panfili-immagineTorna in Archiginnasio un Album, contenente disegni e incisioni di Pio Panfili, che da almeno sessant’anni si credeva perduto: Maurizio Nobile, titolare dell’omonima galleria d’arte con sede a Bologna e Parigi, l’ha rintracciato sul mercato antiquario, e ne ha fatto dono all’Archiginnasio.

A Maurizio Nobile, nella cui Galleria aprirà al pubblico la mostra “Fogli barocchi” con disegni del Seicento e del Settecento bolognese visitabile dall’ 8 novembre al 23 dicembre, va la riconoscenza dell’Istituzione Biblioteche per aver recuperato l’importantissima documentazione iconografica, contribuendo in maniera significativa alla conoscenza dell’opera di questo autore, cui si deve il più completo reportage sull’aspetto dell’antica Bologna.

L’album.
Fu proprio il Panfili a comporre l’album e ad apporvi elenchi e didascalie: ne abbiamo raggiunto la certezza paragonando la calligrafia con quella di un altro album di vedute da lui annotato che gli appartenne, anch’esso in Archiginnasio con collocazione BCABo, 16. a. II. 108.
Panfili si esercitò nel disegno fino alla vecchiaia inoltrata: numerosi fogli dell’Album del “Cartone” sono da lui datati anche in riferimento all’età veneranda: 87 e 88 anni, cioè tra il 1809 e il 1811.
Con mano ferma l’artista realizza ex novo o copia soggetti da lui già in precedenza realizzati, pratica abituale attestata da numerosi abbozzi o repliche. La mano è ferma, e nei disegni compiuti le vedute sono analizzate fin nei minimi dettagli.

I fogli sono legati insieme con cucitura antica: prima n. 51 vedute della città di Bologna incise, tutte scontornate in modo da preservare la didascalia ed incollate sull’album riunite per soggetto; poi n. 56 disegni a penna anch’essi incollati sull’album sul quale sono scritte ad inchiostro le didascalie. I disegni sono corredati da didascalie e preceduti dai relativi elenchi. Si tratta di:
n. 7 “Voltoni antichi di Bologna ricopiati dall’Autore Pio Panfili l’Anno 1810 in età di anni 87”;
n. 28 “Disegni originali di Pio Panfili delle Porte della Città di Bologna”;
n. 21 “Disegni originali di Pio Panfili di alcune Vedute, Palazzi e Porte antiche, e moderne della Città di Bologna”.

L’album on line.
L’intero album, compiutamente inventariato e indicizzato si aggiunge alle raccolte digitali dell’Archiginnasio e dal 5 novembre è pubblicato sul sito della Biblioteca. Curato da personale interno dei settori Manoscritti e rari e Gabinetto disegni e stampe (Cristina Bersani e Clara Maldini), e Servizio Sistemi Informativi (Rita Zoppellari), l’inventario strutturato sotto forma di schede è dotato di un corredo di bibliografia, approfondimenti ed apparati di ricerca. Tra essi, la geo-localizzazione delle vedute elaborata attraverso google maps riferita alla situazione attuale.
Sul “totem” interattivo installato nel quadriloggiato superiore della Biblioteca, sarà inoltre visibile una localizzazione delle vedute riferita alla cartografia antica, imperniata sulla mappa elaborata da Pio Panfili tra il 1773 e il 1791.
L’Album Panfili è disponibile all’indirizzo:http://badigit.comune.bologna.it/books/panfili

Pio Panfili (Porto San Giorgio, 5 maggio 1723 – Bologna, 17 giugno 1812) fu il maggiore interprete del vedutismo a Bologna nei lunghi anni in cui esercitò la sua attività eccellendo in questo genere.
Fu il sodalizio con la Tipografia di Petronio Dalla Volpe ad assicurargli la notorietà, grazie alle incisioni pubblicate per decenni a corredo del Diario Bolognese ecclesiastico e civile, sorta di annuario uscito quasi ininterrottamente tra il 1759 e il 1800, da cui fu tratta una famosa serie pubblicata nel 1793 sotto il titolo Vedute della città di Bologna. Alcuni soggetti inoltre furono sviluppati in dodici fogli di grandi dimensioni, che recano l’indicazione di tutti gli edifici ivi rappresentati (1791). I suoi disegni, per lo più preparatori alle stampe, si trovano in molte collezioni pubbliche e private cittadine, tra cui la Biblioteca dell’Archiginnasio.
La vivida rappresentazione della città acutamente indagata dalla razionale visione del Panfili e animata dagli abitanti ritratti nelle “macchiette”, servì quindi da spunto per molte successive rappresentazioni di Bologna nel secolo XIX.
Nel secondo dopoguerra era stata rilevata una grave lacuna, presumibilmente verificatasi nel periodo bellico, con la perdita del cosiddetto “Cartone Panfili”, che conteneva fra l’altro vari disegni di Panfili che erano stati portati all’attenzione del pubblico da Guido Zucchini nel repertorio Edifici di Bologna (1931). Fu lo stesso Zucchini a denunciarne per primo la perdita nel 1955 in un articolo sulla Strenna Storica, in particolare in relazione ai fogli che rappresentavano le Porte di Bologna, che non erano mai state incise.

(Immagine: veduta del voltone in strada Castiglione venendo verso la chiesa di Santa Lucia – n. 59)