Le operazioni di allestimento sono in corso in questi giorni e domenica 24 marzo, alle 10.30, nel piazzale della stazione ferroviaria di Porta Nord a Modena verrà inaugurata la scultura dedicata al viaggio “Le pietre per parlare”. Donata alla città di Modena dal Comune di Fanano, l’opera artistica è stata promossa dall’associazione Urban Stone Sculpture Park di Fanano (Ussp) con l’intervento di 17 artisti coordinati dall’ideatore del progetto Andrea Capucci.

All’inaugurazione, oltre a Capucci, interverranno il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli, quello di Fanano Stefano Muzzarelli, l’assessora alla Cultura del Comune di Fanano Maria Paola Guiducci e il presidente dell’associazione Ussp Elia Sargenti. Sono previste anche testimonianze interculturali e l’intervento dell’orchestra musicale Modena MoltiMondi.

“Il viaggio – spiegano i promotori del progetto – è un’esperienza che accomuna l’umanità intera, fin dalle sue origini. Nello spostarsi, ciascuno porta con sé la memoria di una vita passata, impressa sulla propria pelle come un tatuaggio. Le valigie di pietra sono scrigni di ricordi preziosi, sono le radici che non si vogliono abbandonare quando ci si mette in viaggio per cambiare il proprio destino. In questa opera d’arte corale, le culture dei popoli si incontrano e dialogano tra loro, come in un mosaico che ricompone la nostra storia in relazione a quella degli altri e riconsegna una immagine più completa della nostra vita”.

Il Comune di Modena ha sostenuto l’iniziativa con un contributo di 5 mila euro all’associazione Ussp. Il trasporto e l’installazione dell’opera, tre blocchi di arenaria di Fanano e 34 sculture in pietra, è stato affidato con una gara alla ditta Biolchini di Sestola per un importo di 7 mila e 200 euro. Una parte della cifra, 5 mila euro, rappresenta il contributo della Camera di commercio al progetto “Matera Capitale Europea della cultura 2019”. All’opera, infatti, hanno contribuito anche alcuni artisti lucani e si inserisce nel percorso “Città resilienti. Dialoghi filosofici tra Modena e Matera”.

I 17 artisti che hanno partecipato al progetto sono: Marcela Barros, Arturo Boldrini, Matteo Boldrini, Angelo Carbone, Dario Carmentano, Giuseppe Colangelo, Michele D’Ambrosio, Franco Di Pede, Mohcine Elmountaj, Barbara Giorgis, Halina Hevko, Donato Linzalata, Gionata Orsini, Laurent Reynès, Achim Ripperger, Mattia Scappini, Joachim Silue. Con il contributo di: Laboratorio Litos, Laboratorio Arte&Ferro, Marmi Passini Fanano, Marmi Bettini Sestola, Lucio Baruffi.

Il sindaco invita tutti i consiglieri

Il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli ha invitato tutti i consiglieri comunali a partecipare domenica 24 marzo, alle 10.30, all’inaugurazione della scultura dedicata al viaggio “Le pietre per parlare” collocata nel piazzale della stazione ferroviaria di Porta Nord. Lo ha fatto con una comunicazione in Consiglio comunale nella quale ha sottolineato il “grande significato simbolico” della cerimonia.

“La scultura – ha spiegato Muzzarelli – è innanzitutto un monumento alla storia d’Italia e alla storia degli italiani, che in ondate successive, dalla fine dell’Ottocento al Novecento, hanno lasciato la Patria per cercare riscatto e fortuna in Francia, Belgio, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Argentina, Cile, Australia, e in tanti altri Paesi dell’Europa e delle Americhe; italiani che, quando non hanno perso la vita, hanno conosciuto delusioni, umiliazioni e sconfitte, e italiani che invece hanno avuto successo e hanno reso più ricchi, economicamente e culturalmente, i Paesi che li hanno accolti. Ma anche il nostro”.

Per il sindaco, quindi, si tratta di “un monumento che ci tocca da vicino, perché la nostra montagna e la bassa modenese in particolare hanno pagato alle migrazioni un alto tributo; e ci tocca da vicino perché le migrazioni le abbiamo vissute in patria, dal sud al nord e, proprio per sottolineare questa nostra storia, il monumento sarà inaugurato da una “bimba napoletana” che fu accolta a Modena nel secondo dopoguerra, quando il cuore dei modenesi, in lotta contro la miseria e impegnati nella ricostruzione, batté più forte di ogni egoismo”.

A tagliare il nastro della scultura, infatti, è stata invitata la signora Maria Rosaria La Porta che, da bambina, proveniente da Napoli, venne accolta a Modena dove vive tuttora.

“La scultura – ha aggiunto Muzzarelli – è un omaggio ai migranti di ogni tempo e di ogni colore, perché le migrazioni appartengono alla storia dell’uomo: ci sono state quando le distanze sembravano invalicabili e i confini erano armati; non si fermeranno in un mondo globale e avvicinato dai nuovi mezzi di trasporto e comunicazione. È infine un monumento al viaggio, perché ognuno di noi è sempre in viaggio, nella vita concreta e quotidiana, così come nei progetti di vita e nel mondo degli ideali. C’è chi ha dichiarato che sarebbe una strumentalizzazione elettorale. Stia pure tranquillo: i migranti che gli fanno così tanta paura non votano”.

Sui costi dell’operazione, il sindaco ha chiarito anche in Consiglio comunale che la spesa per il Comune è stata di circa 12 mila euro e ha ribadito la condanna per le fake news in circolazione sul tema da parte di quale “odiatore di professione”: “In questo odio – ha affermato – non c’è solo il falso, cui deve ricorrere chi è privo di argomenti veri. C’è la riduzione di ogni grande questione ideale e di principio al portafogli; c’è il senso d’umanità che diventa mero calcolo di convenienza; c’è l’arte che si trasforma in merce. Di fronte a tanta pochezza, potremmo scrollare semplicemente le spalle e lasciare queste povere persone a perdersi nella loro miseria umana, ma i seminatori di odio, prima o poi, armano la mano di qualche fanatico, come è successo in Nuova Zelanda; nella paura e nell’indifferenza il razzismo prende piede e naviga con le vele al vento”.

Muzzarelli ha concluso ribadendo l’invito ai consiglieri a partecipare all’inaugurazione: “Abbiamo il dovere morale, prima ancora che politico, di dare ampio risalto all’appuntamento di domenica, di arricchire Modena di un’opera di così alto valore simbolico e di farlo, spero, rappresentando in quel luogo tutta la democrazia modenese”.