#sportanchioCarafoliZarzanaPolitanoDisabili e Sport” compie dieci anni. Dieci anni per arrivare ad affermare, ancora più convintamente, quanto sia importante perseguire l’integrazione dei ragazzi disabili attraverso lo sport con i loro compagni durante le lezioni scolastiche. In dieci anni l’obiettivo non è cambiato, i numeri sono cresciuti e con questi anche le risorse necessarie per strutturare il progetto. Ecco perché oggi il Csi presenta una campagna di sensibilizzazione dal titolo #sportanchio, rivolta a tutta la popolazione per contribuire a sostenere questo progetto che resta una delle esperienze pilota in Italia nel sostegno ai ragazzi disabili nella scuola.  Come? Collegandosi al sito buonacausa.org e donando con un semplice clic la somma che ognuno desidera.

“Chiediamo a tutti di contribuire – spiega Paolo Zarzana, responsabile del progetto – con una semplice transazione in sicurezza sul sito internet buonacausa.org: cliccando sul sito potete lasciare in modo trasparente ed inequivocabile il vostro contributo e controllare che cosa il Csi farà con i soldi che voi donerete”.

In dieci anni il progetto, oggi portato avanti da Csi, Centro Sportivo Italiano di Modena, è arrivato a coinvolgere più di venti scuole medie e superiori della nostra provincia, superando quota 200 ragazzi disabili toccati direttamente ogni anno da un’attività specifica studiata per loro grazie all’aiuto dei compagni di classe, degli insegnanti e di personale specializzato. Un progetto che, però, costa non solo in termini di progettazione e realizzazione, ma anche in termini economici: il Csi tutti gli anni investe in questa attività non meno di 20mila euro e per fortuna ha sempre avuto partner importanti al sua fianco. Storicamente il Panathlon del presidente Maria Carafoli, che in modo continuativo ha sempre finanziato le attività. Da quest’anno, e anche per il prossimo anno scolastico, anche Unicredit ha dato un contributo sostanzioso all’attività.

Ma i numeri dei disabili nelle scuole della provincia di Modena sono molto più alti: solo a Modena città, come comunicato dal Comune lo scorso ottobre, in questo anno scolastico si è toccato quota 809 ragazzi con una crescita, dal 2006 ad oggi, del 7 per cento. Se a questi ci sommiamo i ragazzi che frequentano le scuole in provincia, il numero è destinato almeno a raddoppiare.

“Siamo nelle condizioni – spiega il responsabile del progetto per il Csi Modena, Paolo Zarzana – di continuare di questo passo perché abbiamo deciso che “Disabili e Sport” continuerà ad essere il nostro fiore all’occhiello, forse il più chiaro esempio di responsabilità sociale che il Csi in questi anni ha promosso. Saremo bugiardi, però, a non ammettere i nostri limiti. Perché i ragazzi da coinvolgere crescono, le attività quindi costano di più, per non parlare delle attrezzature”.

Un anno di “Disabili e Sport” vale, in termini economici, oltre 30mila euro. Se a questo ci associamo anche i materiali la cifra sale ancora.

Da qui nasce #sportanchio, ideato da Labirinto, agenzia di comunicazione modenese che ha sposato il progetto regalando parte del lavoro svolto per costruire la campagna e diffonderla in tutta Italia. Due gli aspetti principali: un video emozionale che ha come protagonista Francesco Messori, capitano della nazionale amputati, e una pagina Facebook che sarà l’interfaccia della campagna e comunicherà a tutti l’avanzamento dei lavori e l’ampliamento del progetto.

“Come vedete abbiamo fissato in 50mila euro la cifra da raccogliere da qui a fine anno – conclude Paolo Zarzana – un obiettivo alto, ma se non fosse difficile non sarebbe nemmeno una sfida. Per vincerla abbiamo bisogno di tutti: di tutta la città, di tutta la provincia dal momento che le scuole coinvolte sono in diversi comuni del nostro territorio, e anche di spargere la voce ovunque, perché la causa è assolutamente da sposare per il bene dei nostri ragazzi”.