Nuovi “problemi” per un 50enne reggiano che, denunciato lo scorso mese di aprile dai carabinieri di Quattro Castella per una serie di condotte persecutorie nei confronti dell’ex compagna poste in essere probabilmente per non aver accettato la fine della relazione sentimentale, è finito nuovamente nei guai. Dopo la denuncia il tribunale di Reggio Emilia gli aveva imposto il divieto di avvicinamento all’ex compagna e alla stessa abitazione che tuttavia aveva violato “comparendo” improvvisamente davanti all’ex. Incontri che stando alle risultanze investigative dei carabinieri della stazione di Quattro Castella avevano escluso ogni carattere fortuito denotando quindi un’ulteriore condotta persecutoria.

Per questo motivo ad agosto il 50enne era stato arrestato dai carabinieri di Quattro Castella in esecuzione di un provvedimento cautelare più restrittivo quale quello degli arresti domiciliari che però pare non siano bastati per far interrompere la condotta persecutoria dell’uomo ne confronti dell’ex compagna. Secondo infatti quanto accertato dai carabinieri l’uomo da casa continuava a perseguitare a mezzo telefono l’ex compagna. Episodi, quelli registrati dai carabinieri di Quattro castella che sono stati segnalati alla Procura reggiana che ha chiesto ed ottenuto dal giudice del Tribunale di Reggio Emilia un ulteriore  inasprimento della misura cautelare. Il 50enne è infatti stato sottoposto condotto in carcere dagli stessi carabinieri che l’hanno arrestato.

L’uomo, si ricorda, tra la fine del 2015 e l’aprile 2016 aveva tenuto una condotta ossessiva nei confronti della compagna che talvolta l’avevano visto lasciarsi andare a eccessi d’ira anche davanti alla figlia minore della donna che proprio per questo motivo aveva deciso di porre fine alla relazione sentimentale. Una scelta dopo non condivisa dall’uomo che ha iniziato a tenere nei confronti dell’ex una condotta persecutoria fatta di numerose telefonate moleste, sms con minacce e pedinamenti che hanno visto la vittima costretta a cambiare le abitudini di vita per paura che potesse succederle qualcosa. Per questi motivi al 50enne era stato imposto il divieto di avvicinamento prima e i domiciliari quest’estate. Misure che pare non siano bastate per arginare la condotta delittuosa dell’uomo finito ora in carcere dove è stato condotto dai carabinieri di Quattro Castella in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare emessa a suo carico dal Tribunale reggiano.