Narratori per le storie di ognuna delle 85 vittime della strage del 2 agosto 1980 a Bologna. Storie ripetute per 12 volte, tra le 11 e le 23, nel giorno dell’anniversario in 85 palcoscenici distribuiti per la città. Dopo le cartoline realizzate e distribuite lo scorso anno, nel 2017 i racconti si arricchiscono delle voci dei narratori volontari guidati dalla storica Cinzia Venturoli e dal regista Matteo Belli in un progetto sostenuto dall’Assemblea legislativa e dell’Associazione tra i familiari delle vittime.

Per seguire questa maratona sarà a disposizione una mappa, sia cartacea che online, presentata, oggi da Belli e Venturoli, e dalla presidente dall’assemblea, Simonetta Saliera. La versione cartacea sarà anche distribuita, sempre il 2 agosto, all’infopoint dell’Assemblea in piazza Maggiore. Lo mappa digitale è ottimizzata per smartphone e tablet per rendere la vita più facile ai cittadini che gambe in spalla correranno da un capo all’altro della città per assistere alle prove teatrali e di resistenza fisica in una giornata solitamente molto afosa.  Tanti luoghi simbolo o legati alle storie delle vittime, o al legame tra loro e i narratori. Partendo ovviamente dalla stazione, teatro della strage; e poi su, Piazza VIII Agosto, il cortile d’onore del Comune – dove la narratrice sarà Miriam Ridolfi, assessore di turno 37 anni fa; e perfino un telefono pubblico in Via Rizzoli.
Un percorso iniziato lo scorso anno al termine della distribuzione delle 8.000 cartoline con la biografia delle vittime, ha specificato la presidente Saliera. “Quello di quest’anno è un ulteriore passo avanti ma è soprattutto una sperimentazione dal punto di vista storico, teatrale e della memoria. Con questa manifestazione tramandiamo le storie di quelle 85 persone che quel giorno hanno perso il loro futuro in modo da far immedesimare la città nel ricordo di quelle vite spezzate”.

Percorsi e luoghi nati dalle suggestioni arrivate dalla stesura scenica delle 85 storie: “Dai racconti, da quello che il narratore stava facendo quel 2 agosto di 37 anni fa, dalla biografia della vittima”, rimarca il regista Belli, cuore scenico della manifestazione. “C’è chi quel giorno lavorava come ferroviere e viveva quindi nel cortile della stazione ed ecco perché quel luogo, c’è chi voleva diventare un attore, ed ecco perché nel percorso 9 si passa di fronte al teatro Duse, ci sarà un taxi in sosta, c’è il centro sociale Antonio Montanari, c’è la zona universitaria. Insomma ogni angolo di Bologna verrà toccato da questa manifestazione che ha un suo ruolo civico: la testimonianza, il ricordo, la narrazione empatica di quelle 85 vite spezzate”.

La mappa, ha spiegato il curatore, Massimiliano Benini dell’ufficio stampa dell’Assemblea, è composta da due livelli: uno in cui sono stati indicati i 12 percorsi (dal rosso del primo al grigio del dodicesimo, ndr); l’altro invece riguarda direttamente le vittime che, una dopo l’altra, sono state ordinate alfabeticamente per cognome. In questo modo chi vorrà ascoltare una storia in particolare senza seguire un percorso specifico potrà farlo. Ma non sono solo queste le informazioni inserite nella mappa: “Ogni punto segnato ha al suo interno la biografia della vittima, quella che l’anno scorso era stata inserita nelle 8 mila cartoline distribuite, una foto del punto esatto in cui il narratore si esibirà e la possibilità di calcolare le distanze tra un punto di narrazione e il successivo” per valutare come e se spostarsi. Servirà l’aiuto di tutti, come successe nel 1980, perché la giornata sarà estenuante per i narratori: “La città ci dovrà dare una mano- spiega la storica Venturoli- portando un bicchiere d’acqua al narratore, o una sedia. Il collegio degli infermieri ci ha già detto che ci aiuterà a monitorare la situazione. Io sono sicura che Bologna risponderà. Cantiere 2 agosto serve a far tornare la memoria della stage all’interno della città in modo che non ci sia distacco tra anziani e giovani”.