prove-penetrometicheIl dissesto idrogeologico che interessa la via Tignano, interrompendola per circa 40 metri a causa di un movimento franoso, ha reso necessaria una progettazione approfondita per valutare quale tipo di intervento di ripristino attuare nel caso specifico.  I rilievi topografici e geologici (prove penetrometriche) sono stati particolarmente difficoltosi, soprattutto per poter accedere all’area in sicurezza e con le strumentazioni necessarie, e hanno messo in evidenza una situazione di particolare fragilità.  La tipologia di intervento necessaria prevede un paramento in gabbioni, a strati sovrapposti di terreno granulare e rete metallica, alla base dei quali viene posto un pannello drenante per favorire lo scorrimento delle acque. Termine lavori è previsto per l’estate 2017.

 

“Il progetto, approvato in Giunta il 23/1172016, prevede 240 mq di barriera in gabbioni, alti 6 metri  – ha spiegato Renzo Corti, assessore ai lavori pubblici di Sasso Marconi -. Saranno necessari 2000 metri cubi di granulare per il riempimento e questa risulta la modalità con il più efficace rapporto costi/benefici per questo specifico caso, compatibile anche con interventi successivi nel caso si dovessero ripresentare problemi di dissesto (che in questa zona sono purtroppo possibili). Entro la fine di dicembre, dopo le ultime valutazioni alla luce delle nuove normative antisismiche, andremo a bando e prevedo l’affidamento lavori entro marzo 2017. Se non ci saranno ulteriori complicazioni meteorologiche o idro-geologiche direi quindi che a fine giugno potremo ripristinare la viabilità.
L’importo finanziato per questo intervento – ha concluso Corti -, ammonta a 240 mila Euro, di cui 200 mila messi a disposizione dall’Agenzia regionale di Protezione Civile e 40 mila sul bilancio comunale di Sasso Marconi. Oltre all’impegno economico e alla disponiblità dei privati cittadini che hanno messo a disposizione i terreni per consentire gli interventi necessari a deviare la circolazione locale, segnalo anche il meticoloso e prezioso lavoro del personale tecnico comunale alla luce delle complicazioni del Codice dei Contratti e della normativa Anac in materia di anti-corruzione particolarmente complessa e impositiva”.