Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità la delibera sulla presa d’atto del nuovo protocollo d’intesa tra Comune di Modena, Ministero della Difesa e Agenzia del Demanio che definisce il percorso per la valorizzazione degli immobili dell’Amministrazione statale sul territorio comunale. La nuova intesa, illustrata dall’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli in Consiglio comunale a Modena nella seduta di giovedì 10 marzo, prevede l’attivazione di un Tavolo tecnico operativo per la predisposizione dell’Accordo di programma tra i tre Enti con la proposta relativa all’assetto urbanistico delle aree soggette a valorizzazione.

Insieme alla delibera sono stati discussi e approvati all’unanimità anche due ordini del giorno presentati rispettivamente dal M5s e da Pd, Fas – Sinistra Italiana e Sel, che chiedevano il coinvolgimento dei cittadini modenesi e del Consiglio comunale nel progetto di valorizzazione degli immobili militari presenti sul territorio il primo e una visione più ampia della riqualificazione della caserma Pisacane nell’ambito del futuro Psc, una maggiore apertura dell’Accademia a Modena e il governo della riorganizzazione degli immobili militari con attenzione all’impatto sulla città il secondo.

La collaborazione istituzionale tra i tre enti riguarda innanzitutto due immobili: il compendio “Magazzino foraggi Santa Caterina” e la “Caserma Pisacane”, su cui è prevista l’alienazione all’Agenzia del demanio successivamente alla riallocazione delle funzioni attualmente svolte in altri immobili militari di Modena. Il protocollo prevede anche che il Tavolo tecnico valuti modalità di utilizzo o, addirittura, di cessione del Piazzale Basile d’Aleo a favore dell’Accademia militare per proprie esigenze istituzionali individuando “contemporaneamente soluzioni alternative in grado di garantire spazi adeguati per rispondere alle esigenze della città, con particolare riferimento alle attuali previsioni del Piano sosta”.

Per individuare le migliori soluzioni per l’assetto urbanistico e per la riqualificazione urbanistico-edilizia relative alle aree oggetto di intesa, il protocollo prevede anche la possibilità, per i soggetti coinvolti, di promuovere una procedura concorsuale di livello internazionale.

La nuova intesa, in cui è direttamente coinvolto anche il Demanio, cui il patrimonio è conferito, esprime la volontà di collaborazione interistituzionale, individua cespiti immobiliari e la cornice normativa entro cui si colloca la valorizzazione immobiliare funzionale sia alla riorganizzazione della sede di Modena sia al finanziamento dello Stato. Il nuovo schema di protocollo, che potrà essere integrato e precisato su specifiche richieste da parte del Ministero della Difesa o dell’Agenzia del demanio, non presenta contenuti prescrittivi, ma esclusivamente di carattere organizzativo degli uffici e di strutturazione del Tavolo: non sono infatti inserite previsioni di carattere urbanistico a differenza dell’accordo precedente su cui si sviluppava la delibera relativa al Piano Caserme del 2014. Il progetto delineato in passato dai vertici dell’Accademia prevede lo spostamento del Reparto supporti attualmente presso la Fabrizi e delle attività ospitate alla Pisacane alla caserma Setti, l’ex deposito dell’Aeronautica militare, in modo da poter cedere tutta l’area della Pisacane. Stessa sorte spetta all’ex magazzino foraggi di Santa Caterina. All’ex Aeronautica sarà inoltre realizzato un maneggio all’aperto dove saranno spostati i cavalli attualmente alla Fabrizi, dove al posto del grande galoppatoio l’Accademia intende realizzare un ampia palestra che potrà essere utilizzata in convenzione anche dalle strutture scolastiche della zona, e in luogo del maneggio più piccolo un aula magna in grado di ospitare tutti i 500 allievi. La Fabrizi inoltre ospiterà alloggi per gli ufficiali allievi, mentre l’area delle Scuderie resterà uno spazio multifunzionale e dimensionabile, quindi aperto a varie iniziative. Nel piano di riordino, Palazzo ducale resta il cuore dell’Accademia, ospitando gli uffici del comando, gli alloggi, il museo, la mensa, le aule universitarie e il Salone d’onore.

