Carabinieri 00 smallI familiari temevano che fosse vittima di usura e invece era vittima dell’amore. A scoprirlo i Carabinieri della Stazione di San polo d’Enza a cui il fratello e la madre si sono rivolti. I militari hanno infatti accertato che la ragazza per ben due volte, credendo di aver trovato l’amore della sua vita, è incappata in due uomini senza scrupoli che le hanno prosciugato il conto impossessandosi nel tempo di oltre 50.000 euro. Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza che hanno condotto le indagini, la donna, una 40enne reggiana, iniziava una relazione sentimentale con un uomo 50enne residente a Traversetolo (PR) che, fingendo d’amarla e facendole credere di voler acquistare un’attività commerciale dove poi lavorare entrambi, riusciva a spillarle in circa 3 mesi 15.000 euro.

Realizzato che l’uomo non l’amava, decideva di lasciarlo e dopo un po’ di tempo da questa delusione d’amore, allacciava una nuova relazione sentimentale con un 40enne residente a Canossa. Quest’ultimo, saputo dalla donna della condotta dell’ex e probabilmente ispirandosi a quest’ultimo che non conosceva, le ha fatto credere di essere l’amore della sua vita, e nel ricoprirla di attenzioni e premure è riuscito, adducendo problemi della sua famiglia a spillarle 35.000 euro. L’ulteriore richiesta di oltre 20.000 euro fatta alla banca dalla donna (danaro che le aveva chiesto il suo compagno) ha insospettito il dipendente dell’istituto di credito che ha riferito quanto accadeva ai familiari. Questi ultimi, realizzato che la donna non aveva più un cent sul conto, allarmati si sono rivolti ai carabinieri di San Polo d’Enza che hanno avviato le indagini. Dietro il tracollo finanziario della donna non c’erano però usurai come ritenevano i familiari ma due uomini senza scrupoli che facendo leva sui sentimenti della donna gli hanno prosciugato il conto. I carabinieri di San Polo d’Enza dopo essere riusciti a identificare i due ed avendo acquisito nei loro confronti incontrovertibili elementi di responsabilità li hanno denunciati alla Procura reggiana con l’accusa di circonvenzione d’incapace. Lo steso perito nominato dalla D.ssa Maria Rita Pantani, sostituto presso la Procura reggiana titolare dell’inchiesta, ha condiviso le risultanze dei carabinieri della Stazione di San Polo d’Enza: i due facendo leva sui sentimenti della donna sono riusciti a circuirla.