Sigonio-da-via-SaragozzaQuaranta aule di vario tipo, per ospitare classi, piccoli gruppi e per le attività di sostegno; un auditorium con 160 posti; una biblioteca collocata in una delle ali più antiche dell’ex convento Corpus Domini; alcune aule speciali, come quelle di musica o di tecnologie musicali, la sala prove da 60-70 elementi, quella dedicata alle percussioni o quelle attrezzate per lo studio singolo dei vari strumenti. Sono le caratteristiche principali dell’intervento di restauro della sede storica del liceo socio-psico-pedagogico e musicale Carlo Sigonio, in via Saragozza a Modena, che dopo i lavori che partiranno dopo l’estate tornerà a essere l’unica sede dell’istituto scolastico, senza più la necessità di succursali com’era in passato.

La superficie complessiva su cui si interviene, infatti, è di 7.400 metri quadri, recuperando anche aree dell’edificio non utilizzate da parecchi anni, con circa 4 mila metri quadri di spazi all’aperto, tra cui un cortile di 3.324 metri quadri, il chiostro e i giardini interni.

La dotazione della scuola è completata da uno spazio ristoro che condurrà anche all’edificio già utilizzato come palestra per la ginnastica, con annessi spogliatoi e accesso anche da via Caselle, mentre un’altra palestra, di tipo agonistico, sarà realizzata nel comparto dell’ex Amcm. Al piano superiore della palestra scolastica troverà posto il Museo della scuola, con materiali storici e didattici d’archivio.

Il progetto definitivo è stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta per un investimento complessivo di 11 milioni di euro ed è stato illustrato oggi, mercoledì 30 dicembre, in una conferenza stampa dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli insieme al vice sindaco e assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza, all’assessore ai Lavori Pubblici Gabriele Giacobazzi e ai tecnici comunali che si sono occupati della progettazione del restauro che si svolgerà in sinergia con i funzionari della Soprintendenza.

Nei prossimi giorni è prevista la pubblicazione di un bando di gara con i requisiti soggettivi di ammissione per la prequalificazione delle imprese che saranno poi selezionate per la presentazione delle offerte. Si prevede di aprire il cantiere nel settembre 2016 per concludere i lavori nell’arco di due anni.

Nell’intervento, le operazioni di tipo strutturale si integrano con quelle di rifunzionalizzazione: sono previsti infatti lavori di riparazione e miglioramento sismico, di restauro dell’intero complesso scolastico (che oltre all’edificio vero e proprio comprende un chiostro, cortili, cavedi interni e un grande spazio esterno oggi solo in parte a verde), ma anche attività per inserire nuove funzioni nella struttura, con la realizzazione, ad esempio, di aule dedicate allo studio di strumenti musicali o dello stesso auditorium, che necessitano di particolari requisiti in tema di miglioramento e isolamento acustico.

L’edificio, inoltre, viene dotato di tre ascensori e, nelle scale interne, per consentire la completa rimozione delle barriere architettoniche, di pedane elevatrici a compasso utilizzate frequentemente negli edifici sottoposti a restauro per non alterare i livelli storici.

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ATTENZIONE ALLE PECULIARITÀ DELL’EDIFICIO

Il progetto definitivo prevede il restauro d’insieme dell’edificio con la conservazione di architetture, disposizioni d’insieme, aspetto e finiture

Massima attenzione alle peculiarità specifiche dell’edificio che, sorto nel XVI secolo come struttura conventuale, da fine ‘800 ha avuto destinazione previdenziale e scolastica. La prevede il progetto definitivo di restauro della sede del Sigonio approvato dalla Giunta comunale.

L’edificio, infatti, come spiegano i progettisti, si presenta come aggregato di parti diverse per origine e stato manutentivo e il progetto ha come finalità e metodologia il restauro del complesso edilizio, con la conservazione delle architetture, delle disposizioni d’insieme, dell’aspetto e, per quanto possibile, delle finiture. Per questo, sono state effettuate una dettagliata ricerca storica e un’indagine stratigrafica, quest’ultima volta a individuare materiali e colori antichi, che verranno ripristinati in accordo con la Soprintendenza.

Lo stesso inserimento delle nuove funzioni (come la biblioteca, la segreteria, l’auditorium e nuove aule) è stato previsto negli spazi in cui l’edificio risultava essere più idoneo ad accoglierle, mentre altre attività, come quella di una palestra di tipo agonistico, sono state escluse perché avrebbero comportato una inaccettabile trasformazione dell’edificio.

Alcuni interventi, inoltre, consentiranno di liberare la facciata realizzata negli anni Trenta, mentre gli inserimenti di nuovi e necessari elementi non incideranno sui prospetti esterni: la scala di emergenza prevista dalla normativa antincendio, per esempio, sarà collocata internamente nella parte a nord dell’edificio.

