Ridare subito una sede al Municipio e alla scuola di Montegallo (Ap), il comune marchigiano situato a pochi chilometri dall’epicentro del sisma che ha colpito l’Italia centrale lo scorso 24 agosto ‘adottato’ dall’Emilia-Romagna su richiesta del Dipartimento nazionale di Protezione civile. Dopo aver soccorso e assistito la popolazione nelle ore e nei giorni successivi al terremoto – tre i campi allestiti già la mattina del 25 agosto nelle frazioni di Uscerno e Balzo, che oggi accolgono 196 persone, più 9 ‘micro-campi’ di prossimità che ospitano altri 73 cittadini – l’obiettivo è ora quello di ripristinare i servizi che caratterizzano una comunità, dal Municipio alla scuola, appunto, ma anche l’ambulatorio e un luogo fortemente identitario come la chiesa. E’ quanto emerso oggi dall’informativa che il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, ha fatto sull’aiuto portato in Centro Italia dalla Regione Emilia-Romagna e dall’Agenzia regionale di protezione civile dopo il terremoto di quattordici giorni fa davanti alla Conferenza dei Presidenti dei Gruppi consiliari e all’Ufficio di Presidenza dell’Assemblea legislativa regionale. Con lui l’assessore alla protezione civile, Paola Gazzolo.

“Fin dall’inizio abbiamo cercato di essere operativi- ha spiegato Bonaccini- evitando passerelle e muovendoci nell’ambito del coordinamento attuato dal Dipartimento nazionale di protezione civile, che ci ha chiesto di andare a Montegallo, assistendo da subito la popolazione in un paese dove pressoché tutti gli immobili sono risultati lesionati. Nel giro di 48 ore ho svolto un sopralluogo a Montegallo, dove abbiamo fatto il punto su come operare e quali misure adottare con il capo della Protezione civile nazionale, Curcio, e il presidente della Regione Marche, Ceriscioli, e giovedì prossimo sarò di nuovo lì assieme alla nostra protezione civile per incontrare il commissario alla ricostruzione, Errani, con l’obiettivo di ripristinare al più presto le sedi di scuola e Municipio e trovare soluzioni per dare una sistemazione alle persone facendole uscire dalle tende. L’inverno si avvicina e in quei luoghi la temperatura la notte scende anche a due gradi. Abbiamo stanziato un milione per l’immediata emergenza e aperto un conto corrente unico regionale per la raccolta fondi: in una settimana sono arrivati 100mila euro, fondi che rendiconteremo fino all’ultimo euro”.

“L’Assemblea legislativa- ha comunicato il vicepresidente, Fabio Rainieri, aprendo l’incontro- aderisce alla proposta, assunta ieri dalla Conferenza dei presidenti dei consigli regionali, di raccogliere fondi a favore delle popolazioni terremotate mediante l’apertura di apposito conto corrente nazionale. L’auspicio della Conferenza è di raggiungere, a livello nazionale, la somma di 1 milione di euro, all’incirca 1.000 euro a consigliere regionale”.

L’impegno della Regione Emilia-Romagna.
Da subito la Regione Emilia-Romagna si è attivata per contribuire ad affrontare l’emergenza sisma.La Giunta regionale, nella seduta di lunedì 29 agosto, ha deliberato lo stanziamento di 1 milione di euro per l’immediata emergenza e ha assicurato piena disponibilità all’impegno sul campo fino a quando necessario.

E’ poi stata avviata la partnership forte con il Comune di Montegallo, con l’obiettivo di accompagnarlo nella delicata fase di uscita dall’emergenza: verrà affiancato passo dopo passo non solo nell’assistenza, ma anche nel supporto amministrativo e nelle verifiche tecniche di agibilità sugli edifici.

In collaborazione con l’Anci Emilia-Romagna (Associazione nazionale Comuni italiani), la Regione ha quindi richiesto la disponibilità dei dipendenti dei Comuni dell’Emilia-Romagna (ragionieri, amministrativi, informatici, personale di polizia municipale) ad effettuare il supporto amministrativo all’ente locale – così come per altri Comuni, in caso di richiesta – al fine di assolvere tutti gli adempimenti necessari. Hanno risposto un centinaio di dipendenti pubblici; la prima delegazione è partita il 5 settembre ed è costituita da 4 tecnici dei comuni di S. Possidonio, S. Felice, Mirandola e Pavullo e da 4 operatori di polizia locale dell’Unione Alto Ferrarese e Unione terre d’argine. “Tutti provenienti dai comuni modenesi e ferraresi terremotati- ha sottolineato l’assessore Gazzolo- in ragione dell’esperienza maturata sul campo nel terremoto emiliano e in segno di gratitudine per l’aiuto ricevuto nel 2012”.

