barbabietola-da-zucchero“La Regione conferma il proprio impegno per dare prospettive alla bieticoltura emiliano-romagnola, un settore strategico a livello sociale ed economico, fondamentale per garantire una filiera  italiana alla nostra industria dolciaria, ma importante anche  per le ricadute agronomico-ambientali”. Lo ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Simona Caselli al termine della riunione convocata a Bologna dopo l’annunciata decisione di Eridania  di sospendere la campagna bieticolo-saccarifera 2016 nello stabilimento di San Quirico (Pr), a causa del cattivo andamento di prezzi e superfici.  Le ricadute occupazionali  saranno al centro di un incontro  in programma a Roma il prossimo 4 febbraio tra azienda e sindacati.
Alla riunione odierna  hanno partecipato tra gli altri Nicola Bernardi,  sindaco di Trecasali (il Comune nel Parmense  presso cui si trova lo stabilimento di San Quirico), Daniele Bragaglia, amministratore delegato di Eridania e Gabriele Lanfredi, vicepresidente della Confederazione generale bieticoltori italiani.
Caselli ha assicurato l’attenzione della Regione per la prossima trattativa sugli aiuti accoppiati e per la positiva conclusione dell’annosa vicenda sugli aiuti di stato ancora non erogati al comparto. “Voglio inoltre garantire il sostegno, da parte mia e degli assessori alle attività produttive Palma Costi e al lavoro e ricerca Patrizio Bianchi,  ai  progetti annunciati da Eridania per la produzione di bioplastiche e di acido Levulinico – ha sottolineato Caselli –  due  iniziative di rilevanza strategica  nazionale,  che avranno  il loro riferimento territoriale proprio nello stabilimento di San Quirico.”
L’ad di Eridania  Bragaglia ha confermato l’intenzione del Gruppo di avviare nello stabilimento di San Quirico  il primo impianto al mondo per la produzione di  bioplastica ricavata da  glicerolo, sottoprodotto del bio-diesel. A questo si affiancherà un impianto per la produzione di acido Levulinico  una molecola chiave per la chimica verde del futuro, a basso impatto ambientale.  Il progetto che prevede un investimento complessivo di 80 milioni di euro vede la partecipazione di Bio-on spa e di S.E.C.I spa, holding del gruppo  Maccaferri.

I bieticoltori lanciano il progetto Energy beet per la produzione di biogas da barbabietola
Sospensione  dell’attività nel 2016 e impegno a valutare una possibile ripresa  nel 2017 sulla base dell’ andamento dei prezzi. Nel confermare questa linea di azione,  Bragaglia  ha  spiegato che  nella campagna in corso la quasi totalità del prodotto coltivato in Emilia-Romagna sarà conferito, in base ad uno specifico accordo, nello stabilimento Coprob di Minerbio (Bo).
Le bietole che non andranno nel Bolognese,  saranno utilizzate nell’ambito del progetto Energy beet  lanciato dalla CGBI per la produzione di biogas da bietola. Lanfredi,  dopo aver auspicato una ripersa dell’attività nello stabilimento di San Quirico nel  2017,  ha spiegato che il progetto Energy beet potrà in  prospettiva consentire  la semina di 10/15 mila ettari, un’estensione pari a quella necessaria per il funzionamento di uno zuccherificio, ma già dal 2016 permetterà di assorbire anche quell’esigua parte della produzione emiliano-romagnola che non confluirà a Minerbio.