Tre persone tratte in arresto, una ventina di giovani assuntori segnalati, mezzo chilo di droga sequestrato, centinaia di cessioni di cocaina, hascisc e marjuana documentate, circa 2.000 euro provento dell’illecita attività sequestrati unitamente a materiale per la pesatura delle sostanze stupefacenti. Questi i “numeri” di una mirata attività antidroga condotta dai carabinieri della stazione di San Polo d’Enza, in provincia di Reggio Emilia, che ieri mattina, hanno arrestato un marocchino 33enne residente a Canossa e un reggiano 27enne residente a Castelnovo Monti in esecuzione di altrettante ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Tribunale di Reggio Emilia su richiesta della Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei carabinieri sampolesi, entrambi accusati di spaccio continuato di stupefacenti. Nella fase esecutiva dell’operazione, avvenuta ieri mattina nel reggiano, gli stessi militari di San Polo d’Enza hanno arrestato in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti un reggiano 44enne abitante a Vezzano sul Crostolo, trovato in possesso di oltre 400 grammi di hascisc.

Nel corso delle indagini, avviate l’estate scorsa, i carabinieri sampolesi hanno anche proceduto alla segnalazione, quali assuntori di stupefacenti, di una ventina di giovani clienti. Le indagini partono l’estate scorsa e prendono spunto dal vaglio di alcune segnalazioni che indicavano il 33enne marocchino quale fornitore di droga a favore non solo di giovani assuntori ma anche di persone che successivamente la rivendevano ad altri giovani. Le attività di osservazione eseguite dai militari nei pressi delle abitazione del pusher portavano ad accertare che la sua abitazione era meta frequente di diversi giovani alcuni dei quali, identificati dai carabinieri e sentiti a verbali, confermavano di essere andati a casa del 33enne per acquistare stupefacenti. Gli approfondimenti investigativi portavano a individuare anche il 27enne di Castelnovo Monti legato al 33enne a sua volta rivendeva lo stupefacente ad altri giovani del comprensorio montano.

Ulteriori importanti riscontri venivano acquisti  all’esito delle perquisizioni domiciliari nelle abitazioni dei due indagati che portavano i militari, grazie all’analisi dei dispositivi telefonici (tablet e smartphone) in disponibilità dei due, non solo a ricostruire un biennio di spaccio e documentare centinaia di cessioni, ma a ripercorrere l’intero business del malaffare. Il 33enne era dedito allo spaccio di cocaina, hascisc e marjuana mentre il 27enne era dedito allo spaccio di hascisc che acquistava dal 33enne. Riscontri dettagliati e precisi quelli accertati dai carabinieri che vedevano la Procura reggiana richiedere ed ottenere i provvedimenti restrittivi di natura cautelare che ieri mattina venivano eseguiti dai militari di San Polo d’Enza che arrestavano i due pusher.

Nella fase esecutiva dell’attività i militari davano corso ala perquisizione domiciliare anche nell’abitazione di un terzo reggiano, legato al giro d’affari con il 27enne di Castelnovo Monti e per questo indagato nell’ambito del procedimento, che portava ai dovuti riscontri con il rinvenimento di oltre 400 grammi di hascisc che lo vedevano essere arrestato in flagranza id reato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Un’attività, quella condotta dai carabinieri di San Polo d’Enza, che ha portato a stroncare un remunerativi business del malaffare correlato allo spaccio di stupefacenti che vedeva coinvolti, quali clienti, numerosi giovani dell’intera provincia reggina, molti dei quali ora segnalati quali assuntori. Lo spaccio come accertato dai carabinieri avveniva, nel caso del 33enne, per il tramite degli applicativi whatsapp e messanger secondo un linguaggio criptato. “Come stai” equivaleva a dire se il pusher avesse la droga la risposta “bene” corrispondeva al fatto che lo stesso aveva in disponibilità lo stupefacente e che quindi il cliente poteva andare a casa sua per concludere l’acquisto.