La Regione ha inoltre inviato circa 360 lettere ai sindaci e ai tecnici esperti per verificare la loro disponibilità a recarsi sul campo sempre per aiutare l’amministrazione comunale di Montegallo e altri Comuni del cratere nel censimento del danno e nelle verifiche di agibilità degli edifici. Le prime 4 squadre composte da tecnici regionali si stanno occupando dell’agibilità degli edifici pubblici, in primis scuole e municipi, nel comune di Montegallo e in altri comuni delle province di Ascoli Piceno e Fermo.

Il 118 ha inoltre costruito una rete assistenziale composta da medici di base, assistenti sociali e psicologi dell’emergenza del territorio.

Alla Protezione civile è stata anche comunicata la disponibilità ad accogliere, se richiesto, sfollati presso le strutture alberghiere dell’Emilia-Romagna.

Dal 25 agosto, l’Urp della Regione Emilia-Romagna ha attivato un numero verde per dare informazioni sul sisma in Italia centrale. Il numero è 800407407 e gli orari sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e il lunedì e giovedì anche dalle 14,30 alle 16,30.

La protezione civile dell’Emilia-Romagna.
A fronte dell’emergenza sisma, già alle 5 del 24 agosto 2016 si è attivato il Centro operativo regionale (Cor), presidio permanente dell’Agenzia regionale per la protezione civile e la sicurezza del territorio, organizzato in Sala operativa e Centro multirischio.

Nel pomeriggio del 24 agosto, su richiesta del Dipartimento nazionale di Protezione civile, è partita dell’Emilia-Romagna una prima colonna di 20 camion con a bordo un centinaio di volontari e tecnici dell’Agenzia regionale di Protezione civile diretti a Montegallo. Il modulo di assistenza alla popolazione inviato era composto da tende capaci di ospitare 250 persone, cucine da campo, una tensostruttura e altri servizi per la prima emergenza. Grazie all’impegno di 192 volontari della colonna mobile, nella mattina del 25 agosto si sono concluse le operazioni di montaggio dell’ultimo dei tre campi per l’accoglienzache sono stati realizzati in alcune frazioni di Montegallo: due a Uscerno e uno a Balzo di Montegallo.

Ad oggi, sono ospitate complessivamente 196 persone in 30 tende: 121 a Balzo di Montegallo, 75 ad Uscerno. Vengono servite 162 colazioni, 267 pranzi e 206 cene.

Dal 30 agosto è stato avviato anche un progetto di “assistenza diffusa” con l’attivazione di micro-campi in 9 frazioni del comune di Montegallo, tra cui il più esteso è quello della località Abetito con 8 tende. In tutto sono disponibili 125 posti dei quali 73 occupati. L’obiettivo è quello di rispondere al meglio alle richieste dei cittadini che non possono abbandonare le loro abitazioni perché hanno animali da accudire o per esigenze di presidio.

Volontariato.
Già il 24 agosto sono partite verso le zone colpite dal sisma 9 unità cinofile della Regione Emilia-Romagna, impegnate nella ricerca dei dispersi sotto le macerie.

Nei giorni iniziali dopo il terremoto sono intervenuti sul campo 284 volontari di protezione civile impegnati nel montaggio delle strutture di accoglienza e nella prima assistenza.

Ad oggi sono impegnati 110 volontari.

Solidarietà: il conto corrente unico regionale
La Regione Emilia-Romagna, già il 24 agosto, ha aperto un conto corrente unico per la raccolta di fondi che saranno destinati alle esigenze delle popolazione e dei territori colpiti: IBAN IT69G0200802435000104428964 – Intestazione e causale: “Emilia-Romagna per sisma Centro Italia”.

I fondi raccolti saranno destinati alla messa in sicurezza della scuola e del municipio di Montegallo (Ap), oltre all’obiettivo di aiutare anche altri comuni del Lazio.

 (a cura degli Uffici stampa di Giunta regionale e Assemblea legislativa)