edipo-reDal 27 al 29 gennaio il Teatro delle Passioni di Modena ospita Edipo re: la compagnia Archivio Zeta (Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, nel 2014 Premio Rete Critica come miglior progetto artistico) propone una versione di Edipo re che cammina sul filo dei contrasti, degli interrogatori e delle indagini alla ricerca ossessiva del colpevole. In scena due figure istruiscono il procedimento ineluttabile che porta alla conoscenza e quindi al dolore.
Nell’allestimento di questa tragedia per eccellenza, Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti hanno unito un’attenta ricerca filologica con la contemporaneità della nuova e ancora mai rappresentata traduzione di Federico Condello, giovane e affermato studioso dell’Università di Bologna. «È questa, in filigrana, la storia di un progetto politico culturale – afferma lo stesso Federico Condello – che tentò di far convivere familismo aristocratico e democrazia? Religione tradizionale e nuove, rivoluzionarie forme di razionalità, dalla scienza medica alla cosiddetta “sofistica”? Riconoscimento della tyche – del “caso” – come ineliminabile fattore storico, e controllo razionale degli eventi? Per noi, oggi, dopo secoli di riscritture e riletture, l’Edipo re è vicenda più individuale che politica: è – complice Freud – una storia da teatro interiore, che narra del nostro più profondo “essere (o divenire) uomini”, della nostra incapacità di conoscere, della nostra sottomissione alla Tyche. Ma questa storia – è bene non dimenticarlo – narra anche di politica, di comunità, di tyrannis e di demokratia: e forse, nel finale e solitario homo sum di Edipo, della politica esprime la più tragica nostalgia».
Ruolo primario in questa versione di Edipo Re hanno la musica e i suoni, pensati come espansione della parola, delle sue forme timbriche e della sua articolazione ritmica. I legami che si creano così fra suoni e parole danno vita a nuovi spazi comuni, condivisi, nei quali entrambi i piani si arricchiscono di senso. La condivisione si attua sul piano dei contenuti e si proietta anche nello spazio acustico reale grazie alla diffusione multicanale del suono e della voce. Si tratta quindi di forme che agiscono per contrasto o per prolungamento dei molteplici piani semantici che il testo offre.

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