Lockemann_portrait_Photo credit Elisabeth Neudorfl.jpgÈ già tempo di un nuovo weekend di iniziative per Fotografia Europea. Sabato 18 giugno alle 17 i Chiostri di San Pietro ospiteranno l’artista e studiosa di teoria della fotografia Bettina Lockemann, che dialogherà con Walter Guadagnini, curatore e membro del comitato scientifico di Fotografia Europea 2016 con Elio Grazioli e Diane Dufour.

L’artista tedesca presenterà il suo lavoro “From the Periphery”, esposto all’interno della mostra collettiva “Dalla via Emilia al mondo” nella prestigiosa sede di Palazzo Da Mosto. A seguire, alle 18.30, Walter Guadagnini e Bettina Lockemann condurranno il pubblico in una visita guidata alle esposizioni presentate a Palazzo Da Mosto (la visita guidata è gratuita ma è necessario disporre del biglietto che permette di visitare tutte le mostre del festival).

Stanza dopo stanza, a Palazzo Da Mosto si passa dal reportage  all’atteggiamento più creativo che introduce temi di attualità, dallo sguardo lirico a quello più coinvolto. Si affronta l’aspetto drammatico dei confini, quelli segnati e quelli meno visibili ma altrettanto marcati e quello della strada. Qui si fanno più forti i temi sociali, politici, umani, raccontati prevalentemente da autori stranieri: Ziad Antar, Paola De Pietri, Gulnara Kasmalieva & Muratbek Djumaliev, Kent Klich, Bettina Lockemann, Maanantai Collective, Michael Najjar, Paolo Pellegrin, Katja Stuke & Oliver Sieber.

Le periferie sono da tempo l’argomento del lavoro di Bettina Lockemann, che affronta in quello che giustamente è stato definito uno “sguardo concettuale”, non espressivo, ma analitico e volutamente straight, diretto. Nel suo lavoro intitolato “From the Periphery” (Dalle periferie, 2013) e presentato a Reggio Emilia nelle sale di Palazzo Da Mosto, Bettina Lockemann esplora gli effetti dello sviluppo delle periferie tedesche a partire dagli anni Trenta e la trasformazione di una città in funzione dell’avanzata dell’automobile utilizzando il caso della cittadina di Braunschweig. Le sue fotografie ci presentano una situazione urbana ormai consolidata in molte città della Repubblica Federale tedesca: le strade sembrano troppo grandi e testimoniano quale precedenza sia stata assegnata al traffico su quattro ruote. I soggetti umani compaiono come ombre indistinte alla guida delle proprie auto. Eccezion fatta per il centro città, le aree urbane concedono ben poco spazio a pedoni e ciclisti. Strutture residenziali che sembrano chiuse, quasi abbandonate, dall’aspetto poco invitante, sono fiancheggiate da garage e veicoli parcheggiati che spesso ostruiscono visuali e marciapiedi. Una manciata di scatti dall’inquadratura orizzontale dischiude un’ulteriore prospettiva: quella dell’automobilista.

Bettina Lockemann (Berlino, 1971) è un’artista e studiosa di teoria della fotografia. Dal 2010 al 2015, è stata titolare della cattedra di Fotografia (teoria e pratica) presso la Braunschweig University of Art in Germania. Le sue mostre di maggior rilievo includono: Positions, Attitudes, Actions, Biennale Internazionale di Fotografia di Rotterdam, Paesi Bassi, 2000; Trade. Commodities, Communication, and Consciousness in World Trade Today, Fotomuseum Winterthur, Svizzera/Nederlands Foto Instituut, Rotterdam, Paesi Passi, 2001-2002; Contact Zones, Württembergischer Kunstverein Stuttgart, 2010; From the Periphery, galleria della Braunschweig University of Art, 2013. Ha pubblicato diversi libri fotografici e saggi sulla fotografia.

Walter Guadagnini (Cavalese, TN, 1961) vive e lavora a Bologna, dove dal 1992 è titolare della cattedra in Storia dell’Arte all’Accademia di Belle Arti. Dal 2011 tiene la cattedra di Storia della Fotografia ed è coordinatore del Biennio Specialistico in Fotografia della stessa Accademia.

Dal 1995 al 2005 ha diretto la Galleria Civica di Modena. È presidente dal 2004 della Commissione Scientifica del progetto “UniCredit e l’Arte”. Ha curato numerose esposizioni in Italia e all’estero e pubblicato diversi volumi, l’ultimo dei quali è  “Racconti dalla camera oscura”, Skira, Milano.

Dal 2015 insieme a Elio Grazioli  e Diane Dufour fa parte del comitato scientifico  di “Fotografia Europea” a Reggio Emilia.