Per mesi è stata offesa, minacciata di morte, anche con l’utilizzo di un coltello e percossa dall’uomo che credeva di amare e con il quale, da circa un anno, aveva deciso di andare a convivere. Per ironia della sorte il 15 febbraio scorso, giorno della festa dei single, era tornata a viver da sola: il giudice del Tribunale di Reggio Emilia accogliendo le richiesta della Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri di Campagnola Emilia che l’avevano denunciato per maltrattamenti in famiglia, ha disposto l’allontanamento dell’uomo dalla casa familiare.

Un provvedimento cautelare che non ha sortito l’effetto voluto: il 33enne l’altra sera ha cercato di rientrare a casa sfondando la porta dove vive l’ex compagna. I suoi intenti criminali sono stati bloccati dai carabinieri di Campagnola Emilia che subito intervenuti l’hanno arrestato. In manette con l’accusa di violazione di domicilio aggravata, danneggiamento e inosservanza del provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento, i carabinieri di Campagnola Emilia hanno arrestato un disoccupato 33enne abitante a Campagnola Emilia ristretto a disposizione della Procura reggiana.

Comparso davanti al Tribunale di Reggio Emilia dopo la convalida dell’arresto è stato scarcerato con l’ulteriore misura cautelare dell’obbligo di presentazione ai carabinieri. L’origine dei fatti l’altra sera poco dopo le 20.30 quando su input dell’operatore in servizio al 112 una pattuglia dei carabinieri di Campagnola Emilia interveniva presso l’abitazione di una 40enne del paese in quanto era stata segnalata la presenza dell’ex compagno che allontanato dal giudice per maltrattamenti in famiglia il giorno prima, si era presentato a casa. Subito giunti i militari accertavano la presenza dell’uomo constatando che aveva sfondato, danneggiandola, la porta d’ingresso dell’appartamento. Alla luce di quanto appurato per il 33enne scattavano le manette in ordine ai citati riferimenti normativi violati.