maninmiddleDue romeni di 22 e 23 anni che erano riusciti a infiltrarsi nei sistemi informatici di diverse aziende deviando a proprio favore i pagamenti ai fornitori sono stati arrestati dalla squadra Mobile della polizia di Modena con l’operazione ‘Man in middle’. La cifra che i due giovani hacker avrebbero accumulato in poco tempo sarebbe stata di circa 400.000 euro.

 

Il metodo cosiddetto “Man in Middle” consiste nell’accedere fraudolentemente alla casella di posta elettronica delle aziende e nell’operare, sostituendosi ai titolari, fornendo ai potenziali clienti i codici IBAN corrispondenti a conti correnti bancari accesi con documenti falsificati, dove vengono convogliati i pagamenti relativi agli ordinativi effettuati.

Tempo addietro a Bologna, personale della locale Squadra Mobile, in collaborazione con personale dell’omologo Ufficio felsineo, ha proceduto al controllo di un’autovettura Ford Focus con targa romena.

Il veicolo, già oggetto di monitoraggio, risultava in uso ad alcuni soggetti, originari dell’Est Europa, responsabili di riciclaggio di denaro proveniente da truffe consumate ai danni di clienti di aziende produttive di questa e altre province del Nord Italia. A bordo dell’auto, sono stati identificati due giovani di 22 e 23 anni, entrambi di nazionalità romena, in Italia senza fissa dimora. Il maggiore dei due, già sospettato di essere uno degli autori dell’ingegnoso proposito truffaldino, è stato riconosciuto dal personale operante per colui il quale, tra il luglio e l’agosto scorso, utilizzando la falsa documentazione intestata ai fantomatici cittadini transalpini, era stato immortalato dalle telecamere a circuito chiuso degli istituti bancari della provincia di Modena in occasione dell’apertura di svariati conti correnti (dove far confluire i pagamenti dei falsi ordinativi disposti).

Un’accurata perquisizione all’interno dell’autovettura, ha permesso di rinvenire numerosissimi documenti personali, carte d’identità, passaporti, codici fiscali risultati falsi, tutti riportanti la fotografia del 23enne, nonché carte bancomat e post-pay attivati con documenti falsi in vari istituti di credito della provincia di Modena. Nell’ambito dell’attività investigativa, sono stati sequestrati anche numerosi telefoni cellulari e schede sim italiane e romene, nonché alcuni personal computer.

All’esito delle verifiche il 23enne è stato sottoposto a fermo da parte del P.M. della Procura della Repubblica di Modena, titolare del procedimento penale, in ipotesi di reato p.p. dagli artt. 81 c.p. e 648 bis c.p. (riciclaggio), mentre il complice 22enne, accertata la falsità dei documenti rinvenuti, è stato sottoposto a fermo disposto dal P.M. della Procura della Repubblica di Bologna per il reato di cui art. 497 Bis c.p. (possesso di documenti di identificazione falsi).

Sono in corso ulteriori attive indagini per identificare eventuali altri complici dei due arrestati, nonché su tutto il materiale oggetto di sequestro rinvenuto.