Seta, azienda che gestisce il servizio di trasporto pubblico locale su gomma nei territori provinciali di Modena, Reggio Emilia e Piacenza, ha pubblicato il suo secondo Bilancio di Sostenibilità, con i dati aggiornati al 31/12/2017 e alcune anticipazioni sui trend 2018. Così come per la precedente edizione 2017, il Bilancio di Sostenibilità Seta 2018 è uno strumento di rendicontazione realizzato nell’ambito del percorso di Responsabilità Sociale di Impresa, intrapreso dalla Società due anni or sono: il documento ha lo scopo di illustrare e misurare il rilevante impatto economico, ambientale e sociale che l’operato di un’azienda di trasporto pubblico genera sul territorio e sulla collettività. Unitamente al Bilancio economico e patrimoniale, il Bilancio di Sostenibilità contribuisce a rappresentare compiutamente la mission aziendale, integrando le informazioni di natura contabile con gli aspetti etici e sociali che ne qualificano l’attività. Il Bilancio di Sostenibilità è dunque un documento in grado di restituire l’immagine dell’Azienda in termini economico-ambientali e sociali, una ‘fotografia’ delle performance raggiunte ma anche uno strumento di analisi gestionale, che aiuta l’impresa nell’esercizio dell’attività e nell’efficientamento dei processi, in un’ottica di gestione responsabile del servizio svolto.

“Per la seconda volta Seta produce e pubblica il suo Bilancio di Sostenibilità, strumento coerente con la missione aziendale e con la volontà espressa dai soci di innovare e migliorare il servizio”, dichiara il presidente di Seta Andrea Cattabriga. “Il nostro Report di Sostenibilità è infatti, al tempo stesso, uno strumento di comunicazione pubblica e di gestione interna: è un modo per conoscere e valutare i risultati conseguiti con il lavoro di tutti e per fissare nuovi traguardi, avendo al centro l’attenzione per i cittadini e per le comunità per le quali operiamo. Il trasporto pubblico locale concorre a rendere più vivibili le nostre città e i territori, sostenendone lo sviluppo sociale ed economico, riducendo la congestione e l’inquinamento da traffico e assicurando il diritto alla mobilità delle persone”, sottolinea il presidente di Seta. “Pur nei limiti dell’offerta e dell’accessibilità al servizio, condizionate dalla quantità di risorse pubbliche statali, regionali e locali che vi sono investite, il trasporto collettivo è uno dei modi più intelligenti e sostenibili di muoversi, soprattutto nei contesti urbani e metropolitani. Essenziale è la qualità del servizio, che si compone di molteplici aspetti ed è condizionata da numerosi fattori. Nel nostro Bilancio di Sostenibilità, aspetti economici, sociali e ambientali, che caratterizzano il concetto sintetico di sostenibilità, sono integrati al fine di dare informazioni utili e comprensibili su una realtà imprenditoriale particolarmente articolata. In particolare abbiamo inteso mettere in evidenza i valori che Seta genera, fornendo una ricca messe di dati, che con ampio dettaglio fanno specifico riferimento ai territori in cui opera l’Azienda”.

“Il trasporto pubblico è un settore ad elevata complessità, che necessita di mettere a sistema e valorizzare le forme di mobilità collettive che in questo Paese scontano un pregiudizio culturale e quindi mancanza cronica di risorse – ribadisce Cattabriga -. A fronte di una crescente domanda (che implica l’offerta di più mezzi, più corse, più efficienza), permangono infatti forti elementi di incertezza nelle risorse disponibili, negli investimenti e nelle politiche urbane per la mobilità sostenibile, che dovrebbero favorire la competitività del trasporto pubblico. La carenza di risorse condiziona pesantemente la gestione del servizio, che rappresenta una cenerentola non solo nei territori dove opera Seta (l’Emilia occidentale), ma anche in tutto il territorio nazionale. Al contempo, il quadro normativo è in evoluzione. Da un lato, il Patto per il trasporto pubblico regionale e locale per il triennio 2018-2020, varato nel dicembre 2017 per rendere più efficace e di qualità il trasporto pubblico in Emilia-Romagna, prevede un investimento di 160 milioni di euro per l’acquisto entro il 2020 di 600 nuovi autobus (in sostituzione dei mezzi più obsoleti della flotta regionale).  Dall’altro, l’intesa sul decreto relativo al Piano strategico nazionale della mobilità sostenibile per il rinnovo del parco autobus di Regioni e Città metropolitane con mezzi a basso impatto sancita il 20 dicembre 2018 nella Conferenza Unificata di Stato, Regioni, Province e autonomie locali – che prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi di euro nel periodo 2019-2033 (2,2 miliardi per le Regioni e 1,5 miliardi per le Città metropolitane) – escluderà dai futuri finanziamenti i veicoli a trazione diesel, favorendo invece i mezzi più compatibili, a metano ed elettrici”.

