Mercoledì 13 febbraio, alle 14, nell’Aula K16 del Polo Didattico Kennedy-D’Azeglio dell’Ateneo (via Kennedy – angolo Vicolo Santa Maria), è in programma il seminario di studi Industria 4.0: l’approccio tedesco alla quarta rivoluzione industriale e l’esperienza lungo la Via Emilia, organizzato dalla Cattedra Jean Monnet dell’Università di Parma e dalla Rappresentanza della Fondazione-Konrad-Adenauer in Italia.

L’iniziativa si inserisce nel quadro delle attività promosse dal Centro Studi in Affari Europei e Internazionali (CSEIA) dell’Ateneo, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali, il Laboratorio sull’economia delle imprese di Germania, Italia e Austria (LEIGIA) e il corso di laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali.

Il programma sarà aperto dagli indirizzi di saluto del Rettore Paolo Andrei, della Presidente del CSEIA Laura Pineschi e della Direttrice della Rappresentanza della Fondazione-Konrad-Adenauer in Italia Caroline Kanter.

La giornata di studi proseguirà poi con tre sessioni.

Nella prima Franco Mosconi, titolare della Cattedra Jean Monnet in Economia Industriale Europea e responsabile scientifico del Seminario, introdurrà i lavori con una relazione dal titolo I perché di un’analisi comparata. Giovanni Notarnicola, Associate Partner di Porsche Consulting, svolgerà la relazione di base dal titolo La ricetta per una trasformazione di successo nell’era digitale.

La seconda sessione sarà dedicata alle testimonianze e vedrà protagoniste tre eccellenze produttive emiliano-romagnole – Barilla, Automobili Lamborghini, System Ceramics -, che saranno rappresentate, rispettivamente, da Antonio Copercini (Chief Supply Chain Officer), Ranieri Niccoli (Chief Manufacturing Officer) e Franco Stefani (Chairman).

La terza sessione offrirà l’occasione per un confronto fra il “modello di capitalismo tedesco”, conosciuto in tutto il mondo, e quello che anche nella letteratura economica internazionale è noto come “modello emiliano”. Ne discuteranno Patrizio Bianchi (Assessore della Regione Emilia-Romagna al Coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, università, ricerca e lavoro), Peter Kurth (Presidente BDE, Federation of the German Waste, Water and Raw Materials Management Industry) ed Erwin Rauhe (Presidente della Camera di Commercio Italo-Germanica).

Le conclusioni saranno affidate a Romano Prodi, Presidente della Fondazione per la Collaborazione tra i popoli e già Professore ordinario di Economia e Politica Industriale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna.

Franco Mosconi spiega così com’è nata l’idea di questo Seminario congiunto italo-tedesco: «La robusta base manifatturiera e la spiccata propensione all’export rendono l’Emilia-Romagna assai simile, nella sua struttura economica di fondo, ai grandi Länder manifatturieri tedeschi, a cominciare dal Baden-Württemberg. E questa struttura è all’origine dei buoni risultati – in alcuni casi, in verità, ottimi – dell’economia emiliano-romagnola di questi anni: non per caso, è la regione ormai identificata, per giudizio condiviso, come ‘locomotiva’ del Paese insieme alla Lombardia. Ecco, dunque, emergere la necessità di approfondire le ragioni vere di queste performance, che hanno molto a che fare col dinamismo dell’industria manifatturiera emiliana lungo la frontiera del progresso tecnologico (Industria 4.0)».

La Direttrice Caroline Kanter si sofferma sulla partnership con la Cattedra Jean Monnet dell’Università di Parma e, più in generale, sull’interesse della Fondazione sui temi dell´Industria 4.0: «In questo ambito, la Regione Emilia-Romagna e in particolare  ciò che si muove lungo la Via Emilia, ove alta è la presenza di imprese di proprietà tedesca, rappresenta una best practice a livello europeo e su scala globale: il tema della ‘Rivoluzione industriale 4.0’ e del  moderno ‘modello emiliano’ riveste per noi particolare interesse, alla luce del ruolo delle industrie tedesche presenti in quel territorio. É con questo spirito che ci auguriamo che questa prima iniziativa congiunta possa contribuire a rafforzare le relazioni bilaterali italo-tedesche e che da questo primo confronto ne possano seguire altri in futuro».

Giovanni Notarnicola, al quale è affidato il compito di svolgere la relazione di base, spiega – in virtù della grande esperienza maturata da Porsche Consulting nell’implementazione, all’interno delle aziende (tedesche ed emiliane), del paradigma di Industria 4.0 – qual è la ricetta per una trasformazione di successo nell’era digitale: «Come società di consulenza leader nell’implementazione delle strategie di trasformazione abbiamo lavorato molto per contaminare il territorio italiano con le best practices della nostra casa madre tedesca, valorizzando le similitudini e cogliendo le opportunità delle diversità. L’Emilia-Romagna – continua il responsabile digital transformation in Italia – con la sua lunga tradizione di distretti manifatturieri in settori diversi è per noi una regione strategica. Dalla nostra visione privilegiata sul territorio –  conclude Notarnicola – posso affermare che sono molti gli imprenditori locali che hanno avuto un approccio strategico al tema Industria 4.0 e non tattico legato alle sole agevolazioni fiscali. Facendo leva sul know-how, sull’agilità e sulla cultura di “rete” e collaborazione tipica del territorio, l’Emilia-Romagna può davvero diventare modello di riferimento della manifattura italiana».

 

É previsto un servizio di traduzione simultanea.

Per informazioni: cattedra.jeanmonnet@unipr.it