“Non passa giorno in cui non vengano rilanciati numeri o analisi che mettono in rilievo l’importanza della manifattura per l’economia reale. In Europa e nel mondo è sempre più evidente che il tessuto economico regge se poggia le sue basi sul comparto produttivo e che l’economia basata esclusivamente sulla finanza è destinata a collassare, come abbiamo già avuto modo di vedere. Eppure in Italia, seconda manifattura europea alle spalle della Germania, sembriamo non essere interessati alla difesa del comparto produttivo. Che, non dimentichiamolo, ha il suo cuore pulsante proprio nel nostro territorio: tra Modena e Reggio Emilia il settore produttivo ha ancora un’importanza strategica. Ce ne accorgiamo solo noi imprenditori?”. Non è una sterile polemica quella del presidente generale Lapam Confartigianato, Erio Luigi Munari. Il dirigente Lapam riprende alcuni concetti chiave, che purtroppo da tempo restano (quasi) lettera morta: “L’export sta crescendo, sappiamo bene che questo è dovuto in gran parte alla congiuntura internazionale (euro debole, basso prezzo del petrolio, tassi d’interesse in calo), ma se non si fa nulla per rilanciare in maniera robusta l’industria manifatturiera ora che ci sono condizioni favorevoli, perderemo quella che probabilmente è l’ultima opportunità che abbiamo come sistema-Paese. Pochi giorni fa lo ha scritto a chiare lettere anche Il Sole 24 Ore: è evidente che occorra un intervento a largo raggio per colmare i divari che abbiamo nei confronti dei principali competitor internazionali. Occorre, inoltre, non solo puntare tutto sull’export, ma ridare impulso alla domanda interna. Venendo al nostro territorio, a Modena e Reggio Emilia, dobbiamo ricordare ancora una volta che queste realtà rappresentano una fetta importante del manifatturiero italiano e che a fronte di tutto questo l’economia reale sta perdendo colpi. Non possiamo permettercelo: le scelte politiche, non solo quelle del Governo centrale ma anche quelle regionali e locali, devono essere orientate al sostegno del manifatturiero. Penso – conclude il presidente Lapam, Munari – anche alla cosiddetta area vasta. Modena e Reggio Emilia, per storia, cultura, tessuto economico e sociale, hanno potenzialità molto grandi se restano insieme, senza una egemonia da parte dell’una sull’altra, ma con la consapevolezza che unirsi può dare molta forza in più. Noi, come associazione imprenditoriale, lo abbiamo fatto e siamo la dimostrazione che questo è un passo nella direzione giusta, quella di dare al mondo produttivo risposte ai problemi complessi che viviamo. Invitiamo la politica a fare altrettanto, e a spendersi molto di più per il nostro sistema manifatturiero”.