Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha approvato con 20 voti favorevoli (Pd e Sel), 8 voti contrari (Grande Reggio, lista civica Magenta, Lega Nord e Movimento 5 stelle) e 3 astenuti (Forza Italia), una mozione presentata dei consiglieri Cigarini, Marchi, Morelli, Manghi e Campioli, in ordine alla tutela ed alla valorizzazione del modello educativo reggiano.
Sullo stesso tema è stato approvato – con 20 voti favorevoli (Pd e Sel), 7 voti contrari (Grande Reggio, Lista civica Magenta, Lega Nord, Movimento 5 Stelle) e 3 astenuti (Forza Italia) –  anche un ordine del giorno del Pd, collegato alla stessa mozione, che impegna Sindaco e Giunta a “proseguire nel percorso individuato per la promozione e la diffusione a livello internazionale del ‘Reggio Emilia Approach’ avendo cura che queste azioni siano sempre condivise e partecipate con i cittadini che per generazioni hanno apprezzato valori e principi del Reggio Emilia Approach; che le azioni di valorizzazione del marchio svolte anche attraverso partnership industriali siano sempre più in grado di portare elementi di innovazione nel sistema, adeguati ai tempi e alla mission; a improntare tale percorso sulla massima trasparenza”.

 

REGGIO CHILDREN – L’ASSESSORE CURIONI IN CONSIGLIO COMUNALE SULLE STRATEGIE DI VALORIZZAZIONE DEL MODELLO EDUCATIVO REGGIANO

L’assessore a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni è intervenuta questo pomeriggio nel corso della seduta di Consiglio comunale, in merito alla mozione presentata dai consiglieri Cigarini, Marchi, Morelli, Manghi e Campioli, sulla tutela e valorizzazione del modello educativo reggiano.

MOLTEPLICITÀ DI GESTIONI E RISORSE – “Il sistema dei servizi per la prima infanzia di Reggio Emilia – ha detto l’assessore – è da sempre caratterizzato da una molteplicità di gestioni. Sul nostro territorio ci sono più di 80 servizi educativi integrati: 48 del Comune – dei quali 33 a gestione diretta e 15 a gestione indiretta cooperativa; 21 della Federazione italiana scuole materne (Fism), 14 statali e 4 privati. La scelta della nostra città è stata quella di creare un sistema pubblico integrato, sostenendo l’impegno di differenti enti gestori vincolati con convezioni e impegni reciproci di natura finanziaria, sociale e formativa.
Una scelta, questa, di pluralità, sostenibilità, partecipazione sociale che ha consentito di rispondere alla domanda di una molteplicità di riferimenti culturali e pedagogici e di promuovere un innalzamento della qualità dei servizi attraverso lo scambio e il confronto con un investimento di risorse plurime: private, statali e comunali. Scelta questa che ha significato rimarcare la funzione sociale di tutte le scuole, di ogni gestione.

SCOLARIZZAZIONE – “E’ importante sottolineare anche i dati relativi alla scolarizzazione che, a differenza delle medie nazionale e regionale, a Reggio Emilia sono significativamente più elevati e, dal 2014, in crescita.
Per quanto riguarda i Nidi d’infanzia, per i 3.974 bambini residenti e appartenenti a questa fascia di età, ci sono 1.603 posti complessivi (più 30 rispetto all’anno precedente), con una percentuale di scolarizzazione del 40,34%.
Per quanto riguarda le Scuole d’infanzia, sui 5.310 residenti in età da scuola ci sono 4.750 posti complessivi (più 23 rispetto all’anno precedente), con un livello di scolarizzazione dell’89,45%.

RETTE – “Il sistema delle rette, di cui tanto si è parlato, è in perfetta linea con altri comuni della nostra regione. In questi anni, inoltre, l’intero sistema tariffario si è orientato ad una sempre maggiore equità e progressività, con un’attenzione particolare alle famiglie in difficoltà. Anche nel 2015 si è scelto di portare avanti misure anticrisi, volte soprattutto a contenere i ritiri dei bambini per ragioni economiche.

“Questi dati e queste considerazioni – ha proseguito l’assessore Curioni – ci consegnano una realtà ben precisa: Reggio Emilia ha uno dei più alti livelli di scolarizzazione d’Europa nel sistema d’infanzia e la centralità dell’investimento su questo settore resta per noi una priorità assoluta, come avremo modo di confermare con le imminenti scelte di Bilancio.
Chiunque voglia discutere del futuro delle politiche dell’infanzia, Regione compresa, troverà disponibilità ad un confronto di merito, però sia chiaro: saremo a quel confronto senza alcuna arroganza ed autosufficienza, ma con la presunzione di chi ha qualcosa da dire,  che viene dal senso profondo della lunga storia delle scuole di Reggio Emilia.

