Walter-VeltroniFare politica in modo diverso dalla forma partito; questo l’obiettivo di Walter Veltroni che è stato direttore dell’“Unità”, vicepresidente del Consiglio, sindaco di Roma, segretario del Partito democratico e candidato premier alle elezioni politiche del 2008 (vinte da Silvio Berlusconi) e che da qualche tempo ha deciso di raccontare l’Italia e la nostra società attraverso film-documentari. Nel 2014 ha curato come regista il film-documentario “Quando c’era Berlinguer”, mentre nella primavera di quest’anno è arrivato nelle sale con “I bambini sanno”.

Walter Veltroni  è uno dei protagonisti più attesi della Festa del Racconto a Carpi dal primo al quattro ottobre.

L’ex segretario del Pd si confronterà, domenica 4 ottobre alle 18 in Piazzale Re Astolfo, con Pierluigi Senatore di Radio Bruno sul tema “Buone ragioni per vivere”. Veltroni si racconterà e attraverso i suoi racconti e le sue esperienze attraverseremo 50 anni della tormentata storia del nostro Paese. Con i sogni di una generazione, le ambizioni personali, l’impegno politico.

In seguito Walter Veltroni, sempre con Pierluigi Senatore, sarà alle 21.30 presso l’auditorium della Biblioteca Loria dove verrà proiettato il suo docu-film “I bambini sanno” nel quale trentanove bambini, tra gli 8 e i 13 anni, italiani di oggi, rispondono, dalle loro camerette, alle domande di Walter Veltroni su amore, famiglia, Dio, omosessualità, crisi.

La seconda regia di Veltroni parte da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupery: “I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta”. Veltroni guarda al futuro tramite l’infanzia, alla ricerca dei valori della “sinistra che vorrebbe” (per citare uno dei suoi ultimi libri): pacifismo, uguaglianza, diritti civili. Lo fa opponendo una presunta purezza dei bambini al cinismo dell’età adulta/politica. Nella speranza che, facendoli citare ai suoi protagonisti (gli adulti di domani) tali valori si imprimano nel Dna del Paese.

In una recente intervista al settimanale L’Espresso sul messaggio politico del film, Veltroni ha risposto: «È un messaggio civile più che politico. Non sciupateli. Accompagnateli. Credono fermamente che persone di diverse religioni siano uguali. Che persone dello stesso sesso possano convivere. Che non ci debbano mai essere discriminazioni. “Non regolate con la violenza i vostri conflitti” esorta Vittorio, che ha avuto il nonno ucciso. Sono saggezze grandi, universali, ci consentirebbero di vivere con meno angoscia e forse si eviterebbero molti orrori».