ortofrutta_2La truffa della frutta e della verdura si riaffaccia nel reggiano. Al riguardo i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia, alla luce della specifica attività condotta dai militari di San Martino in Rio, invitano i cittadini a stare attenti a un umo dall’accento emiliano che, fingendosi amico dei passanti, omaggia le vittime di una cassetta di frutta o di verdura. E’ un pretesto per abbindolare il malcapitato e derubarlo con destrezza generalmente del portafoglio ma anche degli oggetti d’oro indossati (Rolex, catenine, bracciali). Le indagini al riguardo condotte dai Carabinieri  della Stazione di San Martino in Rio hanno consentito di individuare il truffatore in un 36enne del modenese che è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di furto aggravato con destrezza. Secondo le risultanze investigative dei carabinieri di San Martino in Rio il modenese dopo aver avvicinato un 85enne di san martino in Rio con il pretesto di conoscerlo in quanto figlio di un suo amico gli infilava una cassetta di frutta nel bagagliaio vendendola per 5 euro. Dopo aver visto che il portafoglio si trovava nel borsello lasciato in macchina, regalava altra cassetta avendo cura di riporla  personalmente nell’abitacolo. In questa circostanza il malvivente apriva il borsello impossessandosi del portafoglio contenente alcune centinaia di euro e i documenti personali dell’anziano. Quest’ultimo rientrato a casa si avvedeva del furto allertando i carabinieri di san Martino in Rio. I militari avviavano le indagini raccogliendo importanti elementi di responsabilità a carico del 35enne tra cui l’univoco riconoscimento fotografico operato dalla stessa vittima. Lo stesso “curriculum” del 35enne lo indica un vero e proprio specialista delle truffe ribattezzate non a caso “della frutta e della verdura” poiché compiute sempre con il medesimo modus operandi in tutta l’Emilia Romagna. Al vaglio dei Carabinieri di San martino in Rio la posizione del 35enne in ordine ad altri analoghi colpi. Un ipotesi molto probabile in quanto i precedenti di polizia indicano l’espediente in questione una sorta di “brevetto” per il raggiro.