È arrivata la stagione fredda, e il Comune di Reggio Emilia rinnova, come tutti gli anni, il Piano di accoglienza invernale, esito di una collaborazione tra Amministrazione comunale, Caritas, Ausl, associazioni del privato sociale e volontari, che intensificano percorsi di accoglienza e accompagnamento a favore di persone senza fissa dimora e che vivono in situazioni di precarietà abitativa.
Dal primo dicembre 2015 al 31 marzo 2016 sono diverse le azioni in programma per sostenere le persone in difficoltà e rinnovare lo spirito di servizio e di accoglienza che contraddistingue Reggio Emilia.
A oggi sono 127 i posti letto messi a disposizione nel progetto in 28 realtà diverse dalla Caritas di Reggio Emilia, in collaborazione con le Parrocchie e privati cittadini: numeri che possono crescere nell’arco del periodo invernale a seconda delle disponibilità delle singole realtà. Il piano di accoglienza invernale integra inoltre le politiche di accoglienza abitativa del Comune di Reggio Emilia che contano su oltre 100 alloggi messi a disposizione durante tutto l’arco dell’anno.
Anche quest’anno si conferma l’apertura notturna della stazione ferroviaria al fine di accogliere persone già presenti all’interno della stazione in orari serali e che altrimenti troverebbero riparo in altri contesti del quartiere meno idonei da diversi punti di vista. Il Comune s’impegna ad assicurare la pulizia degli spazi di attesa della stazione affinché alla riapertura dei servizi quest’ultima si presenti come sempre. Il progetto di accoglienza inoltre prevede, in diverse zone della città, di intervenire direttamente su strada: insieme all’Unità di prossimità dell’associazione Papa Giovanni XXIII, Area giovani della Croce Rossa, Caritas e altre realtà di volontariato del territorio, si svolgeranno delle uscite serali e diurne per monitorare, incontrare, ascoltare i disagi vissuti dalle persone senza fissa dimora, con conseguente distribuzione, in caso di bisogno, di sacchi a pelo e di generi di conforto.
Per potenziare il numero di posti nelle strutture di accoglienza, è disponibile un dormitorio per persone tossicodipendenti che avranno l’ingresso alla struttura autorizzato dall’associazione Papa Giovanni XXIII. Anche la Casa albergo comunale, gestita dalla cooperativa sociale Dimora d’Abramo, rimane aperta tutto l’anno, con un orario invernale d’apertura di 24 ore al giorno. Il dormitorio della Caritas inoltre, oltre all’accoglienza ordinaria, offre un rafforzamento invernale tramite l’adesione di un numero più grande di parrocchie e famiglie al progetto, con l’accesso delle persone in stato di bisogno garantito tramite un colloquio al Centro d’ascolto diocesano.
Le finalità di queste attività di prima accoglienza non sono legate solo alla soluzione pratica, immediata, di offrire un tetto per la notte, ma servono a creare opportunità al fine di intercettare situazioni compromesse, che si possono sviluppare in richieste di aiuto e percorsi di miglioramento delle proprie condizioni di vita.
Il piano di accoglienza invernale 2015/2016 è stato presentato questa mattina, nel corso di una conferenza stampa cui hanno preso parte il vicesindaco di Reggio Emilia Matteo Sassi; Isacco Rinaldi, direttore della Caritas diocesana; Enrico Partesotti, coordinatore dell’associazione papa Giovanni XXIII; Luigi Codeluppi, presidente della cooperativa sociale Dimora d’Abramo, e Michela Caporusso, dei Servizi sociali del Comune di Reggio Emilia.
“Questo piano di accoglienza invernale – ha detto il vicesindaco Sassi – coinvolge una trentina di realtà, tra le quali la Caritas, l’Ausl, diverse cooperative e associazioni: una rete importante, in grado di venire incontro al meglio ai bisogni delle persone in difficoltà anche grazie alla diffusione capillare sul territorio, che consente di offrire servizi diversificati e rispondere anche alle situazione di urgenza”.
“Questo piano di accoglienza – ha detto il direttore Rinaldi – si caratterizza soprattutto per essere basato sulle relazioni: per questo l’ospitalità è molto distribuita sul territorio e organizzata per nuclei circoscritti, in modo da fornire un sostegno dal punto pratico, sociale e culturale”. Luigi Codeluppi ha ricordato il lavoro della Dimora d’Abramo sull’accoglienza oltre la fase di prima emergenza, per sviluppare con le persone che vengono ospitate percorsi di reinserimento e di sostegno sul medio e lungo periodo. Enrico Partesotti ha invece ricordato come l’accoglienza invernale costituisca un rafforzamento dei servizi che vengono offerti durante tutto l’anno grazie anche all’Unità di prossimità, e ha ricordato che è attivo un servizio di raccolta giacche e coperte per fornire un sostegno a chi è senza dimora o vive una condizione di difficoltà. A tale scopo, è possibile effettuare donazioni contattando l’associazione Papa Giovanni XXIII (via Guittone d’Arezzo 13, Reggio Emilia) al numero di telefono 347/1161154, oppure sulla pagina facebook/unitadiprossimita, dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18.
Michela Caporusso ha infine ricordato che i 127 posti dell’accoglienza invernale si aggiungono alla rete messa in atto dal Comune di Reggio Emilia, che a oggi comprende un centinaio di alloggi, destinati sia a singoli che a famiglie.

