Lella-Costa_ferite-a-morteLa nuova stagione teatrale 2015-2016 del Boiardo di Scandiano verrà inaugurata giovedì 12 novembre dallo spettacolo “Ferite a Morte” di Serena Dandini con Lella Costa, in una produzione Mismaonda – Centro d’arte contemporanea Teatro Carcano.

Questa nuova stagione teatrale vede anche il passaggio di testimone della gestione della struttura scandianese da ERT – Emilia Romagna Teatro Fondazione ad ATER – Associazione teatrale Emilia Romagna, realtà della quale l’Amministrazione comunale è socia da diversi anni e con la quale collabora nell’organizzazione della rassegna musicale estiva “Mundus. Linguaggi dell’identità e della differente”.

In totale i titoli in cartellone sono 8 tra prosa, teatro di narrazione, danza, musica con la possibilità per il pubblico, a seconda delle esigenze e dei gusti personali, di scegliere diverse forme di abbonamento: un carnet a 4 spettacoli o un abbonamento a 7 spettacoli. Il concerto lirico del 10 dicembre è fuori abbonamento.

“Siamo molto soddisfatti di questo inizio di stagione.” ha affermato l’Assessore ai Saperi del Comune di Scandiano Alberto Pighini “Lo spettacolo “Ferite a morte”, sia per il tema trattato che per la notorietà e bravura delle attrici coinvolte, è letteralmente andato a ruba in pochi giorni registrando già da tempo il tutto esaurito. Anche la vendita degli abbonamenti quest’anno ha registrato un buon incremento rispetto allo scorso anno. Il lavoro che stiamo facendo giorno per giorno sia con il teatro che con il cinema è un costante investimento sulla qualità e su un’offerta diversificata per gusti e tipologia di spettacoli e lentamente ne stiamo raccogliendo i frutti. Siamo consapevoli che è un lavoro lungo e paziente, fidelizzare un pubblico significa oggi essere in grado di proporre sempre iniziative nuove, attuali, che tengano conto della voglia di divertirsi ma anche di riflettere su tematiche di attualità. Con Ater abbiamo trovato una buona sinergia di collaborazione, per cui credo che potremo migliorare ancora l’offerta.”

Serena Dandini ha attinto dalla cronaca e dalle indagini giornalistiche per dare voce alle donne che hanno perso la vita per mano di un marito, un compagno, un amante o un “ex”. Per una volta, sono loro a parlare in prima persona. Come in una Spoon River del femminicidio, ognuna racconta la sua storia là da dove si trova ora e riprende vita e spessore,  uscendo finalmente da una catalogazione arida e fredda.

Serena Dandini, con la collaborazione ai testi e alle ricerche di Maura Misiti, ricercatrice del CNR, ha scritto una breve storia per ciascuna di loro, pensata in chiave teatrale per sensibilizzare, attraverso il linguaggio della drammaturgia, le Istituzioni italiane e l’opinione pubblica circa un fenomeno dai dati ancora incerti, ma che comporta in Italia – come ci raccontano le rare statistiche – una vittima ogni due, tre giorni. Anche se questi sono solo dati che emergono da denunce o segnalazioni alle forze dell’ordine, non si riesce invece ad avere idea di quante situazioni non vengono rese note e riescano ad uscire dal buio in cui vivono le loro vittime.
La scena teatrale è sobria: un grande schermo rimanda filmati ed immagini evocativi, la musica accompagna le donne a raccontare la loro storia assieme agli oggetti che hanno caratterizzato la loro tragica avventura.
Sul palco, ad interpretare le vittime, quattro donne che si alternano a dare voce a queste storie, in uno spettacolo teatrale drammatico, ma giocato, a contrasto, su un linguaggio leggero e coi toni ironici e grotteschi propri della scrittura di Serena Dandini.
Oltre alle attrici che sono Lella Costa, Orsetta De’ Rossi, Rita Pelusio, di volta in volta, partecipano alcune donne in rappresentanza della società civile nel territorio di rappresentazione.

“L’avventura di “Ferite a morte” ha compiuto due anni lo scorso novembre” afferma la Dandini “e non mi sarei mai aspettata questa forte risposta del pubblico quando ho iniziato insieme a Maura Misiti, amica e ricercatrice del CNR, ad analizzare quei terribili dati sulla violenza alle donne in tutto il mondo. Una vera e propria strage, che passava spesso sotto silenzio, quasi come un destino ineluttabile riservato al genere femminile. Questi monologhi teatrali nascono proprio dal desiderio di dare luce e visibilità a storie spesso ridotte dalla cronaca nera solo a morbosi delitti passionali. Ho pensato che il teatro con il suo linguaggio diretto potesse arrivare al cuore e alla coscienza del pubblico più di tanti discorsi seri a cui spesso siamo assuefatti. E così miracolosamente è stato. Ho riscritto in totale libertà e fantasia storie ispirate alla realtà quotidiana di milioni di donne e bambine vittime di violenza in tutto il mondo, dando la parola a chi non ha potuto parlare da viva o non ha avuto la forza necessaria per farlo. Finalmente da un paradiso tutto al femminile, le donne di “Ferite a Morte” raccontano la loro versione dei fatti, e la loro vita, creando un cortocircuito tra dramma e ironia in una nuova Spoon River internazionale. Sono particolarmente orgogliosa che attrici straordinarie come Lella Costa si siano innamorate del progetto e abbiano deciso di portarlo in tour per l’Italia, continuando a dare voce e visibilità a questo dramma infinito. Due anni dopo la nostra timida scommessa iniziale e grazie alla solidarietà di tante “lettrici” appassionate, “Ferite a morte” è diventato un progetto internazionale, una vera e propria mobilitazione che testimonia il rifiuto di tante donne (e tanti uomini) nei confronti della violenza di genere. Ed è proprio questo rifiuto che manifesteremo tanto nelle nuove tappe del tour nazionale 2015, quanto nelle diverse trasferte internazionali.”

Il prossimo spettacolo in cartellone sarà un concerto lirico dal titolo “Donne all’opera” che si svolgerà giovedì 10 dicembre. Lo spettacolo è fuori abbonamento, costo del biglietto Euro 12. Si tratta di un florilegio di figure femminili da Rossini al Melodramma sino al musical attraverso alcune delle più conosciute arie d’opera e songs: Violetta, Rosina, Carmen, Gilda, indimenticabili eroine, alcune vittime del destino, altre artefici della propria sorte, ma tutte ormai, ognuna in modo differente, archetipi dell’Eterno Femminino. A loro musicisti come Verdi, Rossini, Puccini, Bizet hanno dedicato alcune delle più fulgide pagine della storia della musica. Un ensemble strumentale, diretto da Giulia Manicardi, accompagna il soprano Paola Cigna e il mezzosoprano Daniela Pini in questo vario ed avvincente viaggio musicale con l’Ensemble dell’Orchestra Cantieri d’Arte.

 

Tutte le informazioni sono sul sito del teatro Boiardo www.cinemateatroboiardo.com