“Le strategie per il futuro dell’Azienda saranno individuate sulla base del nuovo Piano Industriale 2019-2021 in fase di definizione e approvazione e saranno condizionate da tutti questi fattori, per gran parte esterni alle dinamiche aziendali”, afferma Francesco Patrizi, da poco più di un mese Amministratore delegato di Seta. “Da parte nostra, c’è comunque la ferma volontà di investire massicciamente e di reperire, pur in presenza di trasferimenti pubblici minori rispetto al passato, le risorse per affrontare l’insieme delle sfide e assicurare una maggiore qualità del servizio. In una fase di contenimento della spesa pubblica è particolarmente complicato affrontare gli oneri crescenti derivanti dagli investimenti per rinnovare il parco mezzi, per l’innovazione tecnologica, per il personale, per i combustibili e le manutenzioni, ma il Consiglio di Amministrazione di SETA ritiene ineludibili tali impegni, a partire dal rinnovo della flotta veicolare, non più procrastinabile”.

“Tenuto conto di tali vincoli – precisa Patrizi – la Società è impegnata a completare il programma di rinnovo dei mezzi per migliorarne l’affidabilità, il comfort per i passeggeri, le prestazioni ambientali, l’accessibilità per i disabili e la sicurezza per gli operatori; proseguire nell’innovazione dei sistemi di bigliettazione elettronica e telematica, completare la riorganizzazione della rete di vendita dei titoli di viaggio, favorendo ulteriormente, anche in termini tariffari, gli utilizzatori abituali dei mezzi pubblici per promuoverne l’utilizzo; completare gli investimenti nell’informazione ai passeggeri, sia quella a terra con sistemi audio-video, che quella on line, via smartphone e via call center; procedere all’installazione dei sistemi di video-sorveglianza a bordo per rendere più sicuro il viaggio e combattere i comportamenti di chi aggredisce altri passeggeri o il personale viaggiante e danneggia i mezzi; proseguire l’impegno a fare del TPL un modo intelligente per spostarsi, integrando sempre più l’autobus con altre modalità di mobilità come il treno o la bicicletta; sostenere la formazione professionale di tutto il personale, in particolare di quello viaggiante, per perseguire gli obiettivi di sicurezza, di attenzione al cliente e qualità del lavoro, elementi fondamentali per la natura specifica del servizio erogato. Si tratta di impegni che potranno essere verificati attraverso i prossimi Bilanci di Sostenibilità e che hanno nelle risorse umane chiamate a contribuire, per la propria parte, al disegno generale di miglioramento del servizio per i cittadini, la decisiva chiave di volta”.

MISSIONE E VISIONE DEL BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ

Anche il secondo Bilancio di Sostenibilità di Seta è stato redatto facendo riferimento alle linee guida “G4 Sustainability Reporting Guidelines”pubblicate dal Global Reporting Initiative (GRI); il documento riporta dati rilevati al 31/12/2017, con alcune anticipazioni relative al 2018. Il report è rivolto ai portatori d’interesse (clienti, comunità locali, dipendenti, azionisti, fornitori, ecc.) ed offre una visione unitaria e trasparente dell’attività aziendale. Integrando le informazioni fornite dalla contabilità economica con gli aspetti etici e sociali che qualificano le modalità con cui Seta persegue i propri fini istituzionali, consente una rappresentazione equilibrata in un unico documento di tre dimensioni: economica, sociale e ambientale. Il Bilancio di Sostenibilità si inserisce nel complesso delle azioni volte a marcare il posizionamento della Società, rendendolo più in sintonia con le attese e le dinamiche delle comunità servite, e comunicandone gli elementi che lo caratterizzano. La missione aziendale è quella di rendere più efficiente e qualitativamente migliore il servizio di trasporto pubblico locale, anche agendo sulla sua qualità percepita. Un servizio che non solo tende ad assicurare il diritto alla mobilità per tutti i cittadini, ma si propone di migliorare la qualità dell’ambiente urbano, e della vita dei cittadini oggi condizionate dal traffico veicolare individuale. Il Bilancio di Sostenibilità ha lo scopo di rendicontare pubblicamente, attraverso dati verificabili e indicatori sintetici, i parametri quali-quantitativi del servizio prodotto, gli obiettivi e i risultati conseguiti. E’ inoltre un importante strumento gestionale interno. Infatti, i dati e le modalità del loro rilevamento concorrono a migliorare la conoscenza e la condivisione delle diverse fasi della produzione, al fine di qualificare l’impegno e il lavoro di tutti gli operatori. In tale contesto, Seta intende produrre valore per i soci, per i cittadini, per i territori serviti e per i lavoratori in termini economici, sociali e ambientali.

STRUTTURA DEL DOCUMENTO

Il Bilancio di Sostenibilità, a cura della Comunicazione Sociale di Seta, si apre con la presentazione dell’Azienda, evidenziandone la struttura societaria, la mission, la vision ed i valori fondanti: qualità della vita delle comunità servite, crescita professionale delle persone, etica, trasparenza e lealtà dell’agire quotidiano, ricerca continua dell’eccellenza, rispetto della privacy. Viene illustrato il contesto di riferimento locale, regionale e nazionale in cui opera l’azienda. Vengono quindi illustrati gli indicatori numerici di Seta, suddividendoli per ambito d’azione: parametri ambientali (emissioni, occupazione del suolo, consumi, parco mezzi); capitale umano (relazioni industriali, sicurezza del lavoro, gestione del personale, Welfare aziendale, valorizzazione delle risorse, attività formativa); territorio e cittadini (impatto sul territorio, indicatori di qualità del servizio offerto, comunicazione con i clienti e tutela in caso di controversie). L’ultimo capitolo è dedicato alle azioni di presidio e monitoraggio della qualità del servizio: Carta dei Servizi ed indagini di Customer Satisfaction.