Le pavimentazioni storiche vengono mantenute e reintegrate con elementi identici dove non uniformi, mentre vengono posate pavimentazioni simili a quelli presenti negli ambienti adiacenti nelle aule in cui non sono presenti o devono essere rimosse.

Per interferire il meno possibile con le caratteristiche dell’edificio storico, viene posta particolare attenzione nell’inserimento dell’impianto elettrico e della rete informatica nella struttura utilizzando, dove possibile, le strutture reversibili da realizzare come consolidamento, come riparazione e come miglioramento sismico. Anche per l’illuminazione si prevede l’inserimento nella controsoffittatura, mentre dove ci sono soffitti a volta la scelta andrà su corpi illuminanti appesi.

Attraverso l’inserimento a pavimento di sistemi riscaldanti e refrigeranti, inoltre, gli impianti meccanici assicurano il riscaldamento e raffrescamento, coadiuvati dal sistema di ricircolo dell’aria.

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L’INGRESSO SARÀ DA VIA SARAGOZZA 100

Restaurati anche il chiostro e i cortili interni. Riaperte porte e finestre per restituire luce naturale e nell’aula disegno e fisica ripristinate le strutture legate alla funzione

Si accederà da via Saragozza 100 al Liceo socio-psico-pedagogico e musicale Carlo Sigonio, da quello che è sempre stato l’accesso storico alla scuola, attraverso il suo grande atrio. Gli altri tre accessi diretti dalla stessa via sono invece destinati uno alla biblioteca, disposta su più piani e nella quale trovano sede oltre 3 mila volumi, e due all’auditorium, uno dei quali consente anche l’uso pubblico dello spazio.

Dall’auditorium sono visibili le scale “segrete” delle monache di clausura ed è possibile accedere sia al chiostro porticato, attraverso la riapertura di alcuni passaggi, sia al giardino, attraverso due grandi vetrate, in corrispondenza delle quali è prevista anche la realizzazione di un palchetto in legno.

Il chiostro porticato, accessibile anche dall’atrio della scuola, dal corridoio e direttamente dall’esterno, viene restaurato nelle parti architettoniche, illuminato in modo non invasivo e trattato a prato. Le diagonali in pietra bianca di Verona fungono da raccolta delle acque verso il centro. Nel grande cortile interno, con accesso anche da via Camatta, viene mantenuto, nelle forme e dimensioni attuali, lo spazio a verde che costituiva il giardino dell’asilo, un tempo a uso di tirocinio per le maestre dell’istituto magistrale. Vengono mantenute anche tutte le alberature e nella parte pavimentata, destinata anche ad attività all’aperto, verranno piantati alcuni alberi.

Le aule sono dislocate lungo i corridoi, resi più illuminati dalla riapertura di porte e finestre. Tutti i grandi spazi storici, per lo più con soffitti a volta, vengono conservati nella loro integrità e utilizzati per funzioni che necessitano di grandi superfici: nella cucina del convento, per esempio, viene confermata la destinazione d’uso a laboratorio di chimica, cui era già adibita; la grande sala del refettorio, già adibita a palestra, diventa aula insegnanti; mentre lo spazio delle due palestre (ex chiesa) viene destinato ad auditorium.

Viene completamente restaurata e riutilizzata la parte di aule disposte intorno al chiostro e in alcune di queste vengono ripristinate le strutture architettoniche legate alla funzione (una grande vetrata sul tetto sopra all’aula di disegno) o gli arredi e le strumentazioni d’epoca (il laboratorio di fisica con una turbina per la produzione di energia elettrica e una cappa-armadio in legno e vetro).

Dove era stata ricavata la biblioteca cittadina, trovano sede la segreteria amministrativa, la vicepresidenza e la presidenza.

Le 12 aule attrezzate per lo studio singolo degli strumenti musicali trovano spazio nell’ala a ovest del complesso, ristrutturata negli anni ’90 e non oggetto di interventi strutturali, mentre la sala prove generali da 60-70 elementi, quella per le percussioni, un laboratorio grande e uno piccolo vengono ricavati in alcuni spazi all’interno del comparto San Paolo, da poco ristrutturato e collegato al comparto Sigonio attraverso una grande apertura presente tra i rispettivi giardini.

Gli interventi di conservazione e restauro riguarderanno anche arredi fissi e mobilia di inizio Novecento (cattedre, bancone per gli esperimenti di fisica, le turbine), così come alcune tracce di grafiche storiche che individuavano i locali (per esempio, il Gabinetto di chimica e l’Aula di Disegno dal vero) che riemerse nei sopralluoghi effettuati dai tecnici comunali sono state inserite nel progetto di intervento.

(foto di Marcello Venturelli)