Quanto sono innovative le PMI del manifatturiero emiliano-romagnolo? L’Osservatorio MECSPE, presentato oggi al Museo del Patrimonio Industriale di Bologna da Senaf in occasione della tappa del tour dei “LABORATORI MECSPE FABBRICA DIGITALE, La via italiana per l’industria 4.0” dedicata all’internet of things e all’intelligenza artificiale e, fa un bilancio sul I semestre del 2018, raccontando lo stato di salute delle imprese made in Italy dell’Emilia-Romagna e il loro rapporto con la trasformazione digitale. Un processo di cambiamento che negli ultimi anni ha trasformato molto o abbastanza 6 aziende su 10, in un panorama che a livello generale le vede digitalizzate ormai in buona parte (50,8%), interamente (26,2%) o anche solo in pochi nodi (16,4%).

Oltre la metà degli imprenditori emiliano-romagnoli percepisce la propria azienda molto o abbastanza innovativa, mentre il 66,7% ritiene che tra i migliori strumenti di avvicinamento all’innovazione ci sia innanzitutto il trasferimento di conoscenza, subito seguita dalla consulenza mirata (46,7%), i workshop (38,3%), le comparazioni con aziende analoghe (20%) e la tutorship di un’accademia o università (20%). L’85,5% ritiene di avere un livello di conoscenza medio-alto rispetto alle opportunità tecnologiche e digitali sul mercato, il 27,1% investirà nel 2018 dal 10% al 20% del fatturato in ricerca e innovazione, e in molti credono che l’innovazione abbia consentito alle aziende di fare sistema e di creare nuove filiere. Seppure, infatti, una parte degli intervistati non abbia ancora attivato partnership tecnologiche, il 26,7% sta prendendo in considerazione di farlo, mentre il 41,7% ha fiducia nel concetto di filiera e ha già puntato su queste collaborazioni per favorire lo sviluppo tecnologico della propria azienda.

“La fotografia scattata dall’ultimo Osservatorio MECSPE conferma l’alta propensione delle imprese emiliano-romagnole ad investire in innovazione e tecnologia in chiave 4.0 e mette in evidenza come il comparto della meccanica e della subfornitura continui a crescere, trainato soprattutto dall’export, e come la maggior parte degli imprenditori (65,2%) sia soddisfatto della propria performance aziendale – commenta Maruska Sabato, Project Manager di MECSPE (Fiere di Parma, 28-30 marzo 2019) – Un percorso positivo, che approfondiremo ulteriormente a Fiere di Parma durante la giornata inaugurale di MECSPE 2019, che da 18 edizioni rappresenta la fiera di riferimento del manifatturiero 4.0 per il territorio e non solo. In quell’occasione diffonderemo un’analisi completa del 2018 sull’Emilia Romagna e indagheremo ulteriormente le prospettive in materia di investimenti e nuove tecnologie nella regione, per seguire passo passo la trasformazione delle imprese in fabbrica intelligente e l’attenzione nella formazione del capitale umano, vera chiave di volta della competitività”.

Confermate le intenzioni di investimento nelle nuove tecnologie abilitanti, già in largo uso nelle PMI della meccanica e della subfornitura emiliano-romagnole, che ad oggi hanno introdotto soluzioni in particolare per la sicurezza informatica (80%) e la connettività (72,7%), il cloud computing (69,1%), la simulazione (36,4%), la produzione additiva (32,7%), la robotica collaborativa (32,7%), i materiali intelligenti dal 27,3%, i big data (25,5%) e l’Internet of Things (21,8%). La realtà aumentata è stata privilegiata dal 21,8% mentre le nanotecnologie solo dal 7,3% del campione. Al momento, i principali fattori di rallentamento della digitalizzazione sono rappresentati dagli investimenti richiesti
troppo alti (55,1%) e da un rapporto incerto tra investimenti e benefici (per il 44,9% delle aziende), dalla mancanza di competenze interne (26,5%). A seguire pesano anche l’assenza di un’infrastruttura tecnologica di base adeguata (12,2%) e l’arretratezza delle imprese con cui si collabora (8,2%), nonché la mancanza di una chiara visione del top management (6,1%) e i troppi dubbi sulla sicurezza dei dati e possibilità di cyber attack (2%).

