Antenore-Cervi-CIA“La legge sull’agricoltura sociale rappresenta un’importante novità nel panorama giuridico agricolo che apre nuovi spazi di valorizzazione per le imprese e consolida il rapporto tra le nuove funzioni pubbliche e sociali svolte dall’agricoltura e i cittadini -spiega il Presidente della Cia di Reggio Emilia Antenore Cervi-. La possibilità di svolgere in azienda attività terapeutiche e di riabilitazione, di fornire servizi e attività sociali alle comunità locali attraverso le risorse agricole, di svolgere funzioni didattiche, di valorizzare le produzioni tipiche all’interno delle mense; sono tutti elementi che esaltano il ruolo e i nuovi compiti assegnati all’attività agricola dalla società moderna. Obiettivi importanti rispetto ai quali la Cia ha deciso di investire impegno ed energie all’interno di un percorso che ci ha portato alla definizione del documento ‘Il territorio come destino’. Obiettivi condivisi quindi e che, adesso, trovano una collocazione organica all’interno della legge approvata dalla Camera in via definitiva”.

Alcune delle principali novità introdotte dalla nuova legge:

– Viene introdotta la definizione di agricoltura sociale. In questo ambito rientrano le attività che prevedono:

a) l’inserimento socio-lavorativo di lavoratori con disabilità e lavoratori svantaggiati, persone svantaggiate e minori in età lavorativa inseriti in progetti di riabilitazione sociale;

b) prestazioni e attività sociali e di servizio per le comunità locali attraverso l’uso di risorse materiali e immateriali dell’agricoltura;

c) prestazioni e servizi terapeutici anche attraverso l’ausilio di animali e la coltivazione delle piante;

d) iniziative di educazione ambientale e alimentare, salvaguardia della biodiversità animale, anche attraverso l’organizzazione di fattorie sociali e didattiche;

– le Regioni, nell’ambito dei Piani di Sviluppo Rurale, possano promuovere specifici programmi per la multifunzionalità delle imprese agricole, con particolare riguardo allo sviluppo dell’agricoltura sociale;

– le istituzioni pubbliche che gestiscono mense scolastiche e ospedaliere possono inserire come criteri di priorità per l’assegnazione delle gare di fornitura la provenienza dei prodotti agroalimentari da operatori di agricoltura sociale;

– i Comuni possono prevedere specifiche misure di valorizzazione dei prodotti provenienti dall’agricoltura sociale nel commercio su aree pubbliche;

– gli enti pubblici territoriali prevedono criteri di priorità per favorire lo sviluppo delle attività di agricoltura sociale nell’ambito delle procedure di alienazione e locazione dei terreni pubblici agricoli;

– gli enti pubblici territoriali possono dare in concessione, a titolo gratuito, anche agli operatori dell’agricoltura sociale i beni immobili confiscati alla criminalità organizzata;

 – viene istituito l’Osservatorio sull’agricoltura sociale, nominato con decreto del Mipaaf.