Non solo eventi. Ma un vero e proprio magnete in grado di generare turismo e nuove economie legate al settore musicale, degli spettacoli e della creatività. Questo sarà la futura Arena eventi del Campovolo secondo il Protocollo di intesa firmato oggi al Tecnopolo di Reggio Emilia per la definizione e realizzazione di un sistema di azioni per la promozione territoriale e turistica in relazione alle attività dell’Arena. A sottoscrivere l’accordo sono stati Comune di Reggio Emilia, Provincia, Destinazione turistica Emilia, Camera di commercio, Aeroporto Reggio Emilia spa, Associazioni di categoria, Organizzazioni sindacali, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e Coopservice, in qualità di mandataria della società che si è aggiudicata la costruzione e gestione dell’Arena stessa.

Obiettivo dell’accordo è rendere le attività promosse nell’Arena un volano per la promozione turistica e lo sviluppo economico del nostro territorio. Ovvero, far sì che la nascita dell’Arena possa essere un’occasione per una più ampia crescita locale, legata da un lato all’attrattività turistica, dall’altro alla creazione di nuove imprese nel settore culturale e creativo.

“Nel nome della musica, ridefiniamo una parte importante del futuro di Reggio Emilia – ha detto il sindaco Luca Vecchi, presentando il Protocollo nella sede del Tecnopolo – L’Arena eventi è in grado di riposizionare la città in campo nazionale, qualificandola quale punto di riferimento per la musica dal vivo, ma anche per la ricerca e l’alta formazione, per lo sviluppo di un tessuto economico e occupazionale legato agli eventi, con ricadute importanti per l’attrattività e il turismo. La musica porta con sé un elevato contenuto di coesione sociale e cultura in senso lato, e su questo facciamo leva. Non è un caso che l’Arena nasca in questa città, in questo territorio, che vanta una cultura musicale dal vivo secolare e di rilievo internazionale, a cominciare dal suo teatro di tradizione e dall’Istituto musicale che evolverà in Conservatorio, con la presenza di imprese che della tecnologia legata al suono hanno fatto l’elemento di ricerca e sviluppo che tutti consociamo.

“Intercettando dinamiche economiche positive – ha aggiunto il sindaco – Reggio Emilia esce dalla crisi diversa da come vi era entrata, puntando sulle proprie eccellenze consolidate – mi riferisco all’Educazione, alla Meccanica-Meccatronica, all’Agrifood e alla Salute – e su ambiti per vari aspetti inediti, come l’Impresa culturale, con uno sforzo di investimento pubblico che ammonta complessivamente, calcolando cioè gli investimenti pubblici e pubblico-privati di interesse pubblico, stimabile in circa 500 milioni di euro. E’ il risultato di un lavoro, che ha coinvolto l’intera città, avviato e costruito nell’arco dell’ultima quindicina d’anni. L’Arena eventi si inserisce in questo contesto come elemento qualificante di una visione strategica della città fortemente innovativa ed è il più grande investimento compiuto per l’attrattività di città e territorio. E tale sforzo innovativo è evidente anche all’esterno: abbiamo operatori di primaria importanza nazionale nell’impresa culturale che hanno scelto di recente di insediarsi nel Parco innovazione, arricchendo notevolmente l’offerta di ricerca, economia e lavoro, oltre che il prestigio della città stessa”.

Il sindaco ha poi sottolineato l’apporto ambientale che il progetto Arena porta con sé (“l’impianto, a impatto di fatto pari a zero, sarà inserito in un grande parco urbano che mette a sistema e connette altre aree versi già esistenti”), il dialogo con i cittadini per una spiegazione compiuta dell’intervento (“è certamente necessario e sin da ora possiamo rassicurare sulla piena sostenibilità del nuovo insediamento”), ha ringraziato tutte le Associazioni e istituzioni firmatarie del Protocollo, i soggetti imprenditoriali impegnati a cominciare da Coopservice, Fabio Storchi, Rcf e coloro che hanno lavorato direttamente al progetto: “Ci hanno portato ad oggi tre anni di lavoro, un lavoro impegnativo, dall’esito non scontato, che ha dato frutto e ci consente di poter dire che abbiamo concretizzato l’impegno preso”.

Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenuti inoltre il presidente della Provincia Giammaria Manghi, il presidente della Camera di commercio Stefano Landi, Roberto Olivi presidente di Coopservice, società capogruppo per la realizzazione e gestione dell’Arena e l’assessore alla Rigenerazione urbana e del territorio Alex Pratissoli che ha illustrato alcuni degli aspetti salienti del Protocollo e del progetto Arena eventi, spiegando fra l’altro che la Conferenza dei Servizi sul nuovo intervento si è conclusa con esito positivo e che l’avvio dei lavori, approvata la variante urbanistica, è previsto entro l’autunno, che il progetto è stato ulteriormente arricchito dal punto di vista ambientale, prevede un’elevata qualità dei servizi, una dotazione di aree di sosta che rendono l’impianto autosufficiente e una sostenibilità elevatissima grazie anche alla piantumazione di oltre 1.500 nuove piante con la ‘desigillazione’ di circa 20.000 metri quadrati di terreni.

Fra i presenti, oltre ai rappresentanti delle Associazioni e Organizzazioni firmatarie del Protocollo, anche l’assessora con delega al Turismo e alle Attività produttive Natalia Maramotti presidente di Destinazione turistica Emilia, il rettore dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia Angelo Oreste Andrisano e il presidente di presidente della Aeroporto Reggio Emilia spa Paolo Rovatti.

IL COMITATO DI GESTIONE – I firmatari del Protocollo – che in merito hanno dato vita a un apposito Comitato di gestione – hanno infatti riconosciuto nella realizzazione dell’Arena un’opportunità strategica per il territorio reggiano in termini di indotto economico per il settore turistico e di nuovi posti di lavoro. A riguardo, il progetto dell’Arena si pone in maniera coerente con gli altri poli dell’Area Nord, quale generatore di una nuova economia della conoscenza, nell’ambito sia della produzione e del lavoro, sia della ricerca nel campo della musica, dell’ingegneria del suono, dell’industria culturale e creativa, della gestione tecnica logistica e comunicativa di grandi eventi, generando la nascita di nuove imprese dedicate e la crescita di quelle esistenti, anche attraverso partnership di ricerca e innovazione con l’Università.

Eventi di grande richiamo come quelli previsti nell’arena – che ha una capienza che va dai 10mila ai 100mila spettatori – sono inoltre in grado di portare in città migliaia di persone (la stima è di 320mila persone tra aprile e ottobre) che si appoggeranno alle strutture turistiche locali e potranno fare, della visita a Reggio, un’occasione per conoscere il territorio e i suoi prodotti. Per questo tra le azioni che il Comitato di gestione intraprenderà vi è anche la valorizzazione dei percorsi naturalistici e culturali, delle reti ecologiche e dei parchi a cintura dell’aeroporto di Reggio Emilia.

Per questo il Comitato sarà impegnato a lavorare per la creazione di un programma di promozione turistica collegato alla programmazione degli eventi previsti nell’Arena, nonché a favorire il trasferimento tecnologico e di conoscenze per lo sviluppo di nuove imprese e il sostegno alla crescita di quelle esistenti, per la nascita di profili professionali ingegneristici, tecnici, manageriali e della comunicazione richiesti dall’organizzazione e gestione di grandi eventi musicali e artistici. Il Comitato dovrà inoltre monitorare annualmente la ricaduta economica e occupazionale sul territorio generata dalla presenza dell’Arena.

Infine, fra le azioni previste dal Protocollo vi è la valorizzazione dei percorsi naturalistici delle reti ecologiche e dei parchi a cintura dell’aeroporto di Reggio Emilia da trasformare in un grande polmone verde a nord della città.

PROSSIME TAPPE – Si è conclusa oggi, con parere favorevole, la Conferenza dei servizi, cui hanno partecipato gli oltre 40 enti territoriali, coinvolti per approfondire gli aspetti tecnici relativi al progetto definitivo, la valutazione di impatto ambientale volontaria e l’analisi della relativa variante urbanistica. Ora spetterà al Consiglio comunale, in novembre, deliberare in merito alla definitiva approvazione del progetto. Poi potranno essere avviati i lavori per la realizzazione dell’area di accoglienza e dell’arena verde con l’obiettivo di finire le opere nell’estate 2018.

