saldiQuest’anno la Conferenza delle Regioni ha deciso di unificare la data di inizio dei saldi invernali. Tutti, Sicilia a parte, si inizia con le svendite di fine stagione il 5 gennaio. Molto bene diremmo noi, finalmente tutto chiaro…ma poi usciamo in centro città e ci accorgiamo che moltissimi  negozi, in modo più o meno evidente propongono già vendite promozionali, oppure veniamo raggiunti da sms di avviso che ci informano che se vogliamo passare da quel punto vendita possiamo scegliere la merce quando l’assortimento di taglie e varietà é ancora nutrito approfittando già degli sconti. Ma allora? Evidentemente continua la confusione fra vendite promozionali e saldi di fine stagione, mescolando le due cose, i periodi in cui si applicano, a scapito oltre che della norma, anche delle decisioni delle istituzioni.

Federconsumatori é convinta che la strada per evitare tutto questo, sia una apertura totale alla possibilità di vendere in saldo, in tutti i periodi dell’anno, senza vincoli di date.  Per risollevare i consumi serve una completa di liberalizzazione dei saldi. Dover aspettare i primi giorni di gennaio porterà solo ad una diffusa attesa delle date in cui verranno avviati gli sconti, facendoci assistere, proprio come ora ad una situazione di concorrenza, a tratti sleale tra commercianti, poiché vengono messi in atto dei saldi camuffati.

 

L’altro aspetto della questione è relativo alla possibilità di incorrere in truffe e finte promozioni che, purtroppo, sono sempre dietro l’angolo. Ecco alcuni consigli utili per ridurre il rischio di essere raggirati:

1. Prima dell’avvio dei saldi verificare il prezzo dei prodotti che si vogliono acquistare. In questo modo si potrà valutare la reale convenienza dello sconto;

2. Non fermarsi al primo negozio che si incontra ma confrontare i prezzi applicati in diversi punti vendita, cercando di orientarsi verso prodotti di cui si ha reale necessità;

3. Diffidare delle vetrine coperte da manifesti che non consentono di vedere la merce e di negozi che applicano sconti eccessivi, pari o superiori al 60% (un buon prezzo a saldo dovrebbe aggirarsi attorno al 40% di sconto);

4. Controllare accuratamente il cartellino, su cui devono essere obbligatoriamente riportati, in modo leggibile, sia il vecchio prezzo che quello nuovo, oltre alla percentuale dello sconto;

5. Il pagamento con carte di credito o bancomat tramite POS, deve essere accettato, come negli altri periodi dell’anno.

6. I prodotti a saldo devono essere sì di fine stagione, ma dell’anno in corso e non delle stagioni degli anni passati! I prodotti di risulta o di magazzino devono essere venduti separatamente da quelli in saldo;

7. Anche se il cambio del prodotto non è obbligatorio ma a discrezione del negoziante, conservare lo scontrino quale prova di acquisto. Lo scontrino è infatti essenziale in caso di merce fallata o non conforme, poiché vincola il commerciante alle norme di legge relative alla garanzia di sostituzione o al rimborso della somma pagata;

8. I commercianti non sono obbligati a far provare i capi di abbigliamento, tuttavia il nostro consiglio è di privilegiare i negozi in cui sia possibile provare tali capi;

9. Per problemi o “bufale” rivolgersi ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o alle associazioni dei consumatori.