Anche Nonantola non è stata esente in questi anni dal perdurare della crisi economica. Grazie ad un tessuto sociale vivo e coeso siamo probabilmente riusciti a resistere maggiormente all’avanzare di nuove forme di povertà, ma soprattutto le fasce più deboli della popolazione hanno espresso nuovi bisogni e al tempo stesso più articolati. Il nodo centrale, continua l’Assessore Di Stefano, che mette a dura prova i servizi sociali della nostra Amministrazione è la mancanza di lavoro. Senza lavoro ogni tipo di progetto individualizzato fatto sugli utenti diventa di difficile realizzazione. Evidentemente la nostra giunta non può dare una risposta definitiva a questa criticità, ma è nostra ferma intenzione provare a superare con gli strumenti in nostro possesso un approccio esclusivamente assistenzialistico. Ciò è motivato da due idee di fondo: la prima è che grazie al lavoro l’assistito possa riscoprire un senso di benessere personale, la seconda è che troviamo giusto che chi venga sostenuto in un momento di difficoltà dalla comunità restituisca alla comunità parte dell’aiuto ricevuto in modo da creare così un circolo virtuoso. Già lo scorso anno, aggiunge Di Stefano, abbiamo sperimentato “i voucher lavoro” investendo 10.000 euro provenienti dall’Unione del Sorbara.

Nel corso dell’anno, convinti dell’utilità di questo tipo di intervento, il Comune di Nonantola ha stanziato con fondi propri una cifra di 47.000 euro.

Sostanzialmente tramite bando pubblico i possessori dei requisiti (cittadinanza e livello reddituale specifico) verranno impiegati dal Comune, in svariate attività per la collettività dietro compenso.

Parliamo soprattutto di attività di manutenzione ordinaria  e di decoro urbano.

Da questo approccio riteniamo che tutte le parti coinvolte possano trarre giovamento. Da un lato avremo un paese più curato dall’altro le persone selezionate aumenteranno il proprio reddito.

Le domande ricevute sono state 41 e buona parte pensiamo potranno essere soddisfatte.

L’amministrazione si impegna a dare continuità a questo tipo di progetti che non sono solo di natura assistenziale  ma vere e proprie azioni di accompagnamento e reinserimento lavorativo.

A questo proposito entro la fine dell’anno, inoltre, introdurremo il baratto amministrativo, altra idea già approfondita la scorso anno ma a quel tempo non possibile legalmente, che prevede che coloro che hanno pendenze tributarie con il Comune possano saldarle mediante lavori a favore della Comunità. Questo tipo di approccio amplia notevolmente lo spazio di azione del servizio sociale dando la possibilità a chi veramente in difficoltà di porre rimedio al proprio disagio ed allo stesso tempo permette che gli “utenti di professione” non pesino sulle spalle delle Comunità. Siamo consapevoli, conclude l’Assessore Di Stefano, che queste sono gocce nel mare, ma non vogliamo lasciare nulla di intentato per garantire la tenuta della nostra comunità.