EliAeronauticaUn intervento lungo, difficilissimo, nel buio totale e con una persona ferita nel mezzo di un bosco. Sono queste le condizioni in cui i tecnici del Soccorso Alpino “Monte Alfeo” di Piacenza, insieme ai militari dell’Aeronautica del 15° Stormo S.A.R. di Cervia, hanno operato nella notte appena trascorsa nelle vicinanze di Tartago, nel comune di Zerba.

Nel tardo pomeriggio di domenica 27 settembre infatti, le squadre piacentine del SAER erano state messe in allarme per un escursionista disperso sulle pendici del Monte Alfeo; poco dopo, però, l’allarme era rientrato in quanto il trekker aveva fatto ritorno alla propria auto in autonomia. Nel frattempo però, un uomo di Tartago, appresa la notizia della ricerca in corso, era partito di propria iniziativa nel bosco alla ricerca del disperso, addentrandosi nel bosco in solitaria. Col calare del buio e con i sentieri resi insidiosi dall’umidità, la lodevole iniziativa dell’uomo si è trasformata in un grave incidente. Scivolato, impossibilitato a camminare e senza riuscire a fornire la propria posizione con precisione, l’uomo ha a sua volta avvertito il 118 delle proprie condizioni, richiamando all’opera le squadre del Soccorso Alpino. Subito sono scattate le ricerche, apparse da subito lunghe ed impegnative; l’uomo è stato raggiunto solamente intorno alle 22.00 e quindi subito immobilizzato e stabilizzato. Le condizioni del terreno unite al buio, la difficile movimentazione della barella ed il dolore provato dal ferito, hanno però indotto  i tecnici del Soccorso Alpino a far intervenire un elicottero HH-139 dell’Aeronautica Militare del 15° Stormo S.A.R. di stanza a Cervia. Il velivolo, abilitato per il volo notturno, una volta decollato ha fatto scalo all’eliporto di Pavullo nel Frignano (Mo), dove ha imbarcato una squadra medicalizzata del Soccorso Alpino Emilia Romagna. Anche con l’ausilio dell’elicottero militare con medico a bordo però, le operazioni di recupero sono rimaste piuttosto difficili, costringendo l’equipaggio e le squadre di terra ad un lavoro faticoso e delicatissimo sul ferito, ed il velivolo a quaranta minuti consecutivi di “hovering” (volo a punto fisso, stazionario), nelle fasi finali del recupero.  L’intervento si è concluso solo alle ore 3.50 di stamane, con il recupero del ferito e l’immediato ricovero presso l’ospedale S. Martino di Genova.EliAeronautica