Alla vista di una pattuglia dei Carabinieri hanno cercato di allontanarsi dalla zona industriale di via Magnanini di San Martino in Rio dove sono presenti aziende e attività commerciali che, nel corso degli ultimi mesi, sono stati presi di mira. Per questo motivo sono stati raggiunti e fermati dai carabinieri di San Martino in Rio che dopo averli identificati li hanno sottoposti a minuziosi controlli anche alla luce dei precedenti di polizia per reati contro il patrimonio posseduti da entrambi. All’interno della macchina in loro uso gli stessi Carabinieri di San Martino in Rio hanno rinvenuto il kit del perfetto ladro costituito da attrezzi da scasso e guanti.

E’ finita in caserma la “gita” nella bassa per i due di 58 e 38 anni che al termine delle formalità di rito sono stati denunciati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia con l’accusa di possesso di strumenti atti allo scasso. A loro i Carabinieri hanno sequestrato due paia di guanti, un piede di porco e cacciaviti. Sono stati fermati dai carabinieri di San Martino in Rio nella zona artigianale del paese centro del paese.

Alla vista dei carabinieri i due, che a bordo di un’auto sono stati notati andare a una velocità moderata e guardare attorno ai plessi che ospitano le aziende, hanno aumentato la velocità cercando di fuggire senza riuscirci in quanto i carabinieri riuscivano a raggiungerli e fermarli. Nel corso dei controlli che venivano estesi anche all’auto in loro disponibilità i carabinieri rinvenivano i classici attrezzi da “lavoro” sopra elencati che venivano sequestrati. Nonostante siano ancora da chiarire i motivi della presenza nel reggiano dei due napoletani i militari di San Martino in Rio non hanno tanti dubbi in quanto oltre al fatto che i  due siano “noto” per via dei loro precedenti di polizia per reati contro il patrimonio gli strumenti da scasso in loro possesso non lasciano spazio a troppe interpretazioni.

Si sa l’intenzione non è reato per cui i due moldavi non sono accusati di nessun furto ma è chiaro che l’armamentario trovato in loro disponibilità, data le circostanze di tempo e di luogo alimenta comunque forti sospetti. Ed è per questo motivo che ora gli stessi Carabinieri stanno cercando di approfondire i fatti al fine di capire i reali motivi della loro presenza nella bassa reggiana.