dehors-2“L’ordinanza con cui il Comune ha imposto il ripristino dei Dehors  (parte di bar, ristoranti, alberghi ecc. attrezzata con tavolini e sedie all’aperto), posti in centro storico, ha obbligato gli esercenti a nuove, complesse costose ed improvvise procedure di autorizzazione nel rispetto delle indicazioni della Soprintendenza. Diversi titolari hanno espresso dubbi sulla sostenibilità, anche economica, di tali procedure e il rischio è che con l’arrivo della Pasqua e comunque della bella stagione, molte attività rinuncino all’apertura degli spazi esterni. Con evidenti e prevedibili ripercussioni negative. Per questo, oggi, vogliamo riportare l’attenzione su questo tema così importante per il centro storico e la sua vivibilità. Con una interrogazione, ho chiesto al comune di riferire su che cosa è stato fatto, oltre ad imporre obblighi, per aiutare gli esercenti ed i titolari delle attività interessate a superarli. E’ ormai trascorso un mese dal fallimentare incontro tra amministrazione e titolari dei locali del centro interessati dall’ordinanza. Un incontro inutile sotto il profilo pratico al punto da spingere le associazioni di categoria stesse a prendere carta e penna per esprimere pubblicamente la propria critica verso l’Amministrazione. Da allora l’Amministrazione come si e attivata per rimediare e per sostenere gli operatori? Quali azioni per garantire l’apertura prima della stagione più calda? Se davvero, come strombazzato in una recente nota stampa, condivide con noi l’idea che ristoranti e bar del centro, con i loro spazi all’aperto, siano importanti elementi di valorizzazione e rilancio del centro, non solo ai fini della socialità, aggregazione  e capacita di attrazione in termini di frequentazione, ma anche come presidi  e sentinelle di  sicurezza del centro, quali misure ha pensato e predisposto, forse anche a livello di  agevolazioni fiscali, a sostegno degli operatori obbligati a sobbarcarsi,  dalla sera alla mattina, nuovi costi per procedure complesse per potere aprire gli spazi esterni? Una cosa è certa. Lasciare soli i gestori nella gestione delle nuove, pesanti incombenze, potrebbe portare molti di loro a rinunciare. E’ questo che l’Amministrazione vuole?”