Castelnovo-MontiE’ stato scelto un aperitivo, un momento rilassante e conviviale, che si terrà sabato, 30 luglio, alle 18.30 al Centro Culturale Polivalente di Castelnovo, per presentare la prossima iniziativa nell’ambito della rassegna “Il Nido nell’Erba – suoni e visioni d’Appennino”, che coinvolge i Comuni di Castelnovo Monti, Villa Minozzo, Ventasso e Casina. Sarà presentata in particolare la nottata “Dal tramonto all’alba, parole nostre – Int el fade”, che si svolgerà poi venerdì 19 agosto e proporrà fino all’alba, sul Monte Ventasso, canti, musiche, racconti, poesie e arti nate in Appennino. Un appuntamento realizzato dall’Associazione culturale Amanzio Fiorini insieme ai Comuni, e con la collaborazione delle associazioni Liberamente, Effetto Notte e Teranga, che avrà l’obiettivo di radunare in un unico luogo e nel medesimo momento tanti di coloro che nel territorio montano scrivono, compongono, recitano e rendono questi luoghi meritevoli di essere raccontati, e ancor prima ascoltati. L’iniziativa, ma anche in generale il progetto “Il Nido nell’Erba”, saranno dunque presentati sabato dalle 18.30 nella Corte Campanini del Centro culturale polivalente, nell’ambito di un piacevole aperitivo con la partecipazione di Rosa Maria Manari dell’Associazione culturale Amanzio Fiorini, un momento che avrà lo scopo di condividere e preparare l’appuntamento sul Ventasso. Spiega l’Assessore alla cultura di Castelnovo Emanuele Ferrari: “Parole nostre, così come la rassegna Il Nido nell’Erba, nascono dall’idea che oggi, nel nostro mondo liquido, sia ancora possibile incontrarsi e riconoscersi: in un cammino comune, nei luoghi che ci circondano, nel tempo delle storie che ci abitano e ci attraversano. Artisti, associazioni, liberi cittadini e pensatori possono unirsi in un momento di ascolto, racconto, canto, contemplazione e naturale poesia, tra un giorno che va e uno che arriva, in un posto reale e simbolico, perché le nostre radici sono alla fine i nostri piedi e parafrasando Caproni, il nostro viaggiare è sempre stato un restare qui, dove non siamo stati mai”. Sull’iniziativa del 19 agosto aggiunge Rosa Maria Manari: “Nasce tutto da un luogo, il Monte Ventasso, “là dove sono le fate”, ovvero una terrazza naturaletra la cima e il fianco della montagna, da dove si può vedere sia il sole sorgere che tramontare. Un luogo che ricorda le radici dei culti precristiani che si celebravano qui, e l’idea è quella di riscoprire i significati di una natura che rimanda a tradizioni antichissime ma parla anche al presente, valorizzando storia, cultura, racconti e canti. Abbiamo scelto il 19 agosto perchè ci sarà la luna piena, partiremo insieme alle 17 dal Lago Calamone, e chi vorrà potrà fermarsi insieme a noi fino al mattino. Anticamente queste salite collettive al monte avevano lo scopo di celebrare auspici per avere una buona stagione, ma anche per cementare le comunità, visto che arrivavano persone da tutta l’area dell’Appennino, e vogliamo recuperare proprio questo spirito, oggi che il Ventasso è anche il simbolo del nuovo Comune, un simbolo di incontro e condivisione. La nostra è una chiamata: chi vuole venire e magari condividere qualcosa scritto da lui, un racconto, una poesia, un canto, anche piccole cose, può farlo, ed anzi ci farà un regalo”.