Giovedì 19 novembre 2015, alle ore 15, nella sala conferenze del palazzo Renata Fonte di Reggio Emilia (ex Tribunale di via Emilia San Pietro 12), si svolge il seminario dal titolo ‘I nuovi reati ambientali’, con il professore Bernardino Albertazzi, per affrontare le novità della legge numero 68 del 2015 in tema di delitti ambientali.
Sono previsti gli interventi di Mirko Tutino, assessore all’Ambiente del Comune di Reggio Emilia, dell’avvocato Santo Gnoni, dirigente dell’Avvocatura comunale del Comune di Reggio Emilia; il giurista ambientale Bernardino Albertazzi terrà un intervento di approfondimento sulla nuova normativa.

Il 29 maggio 2015 è entrata in vigore la legge 68 sugli ‘eco-reati’, denominata “Disposizioni in materia di delitti contro l’ambiente”. La grande novità consiste nell’inserimento nel Codice penale di cinque nuovi eco-reati puniti non più con l’arresto o l’ammenda, bensì con la reclusione, un importante deterrente nei confronti dei potenziali inquinatori. Si tratta dei reati di: disastro ambientale (punito con una reclusione da 5 a 15 anni), inquinamento ambientale (da 2 a 6 anni), traffico e abbandono di materiale altamente radioattivo (da 2 a 6 anni), impedimento dei controlli ambientali (da 6 mesi a 3 anni) e omessa bonifica (da 1 a 4 anni).
I nuovi delitti non sostituiscono i precedenti, ma si aggiungono alle contravvenzioni in materia ambientale di cui al Testo unico ambientale (decreto legislativo 152 del 2006). La legge 68 del 2015 ha inoltre aggiunto al Testo unico una parte, la sesta-bis, che concerne la “Disciplina sanzionatoria degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale”, con una nuova procedura per l’estinzione delle contravvenzioni in materia ambientale da parte delle aziende e degli enti. Infine, una parte dei nuovi delitti è stata qualificata come “reati presupposto”, introducendo la “responsabilità oggettiva” dell’impresa (oltre a quella delle persone fisiche) per alcuni reati ambientali commessi dai dipendenti della stessa.
Il seminario si propone, grazie alla competenza specifica del professor Albertazzi, di esaminare attentamente i nuovi reati introdotti e le conseguenze per le Pubbliche amministrazioni e per le aziende che operano nel settore ambientale, con particolare riferimento ai settori dei rifiuti, dell’acqua e delle bonifiche, nonché le conseguenze della nuova legge sulla parte ambientale del cosiddetto “modello 231” che ne risulta modificato.

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