Intorno alle due di notte di ieri, una Squadra Volante di Polizia è intervenuta a Reggio Emilia, in via Bari, per la segnalazione da parte di un signore che riferiva di avere in casa una donna che pareva essere vittima di un’aggressione da parte del proprio compagno.

La donna, identificata poi in C. S., marocchina, dell’85, attualmente residente a Reggio Emilia, incensurata e con regolare permesso di soggiorno, in evidente stato di agitazione, ha riferito di essere stata vittima di percosse da parte di S. S., pakistano, classe 1986, ex convivente.

Verso le 20:30, S.S. aveva bussato alla porta di casa della donna, la quale, in buona fede, aveva aperto pensando che si trattasse di altri parenti. L’ex si è quindi introdotto in casa senza consenso ed in stato d’alterazione psicofisica dovuta al consumo di alcool. Dopodiché l’uomo si è diretto nelle camere, rovistando tra gli effetti personali e pretendendo la consegna di un cellulare che la donna diceva di non avere. L’uomo ha iniziato quindi ad estrarre oggetti dai cassetti ed a lanciarli in aria; in più, ha spaccato un tavolino di legno e minacciato con una gamba del tavolo la donna nel caso non avesse restituito quanto richiesto.

Quest’ultima, spaventata, è riuscita a scappare ed a chiedere aiuto ai vicini di casa, bussando alle loro porte e trovando riparo presso l’uomo che ha poi dato l’allarme.

Quando i poliziotti sono giunti presso l’abitazione della donna, hanno trovato la porta di casa aperta con numerosi segni di danneggiamento. All’interno della camera hanno poi incrociato S.S. desto, sudato, non completamente lucido e con un forte odore alcoolico. L’uomo si è mostrato subito aggressivo ed è stato pertanto immobilizzato e messo in sicurezza. Essendo privo di un qualsiasi valido documento utile ad attestarne l’identità, S.S. è stato accompagnato agli uffici di Polizia per una sua completa identificazione.

L’uomo è stato infine arrestato per il reato di rapina e condotto presso il carcere di Reggio Emilia. Nel mentre la donna è stata portata in ospedale, dal quale è stata poi dimessa con 7 giorni di prognosi.