violenza-donne_3Molti sono presentati in partnership tra più soggetti, sia pubblici che privati. Propongono il potenziamento di servizi e azioni di formazione e di sensibilizzazione. Alcuni si dedicano a campi finora poco esplorati, come il contrasto ad ogni violenza e discriminazione sessista nell’ambito dello sport. La maggior parte vede la scuola come interlocutore naturale, perché è nella scuola che si formano convinzioni e sensibilità. Il comune denominatore: far crescere una consapevolezza e una coscienza fatta di rispetto, fatta di contrasto alla violenza contro donne, fatta di educazione alla vera parità di genere.

Sono i 49 progetti rivolti alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni e alla violenza di genere, che la Regione sceglie di presentare in occasione della giornata internazionale dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne, fissata per domani, 25 novembre. In sintesi, si tratta dei risultati del primo bando per la concessione di contributi, per un totale di 1 milione di euro, a sostegno di progetti contro la violenza alle donne.

L’occasione offre la possibilità di tracciare anche un bilancio sulle attività realizzate nel contrasto alla violenza di genere. Secondo l’assessore con delega alle Pari opportunità, Emma Petitti, il bando rappresenta”un primo passo decisivo per un sostegno concreto a chi sul territorio si occupa quotidianamente di contrasto alla violenza sulle donne”.

Spiega ancora l’assessore che “sono arrivate tante richieste, con un pieno coinvolgimento di diverse realtà del territorio. Continueremo a rafforzare questo nostro impegno dando piena attuazione al piano regionale contro la violenza sulle donne, anche tenendo conto del fatto che proprio oggi abbiamo finalmente avuto la conferma (grazie al via libera della Conferenza Stato-Regioni la piano di riparto) che potremo contare per il prossimo anno su quasi due milioni per finanziare nuove attività nei centri antiviolenza e case rifugio e per avviare un ulteriore piano straordinario. Nella Cabina di regina interistituzionale, di cui la Regione Emilia Romagna fa parte, abbiamo già presentato le istanze che ci sono arrivate dal territorio. Continua inoltre la nostra campagna di informazione e sensibilizzazione. Nei prossimi giorni saranno diffuse tre importanti pubblicazioni”.

I dati del bando.

Sono 52 i soggetti che hanno presentato domanda. Di questi, 49 progetti sono risultati ammissibili: 27 con capofila Comuni, città metropolitana, province e unioni di comuni, i rimanenti 22 con capofila associazioni e organizzazioni del privato sociale. La maggioranza delle iniziative vede ampie partnership per la loro realizzazione e azioni sia di potenziamento di servizi che di formazione e sensibilizzazione, rivolti in particolare alle scuole.

Nella città metropolitana di Bologna sono stati presentati e finanziati 13 progetti per un contributo totale di circa 282 mila euro.

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I dati sulla violenza aggiornati al 31 ottobre 2016.

Nei primi 10 mesi del 2016 le donne che si sono rivolte ai tre centri antiviolenza della città metropolitana di Bologna, gestiti dalle associazioni Casa delle Donne, Sos Donna e Trama di terre (Imola), sono state complessivamente 794. Fra di esse, coloro che hanno subito violenza sono 749.
Le donne vittime di violenza che si sono rivolte per la prima volta al Centro antiviolenza dal primo gennaio al 31 ottobre 2016 sono state 571. Fra le donne nuove che hanno subito violenze coloro che provengono da altri paesi rappresentano il 25,25% (189 donne). Una percentuale significativa, molto simile a quelle rilevate a partire dal 2005. Le donne italiane rappresentano il 75,75%.
Le donne accolte sono in larga maggioranza coniugate o conviventi, esse subiscono infatti prevalentemente violenza da partner ed ex partner. Le donne con figli/e sono 398. I figli/e delle donne accolte sono complessivamente 630. Circa la metà di essi è stato vittima di violenza diretta o assistita.
Nel momento in cui prendono contatto con il Centro le donne accolte esprimono innanzitutto la richiesta di un colloquio; la richiesta di informazioni e il bisogno di essere ascoltate e aiutate a trovare una via di uscita dalla violenza. Vi sono poi le donne che chiedono una consulenza/assistenza legale.
Le donne ospitate nella casa rifugio sono finora 61. E con loro 44 figli.

Convegno 25 novembre su “La violenza domestica in gravidanza” – nella sede della Regione, sala Guido Fanti dalle 9 alle 13,30.

Un convegno (mettere link http://parita.regione.emilia-romagna.it/notizie/25-novembre-la-violenza-domestica-in-gravidanza) che indaga un fenomeno poco studiato e poco noto, a partire dal percorso fatto dalla Regione Emilia-Romagna nella prevenzione e nell’intercettazione precoce della violenza in gravidanza con la presentazione di progetti sperimentali avviati dai servizi sanitari e sociali in Emilia-Romagna e con uno sguardo su altre esperienze regionali (Valeria Dubini della Toscana). Sarà l’occasione inoltre per approfondire le indicazioni nazionali, con Serena Battilomo del Ministero della salute e internazionali e Claudia Garcia Moreno dell’OMS. Infine con Antonella Nespoli, ricercatrice dell’Università di Napoli, sarà fatto un focus sulle competenze necessarie agli operatori per affrontare queste situazioni nella pratica professionale.