SantAgostino-ModenaIl Comune di Modena non ricorrerà al Consiglio di Stato per la sentenza del Tar che ha accolto il ricorso sul progetto del Sant’Agostino e sta già lavorando, in accordo con la Fondazione Cassa di risparmio di Modena, per portare in Consiglio comunale gli atti necessari alla realizzazione del progetto, mentre è stato avviato un percorso di riflessione sulle funzioni da collocare nel nuovo polo culturale. Lo annuncia il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli dopo aver affrontato la questione nella seduta della giunta di martedì 10 novembre.

“La sentenza del Tar – spiega il sindaco – ha accolto il ricorso contro la procedura fin qui seguita per la riqualificazione del Sant’Agostino, ma allo stesso tempo ha indicato i percorsi corretti da adottare per avviare le opere e pertanto non è nostra intenzione ricorrere al Consiglio di Stato. Stiamo già valutando gli atti da portare in Consiglio comunale per riprendere un percorso indispensabile per evitare l’abbandono e il degrado di un comparto chiave per il futuro del Centro storico e della città”.

Il sindaco precisa che “nel merito ci sono per noi alcuni punti irrinunciabili, ovvero il prestigioso progetto firmato da Gae Aulenti e lo spostamento delle biblioteche, che meritano una sistemazione degna della loro importanza, ma avevamo già avviato e confermiamo – afferma Muzzarelli – l’intenzione di riflettere con la Fondazione Cassa risparmio di Modena sulle altre funzioni da collocare nel nuovo polo culturale cittadino, affinché siano valorizzate al meglio tutte le potenzialità di Modena e di un centro che si profila di rango internazionale. Peraltro – aggiunge il sindaco – abbiamo già annunciato il nostro interesse e la nostra partecipazione al disegno del polo culturale estense proposto dal ministro Franceschini e dunque anche il progetto del Sant’Agostino va visto nel quadro della valorizzazione della piazza e del palazzo dei Musei, mentre è avviato l’iter per i lavori di recupero post-sisma della Chiesa di Sant’Agostino”.

Nelle prossime settimane, continua Muzzarelli, “riprenderemo la discussione con il ministro e i vertici della Fondazione per approfondire la strategia, nella quale si inserisce anche l’ulteriore valorizzazione della Galleria Estense. In altri termini, accanto alla nuova procedura per realizzare il progetto proposto dalla Fondazione Cassa di Risparmio, partirà – conclude il sindaco – un altro percorso parallelo per inquadrare ancora meglio l’opera in un nuovo programma di riqualificazione e di destinazioni funzionali di tutta l’area”.

 

“Un’occasione che Modena non può lasciarsi scappare, al di là dei legittimi pronunciamenti del Tar”. Questo il parere di Silvia Manicardi, presidente di Lapam Confartigianato per la zona di Modena, sullo stop al progetto Sant’Agostino. “Riteniamo incomprensibile l’atteggiamento di chi gongola per il pronunciamento del Tar, sperando che la sentenza faccia naufragare l’intervento più significativo che Modena.

Il nostro è un appello a tutti i livelli istituzionali – al Sindaco di Modena, al presidente della Regione e al ministro Franceschini – affinché la nostra città possa avere l’onore di dare alla luce l’ultimo progetto di Gae Aulenti, una delle firme più prestigiose dell’architettura contemporanea, capace, come ha ricordato anche il presidente Napolitano in occasione della sua scomparsa, di coniugare lo straordinario talento creativo con la capacità di recuperare i valori culturali del patrimonio storico e dell’ambiente urbano.

Per questo chiediamo a tutti i soggetti coinvolti di adottare ogni modifica necessaria affinché il progetto vada avanti senza poter essere nuovamente contestato dalla Magistratura: del resto, nel merito, la sentenza del Tar non ne mette in discussione la realizzazione.

Stiamo parlando – prosegue Manicardi – del progetto di un polo culturale tra i più rilevanti a livello nazionale, che darebbe lustro alla città e potrebbe, da solo, diventare un motivo significativo di attrazione turistica. In questo senso, gli esempi di architettura contemporanea in giro per il mondo sono numerosi: per quali ragioni Modena dovrebbe rinunciare ad un’occasione del genere?

E’ vero – conclude la presidente Lapam della Zona di Modena – la spina dorsale dell’economia del nostro territorio resta il manifatturiero, ma negli ultimi anni sono state intraprese diverse azioni per rendere più attrattiva, sul piano turistico, la nostra città.

Per questo riteniamo incomprensibile l’esultanza dei soliti ‘signor no’.

Un progetto così ambizioso sarebbe una preziosa boccata d’ossigeno per diversi settori della nostra economia, non solo per il comparto d’edilizio. E consegnerebbe ai modenesi un’opera unica, di cui andare legittimamente orgogliosi”.