“Scriviamo queste parole per dissociarci e denunciare gli atti di violenza accaduti venerdì 15 luglio 2016 in via Scarpa, quando un ragazzo nord africano, reo di aver cercato di rubare un portafogli, è stato aggredito da alcune persone che, se non fossero state bloccate da pochi cittadini coscienziosi, avrebbero creato una situazione con gravi conseguenze.
Casa per la Pace ribadisce con l’energia dei propri valori che la giustizia non ha nulla a che vedere con la violenza, e testimonia con la forza della scienza che il crimine in qualsiasi delle sue forme è il frutto di un disagio sociale e psicologico individuale e collettivo. Pertanto, responsabilità di tutti.
Scagliarci con violenza contro qualcun altro perchè giudicato “diverso e cattivo”, non serve nè a redimere nè a riparare un torto, ma significa soltanto abbandonarsi al basso ed inutile istinto della rabbia e del “farsi giustizia da sè”.
E in questi tempi siamo tutti a conoscenza, ma forse poco consapevoli, delle conseguenze che rabbia ci sta “regalando”: omicidi, stragi, ecatombe, ecc. La violenza è inutile e dannosa. Casa per la Pace, sede di pratiche e conoscenze per trasformare in modo pacifico e costruttivo i nostri bisogni, è solidale con i cittadini che in questo episodio non hanno accettato rabbia e violenza, invita la cittadinanza a prendere coscienza della situazione di intolleranza generalizzata e a mobilitarsi, ciascuno nella propria quotidianità, come e quando può, per essere in prima persona esempio del cambiamento che vorremmo vedere nel mondo, e quindi per essere testimoni attivi di progresso umano, fatto di relazioni più eque e rispettose”.

(Coordinamento delle associazioni riunite nella Casa per la Pace di Modena