Oltre settecento firme sono state consegnate oggi al Sindaco per dire basta alla puzza di asfalto bruciato in paese e pretendere controlli costanti ed adeguati alle emissioni dell’impianto di produzione di bitume di Spilamberto. Le firme sono state raccolte dai commercianti e da un gruppo di cittadini che per ben tre mesi ha impiegato il proprio tempo libero per far sentire la voce di tutti coloro che vogliono sapere cosa c’è in quella puzza di asfalto bruciato che sono costretti a respirare. Da tempo ormai il  nostro Gruppo Consiliare chiede a Comune e Provincia controlli all’impianto, ma ancora nessuno sa in quell’imponente colonna di fumo tristemente nota ai sancesaresi, vi siano o meno composti possibili cancerogeni (idrocarburi policiclici aromatici) ed in quali concentrazioni.

Nessuna risposta, al punto che lo stesso Prefetto, su nostra sollecitazione ha deciso di intervenire presso gli Organi competenti. Impianti simili possono emettere sostanze cancerogene in misura tutt’altro che trascurabile, anche ai sensi delle normativa vigente in Italia. Non a caso la Provincia, a suo tempo, pose dei limiti ben precisi alle emissioni di sostanze cancerogene prodotte da un altro impianto per la produzione di bitume a noi vicino, quello di Magazzino di Savignano, oggi dismesso. Perché la stessa cosa non è stata fatta anche per l’impianto di Spilamberto? Perché la Provincia ha rilasciato un’autorizzazione senza porre limiti all’emissione di sostanze possibili cancerogene?

Il Comune si attivi quanto prima presso la Provincia e chieda la convocazione di una Conferenza dei servizi per la modifica dell’autorizzazione, prescrivendo all’impianto di bitume di Spilamberto tutte le possibili migliorie impiantistiche per l’abbattimento di eventuali emissioni odorigene e cancerogene. La ditta ha da tempo dato la propria disponibilità a collaborare ed investire nelle migliori tecnologie possibili per limitare i disagi percepiti dai cittadini di San Cesario. C’è però bisogno di politiche efficaci che oggi, purtroppo, non vediamo. Riusciranno oltre settecento firme e l’intervento del Prefetto a far smuovere chi dovrebbe tutelare la nostra salute ? Possibile che a fronte di certi Amministratori si debba sempre e solo “petere” ?