cc_Un’importante partita di sostanze stupefacenti, destinata ai giovani reggiani e costituita da circa 700 grammi di hascisc, è stata sequestrata dai carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza che hanno spezzato la filiera dello spaccio, gestita da un minorenne, con l’arresto di due insospettabili giovani reggiani. A loro i Carabinieri hanno sequestrato anche il materiale propedeutico all’illecita attività tra cui due bilancini di precisione, contante ritenuto provento dello spaccio e i rispettivi smartphone considerati dagli investigatori il tramite per i contatti con i clienti. Un’operazione figlia della capillare attività di controllo del territorio culminata ieri sera con l’arresto, a cura dei Carabinieri della stazione di Sant’Ilario d’Enza, di un operaio 20enne e successivamente del suo fornitore individuato, con grande stupore degli investigatori,  in un 17enne reggiano che gestiva le fila, entrambi insospettabili, in quanto incensurati. Il 20enne è stato ristretto a disposizione della Procura reggiana mentre il minore al termine delle formalità di rito e stato condotto nel centro di prima accoglienza felsineo a disposizione della procura presso il tribunale per i minorenni di Bologna.

Per entrambi l’accusa è quella di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. L’origine dei fatti ieri poco prime delle 23,00 quando una pattuglia della stazione carabinieri di Sant’Ilario d’Enza transitando in via Fellini di quel centro notava in un parcheggio la presenza di una dacia con 3 giovani. Durante le procedure di identificazione i militari si insospettivano dall’atteggiamento insofferente e nervoso di uno dei 3, identificato nel predetto 20enne, che sottoposto a ispezione veniva trovato in possesso di un panetto da 40 grammi circa di hascisc e un bilancino che nascondeva nelle parti intime e un altro pezzo di hascisc del peso di 10 grammi circa che nascondeva in tasca. Negativi invece gli esiti dei controlli per i suoi due amici. Il 20enne alla luce di quanto accertato veniva condotto in caserma e arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. A lui oltre il bilancino e il mezzo etto circa di hascisc i carabinieri sequestravano anche 50 euro e il suo smartphone ritenuti pertinenti all’illecita attività. I successivi sviluppi investigativi portavano i carabinieri a individuare il fornitore dell’operaio 20enne identificato in un 17enne reggiano.

La successiva perquisizione domiciliare eseguita nell’abitazione di quest’ultimo portava al rinvenimento e sequestro di un’ingente quantitativo di stupefacenti: oltre mezzo chilo di hascisc che il minore consegnava ai carabinieri prelevando il grosso (550 grammi) da  un vecchio case di un computer in disuso lasciato nel sottotetto e la restante parte dalla sua camera da letto (un panetto da 50 grammi e 5 dosi già confezionate pronte per essere spacciate). Lo stupefacente, unitamente a un bilancino di precisione e o smartphone del minore, veniva sequestrato. Alla luce di quanto accertato il 17enne veniva condotto in caserma e tratto in arresto per detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. Al termine delle formalità di rito è stato condotto nel centro di prima accoglienza felsineo a disposizione della procura presso il tribunale per i minorenni di Bologna.