SISTEMA EDUCATIVO – “Il sistema educativo reggiano è rappresentato da tre realtà istituzionali, le quali insieme al Comune di Reggio Emilia governano il progetto educativo: l’Istituzione Nidi e Scuole d’Infanzia, la società Reggio Children srl e la Fondazione Reggio Children-Centro internazionale Loris Malaguzzi.

L’Istituzione Nidi e Scuole dell’Infanzia, nata nel 2003, è organismo strumentale del Comune, dotata di autonomia gestionale che garantisce il governo pubblico della rete dei servizi educativi 0-6 anni. Dalla sua nascita, è stato investito molto a livello di risorse intellettuali ed economiche per sostenere, sviluppare e qualificare il sistema educativo dell’infanzia e consentire alla nostra comunità di raggiungere traguardi di grande rilievo. Le Scuole d’infanzia, non c’è dubbio, hanno avuto un ruolo coesivo per la costruzione della nostra comunità.
Cinquanta anni fa abbiamo aperto le Scuole d’infanzia per accompagnare la ripresa delle attività economiche e il profondo cambiamento della struttura produttiva, con servizi che garantissero una migliore qualità della vita. Servizi per le famiglie e in particolare per le donne lavoratrici.
Uno strumento qualificato per la formazione e lo sviluppo della personalità del bambino, che integrasse il ruolo dei genitori. Siamo partiti da un bisogno delle famiglie, che poi si è evoluto in un progetto che ha come riferimento la centralità dei diritti dei bambini.
I bambini, che per noi sono i cittadini di oggi.

Reggio Children, nata nel 1994, è la società commerciale, a capitale in prevalenza pubblico, che ha avuto dal Comune di Reggio Emilia, azionista di riferimento, il mandato di sviluppare le potenzialità economiche e commerciali del know how accumulato nelle scuole. Il suo nome è di fatto il brand internazionale riconosciuto del valore delle competenze e dell’esperienza educativa reggiana. Reggio Children, fin dalla sua origine, si pone il problema del rapporto con i privati e di quale possa essere il modo più corretto affinché la propensione business oriented possa essere leva di sviluppo della città e dell’educazione in città.

La Fondazione Reggio Children-Centro internazionale Loris Malaguzzi, nata nel 2011, si configura come ente pubblico no-profit e nasce per costruire e diffondere un’educazione di qualità a Reggio Emilia e nel mondo e i valori del Reggio Emilia Approach. La Fondazione è una grande opportunità. Poche città possono vantare una fondazione con soci internazionali. Nessuna città al mondo può vantare una fondazione, in cui la ricerca pedagogica ed educativa e la progettazione internazionale sui diritti dei bambini possano contribuire a connotare, in senso distintivo, l’identità della città nel mondo.

“Questo è il senso di quella Education valley di cui parla il sindaco Luca Vecchi. Reggio Emilia come capitale politica e morale dell’educazione. Ed in questo c’è l’ambizione di un nuovo umanesimo che parte dai diritti dell’infanzia. Il Centro internazionale Loris Malaguzzi rappresenta ormai il luogo fisico in cui educazione, pedagogia e ricerca si aprono ogni giorno alla città e al mondo. Il luogo dove ogni anno arrivano migliaia di persone da tutto il mondo, una delle porte di ingresso alla nostra città ed è uno dei principali trampolini che proiettano Reggio Emilia nel mondo.
E questo sistema sottolinea come l’attenzione ai temi del sapere e l’attivazione di politiche di promozione dell’apprendimento continuo siano finalità strategiche per la nostra Amministrazione e concetti cardine per lo sviluppo positivo della nostra comunità.

BENE DI TUTTI E VALORE INTERNAZIONALE – “Questa Amministrazione, nonostante le complessità di bilancio e le criticità determinate dal quadro complessivo di tagli – ha proseguito l’assessore – si è impegnata a sostenere il sistema educativo reggiano come diritto primario e fondamentale e come mezzo di promozione sociale. Il mantenimento del sistema di welfare e del sistema educativo sono le priorità su cui questa giunta ha investito e continua a investire.
L’educazione ha un costo, certo, ma porta con sé risorse in termini di progetti, programmi e dunque valori. E il valore del sistema educativo reggiano va oltre la nostra comunità: è un valore internazionale. È una finestra che Reggio Emilia ha aperto sul mondo. Con questa esperienza, la nostra città è andata nel mondo e il mondo è venuto a Reggio Emilia, ed è un’esperienza che noi vogliamo continuare a mettere a disposizione di tutti.
Sappiamo bene che così vince la bellezza, la cultura, vincono i diritti dei bambini ad essere protagonisti del loro futuro. Vince il protagonismo dei genitori, delle famiglie, vince la partecipazione attiva e responsabile, vincono i volontari, quei volontari che hanno reso grande la nostra città.  Vince il lavoro di qualità che il personale educativo ogni giorno, porta avanti con professionalità, impegno, competenza, passione. Le insegnanti, le cuoche, le pedagogiste. Continuando a sviluppare questa esperienza vinciamo noi, cittadini di Reggio Emilia.

