Teatro-Carani-bis“Continuano le esternazioni, incontri e quant’altro sulle sorti del Teatro Carani.

Tutti sanno che le “mura“ del Teatro sono di proprietà privata e quindi per la continuità operativa o si ritorna ai vecchi accordi tra pubblico e privato oppure il pubblico deve comprare le “mura“.

Un ritorno ai vecchi accordi  ci dicono che è  impossibile visti i costi di ripristino della struttura dopo i crolli interni ed esterni e che il privato non è intenzionato a provvedere.

A Sassuolo soldi per la cultura non sono tanti, nemmeno per la spesa corrente e lo dimostra il budget stanziato in bilancio, la cultura come diceva un Ministro dei passati governi non da mangiare, ovviamente sbagliando.

Se si vuole dare soluzione al problema, la maggioranza politica che governa Sassuolo, nel  prossimo bilancio deve iscrivere  un intervento programmatico pluriennale proprio sulle sorti del Teatro Carani.

Al riguardo ci aspettiamo una solidarietà politica da parte di tutti.

La soluzione, come abbiamo detto da tempo, è l’acquisto del Teatro da parte del pubblico e poi affidare la gestione ad una fondazione.

Avevamo proposto di finanziare l’acquisto con una “tassa di scopo“ , ma la cosa non ha trovato estimatori, nemmeno sul piano politico.

I cittadini sassolesi sono proprietari di importanti “cespiti“ mobiliari ed immobiliari.

Tra i cespiti mobiliari ci sono le azioni di Hera.

Saltato il patto di sindacato per la gestione di Hera, le azioni sono liberabili e quindi si possono investire in un bene immobile quale il Teatro Carani.

Abbiamo una Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che destina soldi anche per la cultura, vedi l’investimento sulla biblioteca del Sant’Agostino a Modena, sarebbe una buona cosa una richiesta di intervento per la partecipazione, della Fondazione, all’acquisto del Teatro Carani.

Anche la Regione, grande assente nella vicenda del Teatro Carani, deve essere sollecitata a darsi una mossa, con un finanziamento in conto capitale.

(Mario Cardone)