Nonostante nel corso di un recente incontro con la direttrice della Galleria Estense, il sindacato Fp/Cgil e la maggioranza delle RSU avessero contestato le scelte della dottoressa Bagnoli, apprendiamo con grande sconcerto che la dirigente prosegue nel suo percorso di riduzione dei servizi culturali, con la chiusura della sala lettura della biblioteca, che da sempre sono stati un oggetto di vanto per la città di Modena.

“E’ strano – afferma Vincenzo Santoro della Fp/Cgil – che a fronte di un incremento di visitatori presso i siti culturali modenesi, si pensi a ridurre i servizi piuttosto che ad individuare soluzioni diverse”.

Non sembra che la scelta del dirigente sia coerente con le sue stesse affermazioni apparse sulla stampa, il chè, peraltro, denota anche una assenza di conoscenza della situazione dei luoghi di cultura presenti in città.

Infatti, non è noto solo al sindacato che contemporaneamente è chiusa anche la sala lettura della biblioteca Poletti che si trova nello stesso stabile della Biblioteca Estense.

“Peggio ancora non è dato sapere ancora oggi se e come si vogliono organizzare le offerte culturali nella nostra città nonostante, soprattutto recentemente, il sindacato avesse fatto precise richieste in tal senso” continua Santoro.

E’ veramente curioso apprendere dalla stampa una scelta della direzione particolarmente discutibile mentre viene affermato che si deve individuare ogni soluzione per convincere i cittadini a frequentare i siti culturali modenesi.

La chiusura della sala studio della biblioteca non sembra la scelta più appropriata, soprattutto se si considera che i lavoratori hanno sempre espresso, senza ombra di smentita, l’opportunità di implementare il funzionamento della sala di lettura.

Per questi motivi si stanno avviando tutte le iniziative per ripristinare una situazione di normalità che per la Fp/Cgil consiste nella riapertura della sala lettura della Biblioteca Estense.

“Nello stesso tempo – conclude il sindacalista – ci rivolgiamo a tutte le forze politiche affinché si attivino per supportare il contrasto ad una scelta che non appartiene al modello culturale del nostro Paese”.