Roberto-ManciniMartedì 15 marzo proseguono alla Fondazione Collegio San Carlo di Modena (via San Carlo, 5 ) le lezioni del ciclo dedicato al tema Redenzione. Salvezza individuale e sociale nelle religioni, ideato dal Centro Studi Religiosi. Roberto Mancini presenta la conferenza dal titolo Una salvezza senza esclusi. L’esperienza della solidarietà nel pensiero contemporaneo.
Mancini è professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Macerata e docente di Economia umana presso l’Università della Svizzera italiana di Mendrisio. È inoltre membro del Direttivo dell’Università per la Pace delle Marche, collaboratore della casa editrice Cittadella di Assisi e della Comunità di Bose. Nei suoi studi ha affrontato il problema filosofico di una fondazione etica dell’economia, approfondendo in particolare i concetti di sostenibilità, solidarietà, responsabilità e sviluppo economico. Ai temi di etica dell’economia ha inoltre accompagnato un’intensa attività di riflessione e insegnamento sui temi della pace e della non violenza. Collaboratore delle riviste «Servitium», «Ermeneutica Letteraria» e «Altreconomia», ha recentemente pubblicato: S come solidarietà (Assisi 2013); Vivere la fede. Nella libertà dell’amore (Cinisello Balsamo 2014); Trasformare l’economia. Fonti culturali, modelli alternativi, prospettive politiche (Milano 2014); La nonviolenza della fede. Umanità del cristianesimo e misericordia di Dio (Brescia 2015).

Il termine solidarietà è molto diffuso ma con un significato spesso vago e superficiale. Deriva dal diritto romano, in cui era prevista una “obbligazione solidale” (in solidum) che vincolava più soggetti obbligati a rispondere ciascuno per l’intero, e non solo per la propria parte, in caso di necessità.

Si rivela difficile isolare un’unica dimensione della solidarietà perché in questo concetto sono contemporaneamente presenti almeno due componenti, quella del legame fra più soggetti per conseguire un bene comune e quello dell’aiuto verso chi si trova in posizione di debolezza. La solidarietà comporta sia il sentire e l’agire di concerto, sia il fermarsi ad aiutare chi si trova in difficoltà senza abbandonarlo.

È importante che i due versanti confluiscano l’uno nell’altro perché non c’è comunanza o reciprocità se non si è disposti all’aiuto, non c’è vero aiuto se non in una prospettiva di pari dignità invece che nell’ottica paternalista dell’assistenza e dell’elemosina di uno che sta in alto a uno che sta in basso. La solidarietà possiede questa complessità di significati.

Per cogliere lo specifico della solidarietà – spiega Mancini- è opportuno riprendere un’intuizione di Aldo Capitini, il grande filosofo della nonviolenza. Egli riconosce come quella che chiamiamo “realtà”,  possiede dimensioni e gradi differenziati. In primo luogo sperimentiamo la “realtà insufficiente”, ossia una vita segnata dai limiti, dalla malattia e dalla morte. La nostra comprensione della vita stessa, però, può approfondirsi, dilatarsi, e ciò accade nel momento in cui ci rendiamo conto di partecipare alla “realtà di tutti”. Scopriamo allora che siamo legati da un vincolo di fraternità, che nessuno è destinato a restare solo, che la vita è una comunità in cammino verso una salvezza senza esclusi. E ciò che chiamiamo solidarietà – prosegue Mancini – è proprio la risposta che sorge in quanti scoprono la realtà di tutti e scelgono di aderirvi con fedeltà. La solidarietà è un modo di vivere, assumendo la propria quota di responsabilità per lo svolgersi della realtà di tutti.

 

La conferenza si tiene nel Teatro della Fondazione, con inizio previsto alle ore 17,30. La conferenza, come tutte le altre del ciclo, sarà inserita nell’archivio conferenze presente nel sito www.fondazionesancarlo.it, da cui potrà essere scaricata gratuitamente. A richiesta si rilasciano attestati di partecipazione. Il ciclo di lezioni gode dell’accredito ministeriale per la formazione del personale della scuola (DM 18 luglio 2005).