STORIA, RISORSE E RESPONSABILITÀ PER IL FUTURO – “La domanda che oggi dobbiamo farci, tuttavia, è quali sono le condizioni affinché questa storia possa essere sviluppata nel tempo. Come questa storia può essere mantenuta nella sua modernità e come riuscire a migliorarla e portarla nel futuro. Come amministratori dobbiamo assumerci questa responsabilità.
Non vogliamo trovare risorse per mantenere questo sistema. Vogliamo trovare risorse per dare una prospettiva alle politiche per l’infanzia. È diverso. Non possiamo chiuderci nella difesa, nel mantenimento di un’esperienza. Dobbiamo fare molto di più. La politica, l’amministrazione devono avere una visione d’insieme. Sull’aumento della scolarizzazione, sull’integrazione sociale, sulla continuità educativa, sul cambiamento economico e sociale del nostro territorio e dei nostri cittadini. Un’idea di città che porta con sé la consapevolezza che investire sull’educazione significa investire sui nostri figli, sul nostro futuro, sulla continuità di questa comunità.
Oggi la dinamica della finanza pubblica rende più difficile realizzare questa consapevolezza. Difficile cioè, oggi, pensare che i trasferimenti al sistema educativo possano tornare, nel medio periodo, a mostrare un trend crescente. Nello stesso tempo il sistema deve continuare a garantire ai cittadini servizi di qualità, pur in uno scenario di contrazione delle risorse pubbliche. E ulteriori risorse finanziarie, oggi, non possono che derivare da una più costante e decisa attenzione alla valorizzazione degli asset immateriali costruiti nel tempo. Una valorizzazione dell’esperienza e dell’eccellente reputazione internazionale che noi già abbiamo.

PROMOZIONE, DIFFUSIONE, PIANO INDUSTRIALE – Vogliamo lavorare sulla promozione e sulla diffusione ancora più efficiente ed efficace dell’’approccio Reggio Emilia’, definendo un piano industriale diretto ad incrementare le potenzialità commerciali di Reggio Children. Vogliamo fare questo senza modificarne l’attività, ma incrementando la sua capacità di cogliere le opportunità che continueranno a presentarsi a livello globale. Va fatta, quindi, una riflessione sulla relazione tra pubblico e privato in modo serio e dialogato. Il rapporto e il partenariato tra pubblico e privato è presente in ogni ambito della vita pubblica della nostra città. Non lo è da oggi ma da tempo. È cosi nella cultura, nello sport, nell’ambiente e nei trasporti, ed è così anche nell’educazione: il sistema misto integrato è lì a dimostrarlo.
Questa città è stata trasformata anche dal contributo di privati generosi che hanno saputo affiancare l’ente pubblico in modo intelligente e lungimirante e che si sono spesi insieme all’Amministrazione su progetti per il futuro. Ciò che conta non è dire sì o no al rapporto con il privato. Ciò che conta è la capacità di avvicinare privati che condividano il senso di una politica pubblica, che ci consenta di mantenere quell’egemonia e quella titolarità che permette al pubblico di segnare l’indirizzo. Nell’educazione questa operazione è riuscita. Ricercare un partner significa stare dentro a questo schema con lo scopo di valorizzare il brand, implementare la rete internazionale, cogliere nel mondo ulteriori opportunità per investire su un’educazione pubblica di qualità nella nostra città.

CONFRONTO – “È importante aprire un confronto su questo – ha concluso l’assessore Curioni – Un dibattito che dovrà essere aperto e che, in tempi rapidi, dovrà dare indicazioni, affinché Reggio Emilia sappia leggere e anticipare ciò che verrà, giocando ancora una volta un ruolo da protagonista. Perché la nostra storia è una storia di innovazione, grande politica e coraggio. Questa Amministrazione, espressione democratica della nostra città, deve valorizzare un progetto politico di grande visione d’insieme dando spazio ad un’idea di città moderna, unita ed in grado di vincere le sfide che ci attendono”.