La scelta di affidare a tre architetti di fama internazionale come Carlos Llop, Andreaa Kipar e Paolo Desideri la progettazione del Passante di Bologna è la prima dimostrazione del valore strategico di questa opera.
E’ importante comprendere subito quale sia l’occasione che Bologna si appresta a vivere. L’intervento infrastrutturale su tangenziale e autostrada non solo risponde, dopo anni, alle esigenze di adeguamento e miglioramento dei flussi di traffico, così come alla necessità di abbattere i livelli di inquinamento. Soprattutto la realizzazione del Passante di Bologna avverrà nel quadro di un master plan di rigenerazione urbanistica, ambientale e paesaggistica. Giustamente è stato sottolineato l’intervento pedonale, ciclabile e naturalistico sulla nuova galleria di San Donnino: sono percorsi come questo, assieme per esempio al ridisegno degli svincoli della tangenziale o all’introduzione delle barriere fonoassorbenti progettate con criteri architettonici e non solo funzionali, che determineranno la nuova morfologia di Bologna lungo l’asse tangenziale-autostrada.
Dove ora ci sono cemento, traffico e asfalto ci saranno anche alberi e paesaggio. Questo racconteremo venerdì alzando il sipario sul Passante di Bologna: l’inserimento di una infrastruttura in un progetto urbanistico di rammendo e di nuova centralità urbana, per realizzare un nuovo volto di una parte della città e non una periferia.