Dopo il passaggio in Consiglio e la stipula del nuovo schema di protocollo da parte degli Enti coinvolti, il Comune di Modena, ricevuta la documentazione tecnica dal Ministero, fisserà entro 30 giorni la prima riunione del Tavolo tecnico coordinato dalla stessa Amministrazione comunale.

 

Insieme alla delibera sulla presa d’atto del nuovo protocollo, sono stati approvati due ordini del giorno di M5s e della maggioranza.

Il coinvolgimento dei cittadini modenesi e del Consiglio comunale nel progetto di valorizzazione degli immobili militari presenti sul territorio, ma anche una visione più ampia della riqualificazione della caserma Pisacane nell’ambito del futuro Psc, una maggiore apertura dell’Accademia a Modena e il governo della riorganizzazione degli immobili militari con attenzione all’impatto sulla città.

È quanto chiedono due ordini del giorno sulla valorizzazione degli immobili militari presenti sul territorio comunale, presentati rispettivamente dal M5s e da Pd, Fas – Sinistra Italiana e Sel in occasione della discussione sulla delibera di presa d’atto del nuovo Protocollo che verrà siglato tra Comune di Modena, Ministero della difesa e Agenzia del Demanio. Le mozioni, così come la delibera, sono state approvate all’unanimità dall’Aula nella seduta di giovedì 10 marzo.

La mozione del M5s, illustrata da Mario Bussetti, chiede in particolare di “predisporre un momento di consultazione pubblica, con la modalità ritenuta più opportuna (workshop, assemblea pubblica, consultazione online, ecc.), avente come output l’elaborazione di linee di indirizzo sulla riconversione/valorizzazione dell’area della Caserma Pisacane”, di “organizzare il suddetto appuntamento in modo che i risultati prodotti arrivino sul tavolo tecnico con una tempistica tale da consentire loro di essere impiegati nella fase di definizione degli accordi sull’area della Caserma Pisacane” e di “prevedere, nel periodo di durata del tavolo tecnico, uno o più momenti di restituzione alla Commissione competente degli step di avanzamento lavori, al netto dei vincoli di riservatezza legati alla disciplina militare”.

L’ordine del giorno del Pd, illustrato da Fabio Poggi, chiede di mettere al centro degli indirizzi per il lavoro del Tavolo tecnico che darà attuazione al protocollo una serie di obiettivi. Tra questi, considerare l’intera area dell’attuale caserma Pisacane oggetto della prossima dismissione non come un’area autonoma e indipendente ma come un importante tassello per il piano di riqualificazione della città “in coordinamento con il percorso in essere per la definizione del nuovo Psc, nonostante la diversa tempistica, e comunque garantendone le caratteristiche di trasparenza e partecipazione”, e valutare la rifunzionalizzazione delle caserme “come l’occasione non solo per migliorarne l’efficienza, ma anche come opportunità per la città sia in termini di manutenzione e riqualificazione sia, là dove possibile, di fruizione”. Il documento invita a considerare l’opportunità di una maggiore apertura del Palazzo Ducale alla città e ai turisti “in continuità con il proficuo percorso di collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e i vertici dell’Accademia Militare intrapreso negli ultimi anni con grandi soddisfazione da entrambe le parti e positivi riscontri tra i cittadini”, a “governare l’impatto che il trasferimento di gran parte della logistica e dei servizio dell’Accademia presso l’area dell’ex Areonautica avrà sul quartiere circostante”, e a “trovare il giusto equilibrio tra il recupero di risorse da parte dello Stato e gli indispensabili attuali investimenti per la riqualificazione della città e dei suoi contenitori, in particolare l’Accademia”. La mozione chiede inoltre di promuovere ogni azione volta a rendere fattibile il percorso, che è “complesso per le dimensioni dei beni in oggetto, per l’articolazione delle norme e delle procedure, per le condizioni storiche ed economiche nel quale si colloca”. Anch’essa propone infine di prevedere prima e durante i lavori del Tavolo tecnico momenti informativi e di confronto all’interno della Commissione preposta, “anche con l’eventuale coinvolgimento di esperti in momenti di tipo seminariale aperti anche alla cittadinanza”.