violenza_donneHa usato violenza alla moglie non disdegnando di picchiarla anche davanti al figlio minore. L’ultimo episodio che ha visto la donna finire in ospedale per le botte ricevute è culminato con l’arresto dell’uomo ad opera dei Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Guastalla intervenuti nel domicilio delle violenze. In manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e atti persecutori i Carabinieri del Nucleo radiomobile della Compagnia di Guastalla hanno arrestato un 50enne reggiano, ristretto al termine delle formalità di rito a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia.

L’ultimo episodio di violenza nel primo pomeriggio di ieri quando i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Guastalla, intervenivano presso un’abitazione privata di un comune della bassa reggiana, dove era stato segnalata una donna picchiata dal marito. All’arrivo i Carabinieri si “imbattevano” sulla donna che, apparsa ai militari in lacrime e con evidenti segni delle percosse alle spalle, riferiva di essere stata aggredita dal marito. Dopo aver garantito i soccorsi alla donna, per lei 10 giorni la prima prognosi refertata dai sanitari del competente nosocomio per policontusioni, i Carabinieri riconducevano le contusioni alla condotta violenta del marito con la quale la donna aveva discusso poco prima. Nel corso degli accertamenti “trapelavano” altri reiterati episodi di violenza avvenuti sin dallo scorso mese di aprile, quando la denunciante veniva aggredita con schiaffi e calci. L’ultimo grave episodio di violenza, avvenuto ieri pomeriggio, è stato compiuto davanti al figlio minore che ha dovuto assistere alle botte inferte dall’uomo alla donna.

Oltre alle violenze, l’uomo, da alcuni mesi, minacciava di morte con cadenza pressoché quotidiana sia la moglie che la suocera. A causa di tale condotte la donna si è vista cambiare anche le abitudini di vita ricorrendo, per paura, ad allontanarsi anche di casa e trovare riparo presso parenti. Alla luce di quanto verificato e considerata l’accertata flagranza di reato per l’episodio di ieri pomeriggio l’uomo veniva tratto in arresto in ordine ai citati riferimenti normativi violati e ristretto, al termine delle formalità di rito, a disposizione della Procura reggiana. Alla base della condotta violenta dell’uomo nessun particolare motivo se non futili motivi come quelli di ieri che avevano visto la donna chiedere dei soldi per le esigenze familiari ricevendo per la sola richiesta violenze e minacce di morte.