C’è molta confusione in questi giorni tra i docenti precari e il personale delle segreterie, in relazione alle modalità con le quali saranno convocati i supplenti per poter garantire il regolare avvio dell’anno scolastico e alla tipologia di contratto che sarà stipulato.

“Si tratta di uno stato di confusione generato da scelte del MIUR – afferma Flc/Cgil Modena – che reputiamo sbagliate e dannose, a partire dall’allungamento fino al 10 settembre del termine per i docenti che dovevano inserire  nelle graduatorie eventuali nuove abilitazioni o specializzazioni sul sostegno. Da ciò scaturiscono, a cascata, le difficoltà e l’incertezza di questi giorni per i docenti e per il personale delle segreterie nonché per i dirigenti che devono stipulare i contratti.

Tutto questo comporta che le operazioni di nomina dei supplenti avverranno in pratica in due fasi: una prima fase con un incarico che potrà risolversi presumibilmente nei primi giorni di ottobre ottenuto per effetto dello scorrimento delle vecchie graduatorie d’istituto 2017/18, e una seconda fase che inizierà con le convocazioni generali, presumibilmente nei primi di ottobre e dopo la ripubblicazione delle graduatorie d’istituto per il 2018/19”.

“Ecco nel dettaglio cosa accadrà nelle scuole modenesi. Sulle scuole dell’Infanzia e Primaria quasi tutti i posti comuni disponibili sono stati coperti dai docenti delle graduatorie ad esaurimento.
Rimangono invece scoperti, per tutti gli ordini di scuola, i posti di sostegno, a causa della carenza di docenti che hanno conseguito la specializzazione su questi posti: parliamo di circa 800 posti vacanti che saranno coperti da docenti precari.
Allo stesso modo rimangono scoperte quasi 1.000 cattedre nelle diverse materie di insegnamento nella scuola secondaria di primo e secondo grado. Per questo motivo le scuole chiameranno dalle proprie graduatorie di Istituto, ossia quelle non aggiornate del vecchio anno scolastico.

Tutti i posti assegnati in questo modo avranno formalmente durata fino al 30 giugno o al 31 agosto 2019, ma conterranno una clausola risolutoria la quale, secondo quanto disposto dall’art. 41 comma 1 del CCNL Istruzione e Ricerca 2016/18, prevede che “Tra le cause di risoluzione dei contratti a Tempo Determinato vi è anche l’individuazione di un nuovo avente titolo a seguito dell’intervenuta approvazione di nuove graduatorie”.
Le nuove graduatorie saranno appunto quelle che risulteranno dalla chiusura della seconda finestra del 10 settembre scorso.
La complicazione nasce dal fatto che dopo questa data sarà necessario attendere tempi tecnici per la lavorazione e la pubblicazione delle stesse. Una volta pubblicate e disponibili per le scuole, saranno incrociate per poi procedere, analogamente a quanto avvenuto l’anno scorso, alla convocazione generale per l’assegnazione degli incarichi  definitivi al 30 giugno o al 31 agosto”.

“È possibile che chi viene chiamato oggi, dalle vecchie graduatorie, possa rimanere sullo stesso incarico fino alla naturale scadenza del contratto dopo l’approvazione delle nuove graduatorie?
È possibile sì, ma ovviamente non è possibile dare certezze o garanzie su questa eventualità visto che non si è in grado di prevedere tutti i possibili movimenti dalle graduatorie.
Tutta questa incertezza sta generando ovvie preoccupazioni tra i circa 1.800 docenti precari, senza i quali nessuna scuola è in grado di funzionare correttamente e, innegabilmente potrà avere ripercussioni sulla didattica e sugli studenti che rischiano di trovarsi un insegnante da inizio anno fino ai primi di ottobre e un altro diverso da lì alla fine dell’anno.

Ci sembra necessario ribadire – continua Flc/Cgil Modena – che la responsabilità di tutto questo non è da imputare all’Ufficio Scolastico Territoriale di Modena, o alle reti degli ambiti e né tanto meno alle scuole anzi, vogliamo evidenziare l’enorme sforzo, importante e significativo, di tutto il personale che in condizioni chiaramente complicate sta operando per ridurre al minimo i disagi per tutti coloro che, direttamente o indirettamente, sono coinvolti da queste operazioni: i docenti precari, gli studenti e le famiglie in primis.
La responsabilità è da imputare esclusivamente al MIUR che, nonostante fosse stato avvisato dalla Flc/Cgil nazionale delle possibili conseguenze di un allungamento dei tempi, ha scelto ugualmente di procedere con tempi e modalità sbagliate e dannose.
Per contenere il più possibile i disagi, è stato comunque fatto un importante lavoro in questi giorni tra le Organizzazioni Sindacali della Scuola, i referenti delle reti degli ambiti e l’ufficio ambito Territoriale di Modena (USP di Modena): non possono azzerare i disagi e la confusione, ma contribuiscono a ridurne gli effetti negativi.

La Flc/Cgil è sin da ora impegnata ad attivarsi per evitare che la stessa situazione si possa ripetere anche a settembre 2019, cosa che avverrà sicuramente senza un intervento decisivo da parte del Ministero: la scuola non merita questi livelli di approssimazione e di irresponsabilità”.