Giovedì 11 maggio, alle ore 20.30, al Centro internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia (viale Ramazzini 72), è in programma l’ultimo incontro della seconda edizione di ‘Genitori Connessi’, il percorso formativo destinato a genitori, insegnanti e operatori scolastici per aggiornarli e responsabilizzarli nel governo degli strumenti digitali presenti a scuola e in casa.

L’incontro pubblico sarà il momento per formatori, docenti e corsisti di ritrovarsi e approfondire gli esiti e i potenziali sviluppi del lavoro svolto: un’occasione di confronto, riflessione e co-progettazione formativa utile ad un’ulteriore diffusione e condivisione delle competenze acquisite. Alla serata saranno presenti l’assessora ad Agenda digitale, Partecipazione e cura dei quartieri Valeria Montanari e l’assessora a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni; Paolo Ferri, professore dell’Università degli Studi Milano Bicocca, e Stefano Moriggi, docente dell’Università di Brescia, Parma, Statale di Milano e Semm. La partecipazione è libera.

“Genitori Connessi è stata una grande opportunità – dice l’assessora ad Agenda digitale Valeria Montanari – che l’Amministrazione ha provato a costruire, con la collaborazione di più soggetti, dall’Università, alla cooperazione fino ai volontari digitali: questa città è in grado di raggiungere i propri obiettivi, anche nell’ambito digitale, quando sa collaborare e trova nel confronto la forza per rilanciare e costruire nuovi percorsi. Restituire ai genitori una “piccola cassetta degli attrezzi” come strumento per indagare meglio la relazione con i figli in una realtà che oggi è aumentata dalle tecnologie, credo sia stata una scelta importante, che va nella direzione di diffondere l’alfabetizzazione digitale tra i reggiani e una maggiore consapevolezza delle opportunità che racchiude la rete: essere un luogo di informazioni e diritti per i cittadini.”

“E’ centrale, oggi, la consapevolezza di quanto le tecnologie possano aprire nuovi confronti e spazi comunicativi tra genitori e figli – dice l’assessora all’Educazione Raffaella Curioni – interrogando gli adulti circa le ulteriori responsabilità educative che questo tema porta con sè. Conoscere da vicino le nuove possibilità educative che le tecnologie offrono, consente infatti alle famiglie di aprirsi a nuove prospettive di relazione e di conoscenza dei propri figli: di come siano disponibili a provare, modificare, fare degli errori, di come siano intuitivi nella ricerca delle simbologie e delle funzionalità delle strumentazioni e consapevoli che occorre una sequenzialità nell’uso di programmi o accessi ai sistemi operativi. Questo percorso quindi non si è soffermato unicamente sui rischi provenienti dalla rete e dal mondo dei media. Ha cercato al contrario di evidenziare come le tecnologie possano rappresentare un canale potente di nuove informazioni, sguardi e riflessioni su come i nostri figli conoscono, apprendono, si relazionano al sapere e agli altri.”

La seconda edizione di ‘Genitori Connessi’ ha coinvolto 250 genitori di studenti di cinque Istituti comprensivi di Reggio Emilia (Istituto comprensivo Sandro Pertini 1 e Sandro Pertini 2, scuola secondaria di primo grado Leonardo Da Vinci, scuola secondaria di primo grado Marco Emilio Lepido e scuola primaria Giacomo Leopardi) e 25 tutor digitali impegnati nel percorso formativo. In autunno partirà la terza edizione, che coinvolgerà i restanti 7 Istituti comprensivi.

Lo scopo del progetto è formare gli insegnanti e le famiglie a un utilizzo pieno e consapevole delle nuove tecnologie introducendole nella ‘normalità’ della propria vita. Si tratta cioè di formare gli adulti a supportare i loro figli nell’acquisire una cittadinanza digitale consapevole e critica. L’azione – un programma partecipativo ed educativo promosso dal Comune di Reggio Emilia con la collaborazione del Centro Elearning dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, dell’Università di Milano–Bicocca e di Coopselios – diffonde conoscenze nell’ambito digitale e del suo utilizzo consapevole, e offre l’opportunità, agli adulti, di migliorare le relazioni con i bambini e i ragazzi che pensano e parlano con il linguaggio dei ‘nativi digitali’.