Che ruolo giocano persone e tecnologia?
Nel processo di trasformazione digitale, il rapporto uomo-macchina viene visto sotto più punti di vista. Quasi la metà del campione (45,5%) ritiene che le persone abbiano sempre un ruolo fondamentale, di centralità nei processi, e che la percezione umana sia il vero driver del cambiamento. Per il 32,7%, invece, è la tecnologia ad avere un ruolo di primo piano, ma solo se supportata da un’adeguata formazione umana e da un cambiamento culturale, mentre il 21,8% ritiene la tecnologia fondamentale e l’unico fattore abilitante per la costruzione di soluzioni, che consentono di migliorare paradigmi di processo ormai obsoleti. Alla domanda se le attuali figure professionali scompariranno, il 58,3% risponde “Non del tutto”, pronosticando che si assisterà alla nascita di nuove/specifiche figure con forti competenze in ambito IT; per il 36,7% alcune figure rimarranno insostituibili, mentre nessuno risponde che “le professioni tradizionali non riusciranno a tenere il passo e saranno inevitabilmente sostituite.

I profili specializzati più richiesti entro il 2030
Guardando al futuro, ai giovani e alle digital skill, i profili specializzati più richiesti entro il 2030 saranno il Robotic engineer (40,4%), e a seguire gli specialisti dei big data (13,5%), il multichannel architect (11,5%), lo specialista IoT (9,6%), i programmatori di intelligenze artificiali (5,8%) e gli esperti di cybersicurezza (3,8%).
Dal punto di vista della preparazione complessiva che la quarta rivoluzione industriale richiede al personale nell’analisi e gestione dei dati, il livello di competenze è giudicato medio da quasi la metà degli intervistati (44,8%) e alto da quasi 5 imprenditori su 10 (48,3%). Per la ricerca di nuove professionalità che facciano fronte alla sfida dell’industria 4.0, l’azienda si indirizza verso agenzie di ricerca del personale (69%), Università (46,6%) e Istituti tecnici (41,4%), le inserzioni (36,2%) e le società di consulenza (32,8%). Non mancano però come punto di riferimento anche gli uffici di collocamento (32,8%), gli Istituti e scuole professionali (20,7%) e i concorrenti (6,9%).

FOCUS – L’ANDAMENTO ECONOMICO DELLE PMI DELL’EMILIA-ROMAGNA DEL COMPARTO DELLA MECCANICA E DELLA SUBFORNITURA I SEMESTRE 2018
L’andamento aziendale attuale risulta complessivamente soddisfacente per le imprese emiliano-romagnole del comparto della meccanica e della subfornitura, con il 65,2% degli imprenditori che parla di performance aziendale molto positiva, il 34,8% che si dice mediamente appagato e nessuno contrariato. Nella prima metà del 2018 rispetto al 2017, i fatturati hanno registrato una crescita per il 62% delle aziende, mentre il 36,4% dichiara stabilità e solo l’1,5% un calo. Il portafoglio ordini è giudicato “adeguato” ai propri livelli di sostenibilità finanziaria dal 91% delle imprese, contro un 8,8% per cui è insufficiente.
L’export resta fattore di traino per le PMI emiliano-romagnole con circa 7 su 10 (70,2%) che dichiarano di esportare i propri prodotti e servizi, con un’incidenza variabile. Il 28,4% dichiara di realizzare all’estero meno del 10% del proprio fatturato, il 20,9% “dal 10% al 25%”, il 6% “dal 26% al 45%”, l’11,9% “dal 46% al 70%” e il 3% “oltre il 70%”. Chi esporta punta prevalentemente verso gli Stati dell’Europa Centro-Occidentale (87,5%), seguiti da quelli dell’Europa dell’Est (62,5%) e dell’Asia (35,4%). Circa il 23% esporta in Nord America, mentre la Russia per il 20,8%, l’Africa Settentrionale per il 18,8%, il Medio Oriente e il Sud America per il 12,5%, l’Oceania per il 6,3% rappresentano gli altri mercati di sbocco. Non ci sono dubbi sul futuro del mercato in cui si trovano a operare le singole aziende: nei prossimi 3 anni, circa il 9% si aspetta una contrazione dello scenario in cui opera, contro un 68,2% apertamente convinto dello sviluppo del proprio mercato di riferimento e un 22,7% che crede non ci saranno grosse variazioni rispetto all’andamento attuale. Dal punto di vista della crescita del personale invece, questa è in aumento nel 40,9% dei casi, stabile per il 51,5%, in calo nel 7,6%.

