eziobossoSabato 7 novembre alle 17.30, in Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio, il sindaco di Bologna, Virginio Merola conferirà il Nettuno d’Oro a Ezio Bosso , compositore, pianista e direttore d’ orchestra. Al termine della cerimonia il maestro eseguirà alcuni brani al pianoforte.

Di seguito la motivazione del conferimento che verrà letta nel corso della cerimonia:

Ezio  Bosso  è  uno  straordinario musicista e compositore contemporaneo di fama  internazionale,  direttore  d’orchestra. Una vita passata a comporre, dirigere, suonare il piano.

Paragonato  a  Philip Glass e Michael Nyman, preferisce non fare confronti, ed  elegge Beethoven a padre artistico perché gli ha insegnato ad essere un uomo libero.

Enfant  prodige,  Ezio Bosso ha cominciato lo studio della musica a quattro anni  con  una  prozia  pianista.  Si forma poi a Vienna, sotto la guida di Streicher  e  Österreicher  e  Schölckner.  Il suo stile cellulare e la sua ricerca  sinestetica,  il suo approfondito lavoro sugli strumenti ad arco e la agogica, così come il suo avvicinarsi a diversi linguaggi musicali, e la sua ricerca sul concetto di musica empatica sono riconosciuti da pubblico e critica in tutto il mondo.

Due  musicisti  convivono  in Bosso: il compositore e l’interprete. “Scrivo perché  interpreto, interpreto perché scrivo. E affronto la mia musica come se  non  fosse  mia. Affronto come interprete il compositore. Il tempo è un pozzo  nero. E la magia che abbiamo in mano noi musicisti è quella di stare nel  tempo,  di  dilatare il tempo, di rubare il tempo. E la musica, tra le tante  cose belle che offre, ha la caratteristica di essere non un prodotto commerciale, ma tempo condiviso. E quindi in questo senso il tempo come noi lo intendiamo non esiste più”.

Un musicista filosofo, verrebbe da pensare.

“L’incidente”,  la  Sla  che  lo ha colpito alcuni anni fa non è riuscita a fermarlo.  Ha  combattuto  la  sua  battaglia  contro la malattia che lo ha sigillato  nel  suo  corpo,  nel  buio  e  nell’  immobilità, interrompendo dolorosamente  la  sua  vita. E’ riuscito con coraggio eroico ad uscire dal tunnel, trovando un sé stesso prima sconosciuto.

La malattia a volte lo tiene lontano dal pianoforte ma non lo spaventa, non è  la  sua identità. Ha cambiato i suoi ritmi, la sua vita, ma non ha paura che gli tolga la musica, perché lo ha già fatto.

“La cosa peggiore che possa fare è tenermi fermo. Ogni giorno che c’è, c’è.

E il passato va lasciato a qualcun altro”.

Sia come solista, che come direttore o in formazioni da camera si è esibito nelle  più  importanti  stagioni  concertistiche internazionali: come Royal Festival  Hall, Southbank Center London, Sydney Opera House, Palacio de las Bellas  Artes  di  Mexico city, Teatro Colon di Buenos Aires, Carnegie Hall NYC,  Teatro  Regio  di  Torino,  Houston  Symphony, Auditorium Parco della Musica  Roma.  Vincitore  di  importanti riconoscimenti, come il Green Room Award  in  Australia  (unico  non  australiano a vincerlo) o il Syracuse NY Award  in  America,  la  sua  musica  viene  richiesta  nella danza dai più importanti  coreografi  come  Christopher Wheeldon, Edwaard Lliang o Rafael Bonchela,  nel  teatro  da  registi  come  James  Thierrèe.  Nel cinema  ha collaborato con registi di fama internazionale  scrivendo le colonne sonore di  diversi film. Per Salvatores ha composto la famosa e innovativa colonna sonora per quartetto d’archi del film “Io non ho paura”.

Vive  a  Londra,  dove  è  stato  direttore stabile e artistico dell’ unica orchestra d’ archi di grande numero inglese: The London Strings.

Nel  2014  ha  debuttato con la sua “Fantasia per Violino e Orchestra” alla testa della London Symphony Orchestra con Sergey Krylov al violino solista.

Nel  2015 The Arts News Paper e Penelope Curtis (direttore di Tate Britain) hanno  definito  il suo concerto alla Ikon Gallery all’interno dell’opera 3 Drawing  Rooms  del  suo  amico fraterno David Tremlett l’ evento artistico dell’ anno del Regno Unito.

Ezio  Bosso  è  stato  scelto  dall’ Università  Alma Mater di Bologna per comporre  e  dirigere  una  composizione  dedicata  alla Magna Charta dell’Università  che  contiene  il  primo  inno  ufficiale  di questa importante istituzione  mondiale  e  ricordiamo il grande successo del suo concerto in Piazza  Maggiore  il  20  giugno  in occasione di ReUniOn – il primo raduno mondiale  dei laureati dell’Università di Bologna – quando ha emozionato il pubblico  con  l’esecuzione  di  alcune  parti della Sinfonia N.4, dedicata all’Alma  Mater  ed  ispirata  al  testo  e  ai principi della Magna Charta Universitatum,  il documento che elenca i principi universali di libertà di insegnamento e ricerca che guidano tutte le università del mondo.

Lo  scorso 18 ottobre, nell’Aula Magna di Santa Lucia, Ezio Bosso ha tenuto un concerto esclusivo, aperto alla città,  dove ha eseguito integralmente e per  la  prima  volta,  con  il  Collegium  Musicum  Almae  Matris e con la collaborazione  dell’Accademia  dell’Orchestra  Mozart, il movimento finale della Sinfonia N.4 “ALMA MATER”.

Il  primo  obiettivo  di  questo geniale artista, è quello di stabilire una comunicazione  con chi ascolta, di esprimersi in un linguaggio accessibile.

L’ idea principale alla base del suo lavoro è l’ essere umano. Si considera uno  strumento  della  musica,  laddove l’ esperienza musicale è esperienza umana,  che  esplora per essere un uomo migliore. Ciò che gli sta a cuore è “l’  interscambio  tra  chi  ascolta  e chi suona; entrambi, ascoltatori ed esecutori,  sono per me musicisti con funzioni diverse. E la musica diventa colloquio.  La  musica ci insegna la cosa più importante: ad ascoltare e ad ascoltarci l’un altro”.

Per  questo  suo  importante  messaggio ed il generoso contributo dato alla nostra Università ed alla città di Bologna,  l’Amministrazione comunale gli è grata ed il Sindaco gli conferisce il Nettuno d’Oro.