 

IL PROGETTO ARENA – Obiettivo dell’intervento è qualificare e valorizzare l’Arena Campovolo come struttura all’aperto attrezzata per grandi concerti ed eventi di rilevanza nazionale e internazionale, capace di ospitare ogni anno oltre 320mila persone a stagione.

L’intervento si caratterizza per la sua sostenibilità attraverso il riuso dell’area non operativa del Campovolo, a nord della pista di atterraggio, riqualificandola con nuove funzioni di interesse pubblico, senza consumo di suolo, e valorizzando al contempo i parchi limitrofi. L’intervento consente infatti di restituire alla comunità un’area demaniale fino a oggi interclusa alla cittadinanza e solo parzialmente utilizzata durante l’anno per feste ed eventi. Il progetto dell’Arena ne amplia in maniera significativa l’utilizzo pubblico offrendo agli organizzatori di eventi uno spazio capace di soddisfare tutte le esigenze di natura logistica, tecnologica e di sicurezza connesse alla realizzazione di grandi eventi, riducendo quindi i tempi di allestimento con benefici sulla gestione e l’attrattività della location nonché l’impatto sul territorio rispetto ad altre strutture temporanee.

L’intervento comprende anche la valorizzazione dei parchi urbani a cintura dell’area aeroportuale attraverso la loro riqualificazione e la realizzazione di una nuova pista ciclabile ad anello di 5,2 chilometri, che ricongiunge il parco urbano Berlinguer, il parco del Rodano e corre sul limite settentrionale dell’arena per ricollegarsi a via dell’Aeronautica. Verranno piantumate oltre 1.800 essenze arboree che andranno ad arricchire la dotazione verde dei parchi esistenti. Verrà inoltre migliorata la permeabilità dell’area: non solo infatti non verrà consumato nuovo suolo ma si prevede la desigillazione di oltre 20mila metri quadrati di superficie.

IMPATTO AMBIENTALE MINIMO – L’intervento è stato anticipato da una Valutazione di Impatto Ambientale volontaria, non richiesta da legge, ma utile per risolvere definitivamente, fin dalla fase progettuale, i principali impatti sul territorio a tutela, in particolar modo, dei quartieri limitrofi secondo precisi criteri di sostenibilità verificati dagli Enti competenti in materia ambientale e di sicurezza in sede di conferenza dei servizi.

Dal punto di vista acustico, l’orientamento del palco verso nord, anziché verso il quartiere di Santa Croce, e l’adozione di moderne tecniche di amplificazione, garantisce la minimizzazione fino all’annullamento dell’impatto durante le prove e gli eventi.

Per quanto attiene la mobilità l’utilizzo da parte di società Aeroporto dell’area operativa a parcheggio temporaneo, garantisce la totale autonomia dell’Arena rispetto alle zone circostanti per tutti gli eventi inferiori alle 30mila persone.

Inoltre, al fine di garantire una accessibilità migliore all’area, in particolare per quanto riguarda i mezzi di emergenza e soccorso, è previsto il raddoppio del ponte di Villa Curta.

Sono state inoltre individuate le viabilità di accesso e uscita e i parcheggi a servizio dell’area, favorendo soluzioni che incentivino la mobilità sostenibile e collettiva attraverso bus turistici, navette di collegamento con la città e i parcheggi, la prenotazione congiunta di biglietti e parcheggi, sconti per l’utilizzo del car pooling.

Le emissioni di CO2 relative a ciascun evento saranno ridotte e completamente compensate al fine di garantire un bilancio emissivo pari a zero, attraverso l’adozione di adeguate soluzioni sulla mobilità attratta ed i rifiuti prodotti, nonché la piantumazione di ulteriori alberi e arbusti nei parchi circostanti l’Arena. Il progetto prevede la totale assenza di barriere architettoniche.