I 17 progetti sulla partecipazione finanziati dalla Regione e la nuova attività di assistenza tecnica data ai Comuni per avviare percorsi partecipati in vista delle fusioni. Sono i temi toccati dall’assessore regionale al Bilancio Emma Petitti, nel corso della presentazione della relazione annuale sulla partecipazione in Emilia-Romagna, svolta davanti alla prima commissione consiliare.
La relazione, insieme al programma di iniziative per il 2016, sarà presentata nella prossima Assemblea legislativa e, subito dopo, la Giunta approverà la delibera che stanzia le risorse per il bando che nel 2016 sosterrà i nuovi processi partecipativi di Comuni ed Enti pubblici.
L’assessore ha spiegato che il confronto in commissione ha l’ulteriore obiettivo di avviare, insieme ai consiglieri, la riflessione sulla legge regionale 3/2010 che sarà rivista e aggiornata anche in base alle clausole valutative che saranno discusse il prossimo ottobre.

I progetti del 2015 e 2016
Nel 2015 la Regione ha ricevuto 73 richieste di sostegno da parte dei Comuni. 17 i percorsi partecipativi finanziati in altrettante città; oltre 90 mila le persone coinvolte in progetti che hanno riguardato, ad esempio, la riqualificazione degli spazi pubblici, la qualità dei servizi educativi, le pari opportunità o la partecipazione di giovani alla vita democratica, ma anche lo sport per tutti o la realizzazione di atti o programmi di interesse locale da parte delle amministrazioni.

Nel 2016, inoltre, si sono concretizzati i primi progetti di assistenza tecnica, offerti dalla Regione a Comuni interessati a percorsi di fusione e ad avviare contemporaneamente iniziative di partecipazione con le proprie comunità per aggregare idee e punti di vista e comprendere le aspettative dei cittadini e delle forze economiche in vista della nascita del nuovo comune. In particolare, questi progetti interessano Borgo Tossignano, Casalfiumanese e Fontanelice della Val Santerno nel bolognese e Montegridolfo, Saludecio e Mondaino della Val Conca riminese e coinvolgeranno a breve anche Mirabello e Sant’Agostino nel ferrarese.

La legge 3/2010
La legge regionale 3/2010 contiene le norme per la definizione, il riordino e la promozione delle procedure di consultazione e partecipazione attiva dei cittadini nell’elaborazione delle politiche regionali e locali.
L’obiettivo principale è rendere concrete alcune forme di democrazia diretta, in coerenza con i principi costituzionali e statutari in materia, e sostenere un sistema partecipativo omogeneo in tutta l’Emilia-Romagna.