Nota metodologica: l’indagine è stata condotta da GRS Research & Strategy su un campione di aziende della meccanica utilizzando il metodo CAWI (Computer Assisted Web Interviewing). Sono state raccolte 60 risposte, un campione casuale, statisticamente significativo, caratterizzato da una distribuzione territoriale allineata a quella dell’universo di partenza. L’indagine si è svolta nei mesi di luglio-agosto 2018.

MECSPE
Giunta alla 18esima edizione (Fiere di Parma, dal 28 al 30 marzo 2019), MECSPE è la fiera internazionale delle tecnologie per l’innovazione, ed è punto di riferimento per il settore manifatturiero. I numeri di MECSPE 2018: 53.442 visitatori, 110.000 mq di superficie espositiva, 2.260 aziende presenti, 12 saloni tematici, 34 unità dimostrative e isole di lavorazione, 5 piazze dell’eccellenza, 58 convegni e workshop.
In aggiunta, dal 28 al 30 novembre 2019 all’interno della Nuova Fiera del Levante, si terrà la prima edizione di MECSPE Bari, nata con l’obiettivo di diventare l’evento di riferimento del Centro Sud e del bacino del Mediterraneo per lo sviluppo delle tematiche di innovazione e 4.0.

I saloni di MECSPE
Macchine e Utensili – macchine utensili, utensili e attrezzature; Fabbrica Digitale – tecnologie informatiche per la gestione di una fabbrica intelligente; Motek Italy – automazione di fabbrica; Power Drive – Sistemi – Componenti – Meccatronica; Control Italy – metrologia e controllo qualità; Logistica – sistemi per la gestione della logistica, macchine e attrezzature; Subfornitura Meccanica – lavorazioni industriali in conto terzi; Subfornitura Elettronica progettazione, lavorazioni elettroniche e componenti e accessori; Eurostampi, Macchine e subfornitura plastica, gomma e compositi – stampi e stampaggio; lavorazioni delle materie plastiche della gomma e dei compositi; Additive Manufacturing – rapid prototiping e 3D printing; Trattamenti e Finiture – macchine e impianti per il trattamento e la finitura delle superfici; Materiali non ferrosi e leghe – alluminio, titanio, magnesio, leghe leggere.

Le tappe 2018/2019 dei “LABORATORI MECSPE FABBRICA DIGITALE, La via italiana per l’industria 4.0”
Gli appuntamenti itineranti di Senaf, nati con l’obiettivo di attraversare i territori strategici che stanno affrontando il percorso di adesione al Piano nazionale Industria 4.0, proseguono il tour: il 21 settembre a Brescia e il 29 ottobre a Torino, con i rispettivi focus “Meccanica generale” e “Automotive”, il 4 dicembre a Catania, nella tappa dedicata all’ “Elettronica”, e a seguire Bologna l’8 febbraio, per discutere di “Iot e AI”. La roadmap termina come ogni anno a marzo, nell’ormai tradizionale appuntamento all’interno di MECSPE (Fiere di Parma, 28-30 marzo 2019).