“Il divieto di circolazione ai veicoli diesel euro 4 appena scattato potrebbe avere un impatto negativo sull’economia locale e l’attività di tantissime piccole e microimprese e penalizza oltremodo le fasce più deboli, quelle che non si possono permettere di cambiare autoveicolo ogni cinque anni”. È quanto dichiarano Confcommercio e Confesercenti Modena a commento del blocco alla circolazione dei diesel euro 4 contenuta nel PAIR (Piano Aria Integrato Regionale) che in Emilia Romagna anticipa tale divieto dal 2020 al 2018 rispetto alle altre Regioni che hanno condiviso e sottoscritto l’Accordo di Bacino Padano per la qualità dell’aria.

“È un provvedimento – continuano Confesercenti e Confcommercio – che vede la nostra Regione anticipare i tempi rispetto a quanto convenuto con le altre Regioni della Pianura Padana (Lombardia, Veneto e Piemonte) e con il Ministero dell’Ambiente, con i quali è stato sottoscritto un protocollo di azioni comuni in materia proprio di qualità dell’aria. Visti gli imponenti flussi di traffico veicolare che quotidianamente animano l’interscambio di merci e persone fra le regioni padane, riesce davvero molto difficile giustificare l’indistinto blocco dei diesel euro 4 solo in un territorio regionale. I diesel euro 4 sono peraltro di recente realizzazione e largamente diffusi non solo fra le imprese ma anche fra i normali cittadini e impedirne la circolazione durante tutto l’arco delle giornate feriali creerebbe un disagio diffuso e danni significativi all’economia e alle nostre imprese”.

“Continuiamo ad essere dell’opinione – concludono le due Associazioni – che andrebbe complessivamente rivisto il sistema dei divieti alla circolazione, la cui efficacia dal punto di vista dell’abbassamento dell’inquinamento atmosferico in città attraversate da tangenziali e autostrade, è quanto meno dubbia. Senza contare inoltre che la limitazione alla circolazione veicolare (qualora non vi fossero altre soluzioni), dovrebbe essere tale da non creare sul versante della concorrenza tra imprese, condizioni da agevolare alcune imprese a discapito di altre, le piccole e piccolissime imprese del commercio: la Regione valuti concretamente l’ipotesi di un’attenuazione della misura che riesca a coniugare la tutela dell’ambiente e della salute con le esigenze del mondo del lavoro”.